41. Il Corvo | Sei di Corvi

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Bonjour
Sto meditando di scrivere qualcosa a riguardo da settimane. Sono abbastanza certa in effetti di avere un blocco dello scrittore particolarmente duraturo... E pure di lettura. Pacchetto completo.
Scrivere questa ff è stato come cercare di raggiungere qualcosa ma avere contro una forza quasi impenetrabile che ti tiene indietro. Mi sono dovuta forzare come non so cosa. Ho già la testa poco connessa con la realtà, figuriamoci
Beh, ho prodotto qualcosa. Enjoy

-♥️-

Categoria: Alternative Universe
Fandom: Sei di Corvi
Ship: Kaz e Inej
Rating: Verde
Spoiler: Al massimo del film che guardano, Il Corvo

-♥️-

Era sera e Inej attendeva in silenzio, accovacciata sul divano davanti alla TV spenta. Ogni tanto lanciava un'occhiata all'orologio a muro alla sua destra, controllando l'ora.

Aveva visto Kaz quel pomeriggio, dopo giorni dalla prima volta che aveva visto un film che era convinta gli sarebbe potuto piacere. Gli aveva fatto la proposta mentre lui compilava carte e lei era seduta alla finestra: se non aveva nulla da fare, quella sera avrebbe potuto andare da lei a vedere quel film.

Non si era aspettata una risposta positiva, conoscendo Kaz. Lui era sempre impegnato.

L'aveva guardata e le aveva detto di sì. Così ora lei lo stava aspettando.

Finalmente, alle sette e mezza spaccate, qualcuno bussò alla porta. Inej scese dal divano con un salto e corse alla porta. Diede una rapida occhiata dallo spioncino, poi aprì la porta e sorrise.

«Buonasera, Kaz.» disse facendolo entrare.

«Buonasera, Spettro.» disse lui con l'ombra di un sorriso.

La ragazza si aspettava di trovarlo vestito come quel pomeriggio per essere uscito dall'ufficio ed essere andato direttamente da lei, ma notò con sorpresa che era vestito diversamente. Sotto il cappotto indossava una semplice maglia a maniche lunghe grigia e dei pantaloni di una tuta neri.

Era vestito come un ragazzo normale, non come il capo di una gang criminale. Inej non era certa qualuno lo avesse mai visto vestito così, lei compresa.

Senza che ci fosse bisogno di parole, la ragazza prese il suo cappotto e lo appese all'attaccapanni. Si girò a guardarlo e lo vide fermo, a fissare un punto indefinito: alla fine le tese anche il suo bastone, che lei mise accanto al cappotto.

«Hai già cenato?» chiese lei.

«No.»

«Allora preparo qualcosa.» disse Inej dirigendosi verso la cucina. Avrebbe cenato dopo il film, se avesse già mangiato.

«Credevo avessi già cenato.» rispose Kaz seguendola.

«Ti dispiace cenare con me?»

«No.»

Aveva esitato nel rispondere. Inej non poteva dire di conoscerlo intimamente, ma abbastanza da immaginare che l'esitazione fosse dovuta più al fatto che era stato invitato a casa sua.

«Ti va una bistecca?» chiese lei. Lui si sedette al tavolo e annuì, guardandosi intorno spaesato. In effetti Inej non ricordava l'ultima volta che era stato lì dentro.

Non spesero troppo tempo a cenare. Fecero in fretta e una mezz'ora dopo Kaz era sul divano mentre Inej inseriva il DVD nel lettore.

«Ha anche un titolo questo film?» chiese mentre Inej si sedeva a terra, appoggiata al divano.

«Il Corvo. Non l'ho scelto perché siamo tutti noi dei corvi, è un bel film e pensavo ti sarebbe potuto piacere.» disse Inej premendo sul telecomando il tasto "play".

Il film iniziò. La celebre frase d'inizio del film si fece sentire.

«"Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva, un corvo portava la sua anima nella terra dei morti; a volte però, accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose che l'anima non poteva riposare. Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indieteo l'anima perché rimettesse le cose a posto."»

Inej diede un'occhiata a Kaz e lo vide con la testa appoggiata su una mano, che osservava interessato. Sorrise e riprese a guardare il film.

Guardò con un lieve senso di nausea le scene su Shelly, picchiata e violentata selvaggiamente prima di essere uccisa. Era stata al servizio di Tante Heleen, non le piaceva pensare a ciò che quelle scene, quegli accenni richiamavano.

Le piaceva quel film però proprio perché tutti la pagavano per ciò che avevano fatto. Eric vendicava Shelly egregiamente.

Fu solo oltre la metà del film, dopo che un enorme corvo di fuoco splendette vicino al molo, che Inej mormorò: «Che ne pensi, Kaz?»

In parte si aspettava si fosse addormentato, ma la risposta arrivò immediata: «È stato anche troppo buono.»

Si girò a guardarlo. Aveva raccolto le gambe al petto sul divano, una posa per nulla da Kaz. Lui aggiunse, gli occhi fissi sullo schermo: «Se avessero fatto a te quello che hanno fatto a Shelly, avrei costretto il corvo a riportarmi indietro e prima di ucciderli li avrei torturati per giorni interi prima di concedere loro il dono della morte.»

Inej lo guardò sorpresa. Stava davvero paragonando lei e se stesso con Eric e Shelly, innamorati al punto da volersi sposare? Non riusciva davvero a crederci, era quasi impossibile sentire Kaz parlare dei propri sentimenti.

«Non credo qualcuno a Ketterdam avrebbe il coraggio di fare una cosa del genere a noi, comunque.» concluse Kaz prima di riportare la totale attenzione sul film.

Nessuno dei due disse altro mentre il film arrivava alla sua conclusione. Al termine, Inej spense tutto, lasciandoli avvolti solo dal silenzio.

Alla fine lei disse: «Che ne pensi?»

«Un bel film.» rispose Kaz. Esitò un momento e aggiunse: «Sono felice tu mi abbia invitato a vederlo.»

Inej gli sorrise. «Se vuoi possiamo vederci ancora di sera. Ti vedo quasi rilassato.»

«Cambiare un po' ci sta ogni tanto.» rispose lui. Si fece passare una mano guantata tra i capelli e si alzò, poi aprì la bocca per parlare.

Inej lo anticipò: «Puoi dormire qui se vuoi. Di posto ne ho.»

Lui tacque. Non aveva dormito durante il film, ma ora lo vedeva stanco.

Annuì. «Starò sul divano.»

«Ho una camera in più.» ribatté lei. Una per gli ospiti, anche se non veniva mai usata.

E lì si ritirò Kaz, mentre lei spegneva la luce e andava nella propria camera. Non chiuse a chiave: si fidava di Kaz.

Si fidava del fatto che se qualcuno fosse entrato in quella casa quella notte, non ne sarebbe più uscito vivo.

-♥️-

Mia mamma a furia di parlarmi mi sta riducendo in poltiglia l'ultimo neurone che mi è rimasto, mi sento come se la mia mente fosse esausta di assorbire informazioni e volesse solo silenzio.
Anyway, l'immagine del corvo è questa e con questa concludo.
Bye~

Bye~

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