27. Dov'è Alina Starkov? | Shadow and Bone Show

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Bonjour
Ho visto la serie di Shadow and Bone
Quant'è bella? Vi prego È BELLISSIMA
Quindi ho deciso di proseguire la tradizione di scrivere di un po' di sofferenza per i personaggi :D la scrittrice che è in me ama ste cose
Enjoy

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Categoria: What if
Fandom: Shadow and Bone (Serie TV)
Personaggi: Kaz, Inej, Jesper, Kirigan
Spoiler: Fino all'episodio 1.6

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Quando Kaz si svegliò, senza alcun ricordo di essere svenuto, sputò sangue.

Ne sputò e tossì parecchio, annaspando in cerca di aria. Ricordava anche troppo bene l’ultima volta che era successo qualcosa del genere e sentì il terrore pervaderlo mentre cercava di tornare a respirare.

Quando finalmente i polmoni ricevettero aria e la sua bocca ebbe solo il sapore del sangue si rimise dritto sulla sedia su cui era stato legato e cercò di tornare in sé.

Gli bastò un solo elemento per capire cos’era successo: il generale Kirigan di fronte a lui che lo guardava. Alle sue spalle, disarmati e tenuti sotto tiro da due spaccacuori, c’erano Inej e Jesper. Loro sembravano illesi.

«Ben svegliato, signor Brekker. Andiamo subito al punto: dov’è Alina Starkov?»

Alina Starkov. L’evocaluce. L’evocaluce che li aveva messi fuori gioco ed era scappata.

«Non lo so.» rispose Kaz tenendo gli occhi fissi su di lui.

«Mi sembra improbabile, è fuggita con voi.»

«Se n’è andata per conto suo.»

«Era sulla vostra carrozza. Non mentire, Brekker, sappiamo com’è andata. Te lo richiedo: dov’è Alina Starkov?»

Kaz esitò un momento prima di ripetere: «Non lo so.»

Kirigan inclinò leggermente il capo. Aprì la mano e uno dei due spaccacuori gli lanciò un bastone. Il bastone con la testa di corvo di Kaz.

Lo esaminò per un momento, poi guardò il prigioniero. Afferrò l’oggetto con entrambe le mani, poi se lo ruppe su un ginocchio. Alle sue spalle, Inej si coprì la bocca con le mani e Jesper fece una smorfia quasi di dolore.

«Mi serviva per camminare.» disse Kaz nel silenzio mentre le due estremità venivano buttate a terra.

«Se non parli ti posso garantire che non ne avrai più bisogno, Brekker. Dov’è Alina Starkov?»

«Non lo so.» disse di nuovo.

Il pugno fu improvviso e decisamente forte. Il dolore lo annebbiò per un istante e quando si riprese sentì lo zigomo sinistro dolergli.

«Dov’è Alina Starkov?» chiese ancora l’evocatenebre, le nocche arrossate per il colpo.

«Non lo so.» ripeté Kaz, anche sapendo che sarebbe successo.

Il colpo stavolta fu un sinistro, forse non potente come il primo colpo ma doloroso sia perché gli beccò il naso, sia perché portava un anello e se l’era sistemato sulla seconda falange.

I suoi occhi si riempirono di lacrime e un dolore acuto accanto al naso gli segnalò che ora dalla sua guancia scendeva del sangue.

«Avanti, Brekker. Dov’è Alina Starkov?» disse freddo il generale, scrutandolo.

«Non lo-»

Il colpo arrivò prima che riuscisse a finire la frase. Si morse la lingua e appena la sua resta tornò a connettersi con il mondo esterno sputò altro sangue. Se avesse avuto le gambe libere gli avrebbe già tirato un calcio.

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