44. Incubo | The Witcher

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Buonassssera
Devo dire che postare una ff su The Witcher avendo visto solo fino alla 2x6 è un gran bell'azzardo maaaa ero ispirata e mi capita di rado di esserlo ultimamente, quindi godiamoci questo momento.
Enjoy

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Categoria: Missing Moment (forse)
Fandom: The Witcher
Protagonisti: Geralt e Jaskier (mi rifiuto di chiamarlo Ranuncolo scusate)
Spoiler: Fino alla 2x5 o 2x6, non ricordo

-♣️-

Jaskier era al buio. Era al buio e non poteva muoversi.

Cercò di liberarsi, ma i suoi polsi erano bloccati. Sapeva ora dove era e iniziò a tremare.

Una fiamma si accese in lontananza.

«No...» disse con un singhiozzo. Non di nuovo.

Una seconda si accese. Cercò di liberarsi, ma non riusciva a liberare i polsi in alcun modo.

Una terza. La vista gli si appannò per le lacrime.

«Non serve che tu venga qui. Non so niente.» disse.

Una fiamma si accese davanti a lui, illuminando un volto bruciato per metà.

«Credo che invece tu abbia molto da raccontarmi.» disse il mago con un sorriso. Lo stesso sorriso che aveva già visto al loro primo incontro.

Poi sentì una voce in lontananza. Una voce che lo stava chiamando.

Il mago si avvicinò a lui. Jaskier tentò di liberarsi ancora.

«Pronto a cantare, bardo?»

«No...»

Poi si svegliò di soprassalto, balzando a sedere sul letto su cui aveva dormito. Per un momento rimase in sospeso, gli occhi appannati per lacrime vere, poi vide Geralt, seduto sul letto al suo fianco che lo guardava preoccupato, e il primo singhiozzo lasciò la sua gola.

Iniziò a singhiozzare senza riuscire a fermarsi. Sentiva ancora la paura così viva da fargli male.

Geralt lo osservò un istante senza sapere come poterlo aiutare, poi fece l'unica cosa che gli venne in mente e lo abbracciò, dandogli almeno una spalla su cui piangere, per quanto fosse la sua e sentiva in cuor suo che Jaskier stava piangendo proprio a causa sua.

Jaskier si aggrappò a lui come se ne dipendesse la sua vita e pianse. Geralt non si mosse, non lo voleva abbandonare di nuovo, non poteva. Gli aveva già fatto troppo male.

Poi Jaskier riuscì a parlare. «Geralt, io...»

«Stavi avendo un incubo. Non è reale.» disse Geralt con calma.

«Era reale. Lui era reale.» singhiozzò il bardo. «Lui voleva sapere dov'eri, Geralt, e io non sapevo niente e lui... Cazzo, mi ha torturato per ore!»

La stretta di Geralt su di lui aumentò.

«Se non fosse intervenuta Yennefer, cazzo, mi avrebbe bruciato le mani e mi avrebbe ucciso. Voleva sapere dov'eri Geralt, e io non sapevo nulla.»

«Mi dispiace, Jaskier.» disse Geralt. Gli uscì automatico, ma per una volta sentiva pienamente di intendere davvero quelle due parole. «Conoscere i Witcher non porta mai a niente di buono.»

Jaskier singhiozzò ancora, senza aggiungere altro. Fu solo quando diminuirono che disse: «Eppure non avrei parlato se lo avessi saputo. Ci credi? Non avrei comunque parlato. Lo avrei lasciato fare.»

«No, Jaskier, non devi soffrire per me. Se puoi evitarlo, non soffrire per me. Non lo meriti, non dopo ciò che ho fatto.»

Jaskier tirò su con il naso. «È tardi per quello.»

Geralt allentò la presa fino a lasciar cadere le braccia ai lati dei corpo. Hiuse gli occhi, respirando lentamente, e disse: «Ti devo delle scuse, Jaskier. Mi sono comportato... In un modo orribile. Non avrei dovuto. Mi dispiace.»

Il bardo non si mosse, restando con il volto sepolto nella giacca di Geralt, poi mormorò: «Non lasciarmi più da solo. Non lasciare che accada ancora.»

«Non accadrà più. Te lo prometto.»

Esitò un istante, poi gli mise di nuovo un braccio attorno alle spalle, esitante, e seppellì il volto tra i suoi capelli. «Mi sei mancato.»

«Anche tu.» mormorò Jaskier. Alla fine si staccò, sfregandosi gli occhi, e gli rivolse un debole sorriso.

Geralt ricambiò, sentendosi finalmente completo.

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