55. Amore Elettrico | Twilight

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Per questa vi devo dare un contesto
Per maggio/giugno mi sono fatta maratona di Twilight, che mandavano in onda su La5.
È stato un mezzo parto, poi sono arrivata a vedere breaking dawn, ho sgamato un personaggio CHIARAMENTE SOTTONE e non ho potuto non scriverci sopra qualcosa.
Quiiiindi niente, enjoy

-♥️-

Categoria: Missing moment
Fandom: Twilight
Ship: Garret x Kate
Rating: Rosso
Spoiler: Accenni dell'ultimo film

-♥️-

Garret apprezzava le donne forti. Le donne che non si facevano mettere i piedi in testa. Lo apprezzava quando era vivo e lo apprezzava da redivivo; era difficile tener testa agli uomini normali, figuriamoci ai vampiri. Valeva pure per gli uomini, anche se non era il suo specifico campo d'interesse.

Non era riuscito ad inquadrare Kate la prima volta che l'aveva vista. Non aveva idea di che potere avesse, evidente com'era che ne aveva uno.

Non si era aspettato potesse generare scariche elettriche quando l'aveva toccato. Aveva preso sottogamba la sua abilità e lei lo aveva messo quasi fuori gioco con un semplice tocco.

L'aveva conquistato senza aver bisogno di fare nient’altro, e se lei gliel’avesse permesso, le sarebbe rimasto accanto.

Così, alcune settimane dopo lo sfiorato scontro con i Volturi, Garret si ritrovò steso sul letto a petto scoperto, con la padrona di casa seduta sopra. Kate era seduta sul suo addome, le gambe piegate ai lati, la schiena appoggiata contro le sue ginocchia piegate. C’era della musica anni ottanta in sottofondo, ed entrambi la stavano ascoltando in silenzio, godendo della compagnia reciproca.

Non lo stava toccando direttamente, ma Garret si sentiva lo stesso come se avesse sopra una creatura pericolosa. In fin dei conti era proprio così, sebbene sapesse che Kate non gli avrebbe mai fatto del male.

Non senza un buon motivo, almeno. Kate era consapevole della portata della sua abilità e non vi ricorreva mai, a meno che non fosse necessario; ogni tanto, andava detto, lui se lo meritava.

Garret aveva gli occhi chiusi e le mani intrecciate sotto la testa. Li socchiuse però quando sentì il tocco leggero di Kate sul suo petto.

Aveva ancora la schiena appoggiata contro le sue gambe, così mosse l’indice su una piccola porzione del suo corpo. Gli diede comunque i brividi.

Dal nulla, ricordò alcune fantasie che aveva da tempo. Non ne aveva mai fatto parola con nessuno, ma avrebbe potuto con lei. Le piaceva, a lei piaceva lui, ed erano entrati in intimità da un paio di settimane, quindi avrebbe potuto dirglielo.

Ammetterlo ad alta voce avrebbe però significato ammettere i suoi gusti. Quello era più difficile.

«Sei pensieroso. Cos’è che ti turba tanto?» chiese Kate, distraendolo. Aveva guardato il suo dito muoversi senza vederlo per davvero, se ne accorse solo quando la sua voce lo riportò al presente.

Sbatté un paio di volte le palpebre, sebbene non ne avesse bisogno. Alzò lo sguardo su di lei e sorrise.

«Niente di importante.»

Lei in risposta picchiettò le dita sul suo petto poco sotto lo sterno. Un invito a non farla aspettare. Ci teneva sempre a sapere cosa lo turbava.

«Ti farò ridere se te lo dico.» aggiunse quindi.

«Dimmelo lo stesso.»

Soffiò dal naso, sorridendo ancora, e buttò la testa all'indietro sul cuscino. «Devo pensare a come dirtelo.»

«Spero per te non sia la confessione di un tradimento.»

«Tradirti? Suvvia, Kate, non sarei così stupido da inimicarmi proprio te.» commentò lui, poi aggiunse: «È poi, perché dovrei? Tu a me piaci parecchio, sei tosta e molto bella.»

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