23. Corone floreali | Il Castello Errante di Howl

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Premetto dicendo che questa ff è ispirata al LIBRO di Il Castello Errante di Howl. Anche se probabilmente Sophie sarà meno acida e più simile a quella del film lol.
BEH ENJOY COMUNQUE

-♥️-

Categoria: Missing Moment
Fandom: Il Castello Errante di Howl
Ship: Howl×Sophie
Rating: Verde
Spoiler: I guess (può essere compresa anche da chi ha visto solo il film)

-♥️-

Sophie era seduta in giardino a godersi il sole.

Aveva portato con sé una coperta e un cestino: aveva steso la prima sull’erba, poi aveva appoggiato il cesto (pieno solo di pochi dolci) e si era accomodata a sua volta.

Per un po’ non aveva fatto nulla, si era semplicemente goduta il sole e il profumo dei fiori attorno a lei. Ad un certo punto aveva mangiato un bignè, niente di più.

Poi aveva iniziato a prendere i fiori vicini a lei e ad intrecciarli, ricordando qualche vecchia lezione di Fanny. Non aveva però mai provato a fare corone di fiori di persona, così i primi tentativi andarono a vuoto.

Sophie era consapevole che avrebbe potuto ordinare ai fiori di restare in una determinata posizione, ma perché sprecarti? Quello era solo un passatempo, in fondo.

Così ogni volta che la corona si disfava, lei ricominciava, intenzionata a finirne almeno una.

La prima che riuscì a completare era fatta solo di denti di leone, tutta gialla e verde. Forse non era granché, ma come primo tentativo riuscito non era affatto male. Soddisfatta del risultato se la mise sul capo e iniziò a farne un’altra, seguendo l’ispirazione.

Fece qualche aggiunta. Qualche margherita attorcigliata ai denti di leone, qualche occhio della Madonna dove riusciva ad incastrarlo. A volte si ritrovò a dover rifare tutto daccapo, altre volte riuscì a tenere tutto insieme.

Verso mezzogiorno Sophie sentì la porta alle sue spalle aprirsi: tempo un minuto e due figure si lasciarono cadere sulla coperta accanto a lei, mettendo fine alla quiete.

«Eddai, neanche un piccolo indizio?!» chiese Michael con il tono di chi aveva fatto quella richiesta già molte volte.

«Nossignore! Non avrebbe senso altrimenti!» esclamò Howl, allegro come sempre.

«Ma non capisco!»

«Ci arriverai! Su, non fare il bambino!»

Sophie alzò gli occhi al cielo a quel baccano. I due continuarono a battibeccare mentre lei terminava il suo lavoro: a quel punto sorrise contenta e prese delicatamente le altre due corone che aveva preparato, facendo finalmente calare il silenzio. La prima, colorata anche se un po’ imprecisa, finì sul capo di Michael; la seconda, altrettanto colorata ma più blu, sul capo di Howl.

Sorrise felice. «Mi sono venute bene, vi stanno da Dio.»

Michael la guardò incredulo mentre Howl tirava fuori uno specchio da chissà dove e lo usava per rimirarsi, la bocca semiaperta per la sorpresa.

Il primo a sbloccarsi da quello stallo meravigliato fu l’apprendista mago, che mise in mostra da dietro la sua schiena un cestino.

«Uh… Noi abbiamo portato il pranzo. non sapevamo ti fossi già portata qualcosa.»

Sophie seguì il suo sguardo fino al cestino e rise. «Oh, lì ho solo dolci, avete fatto benissimo. Ma Calcifer?»

Michael sorrise e aprì il cestino. Tirò fuori un vasetto, all’interno del quale bruciava una fiamma multicolore.

«Oh, buongiorno Calcifer.» disse Sophie permettendo al demone di uscire.

«Questi barbari mi hanno rinchiuso! Non dipendo neanche più da Howl!» si lamentò il demone.

«Michael doveva allenarsi!» esclamò Howl mettendo finalmente via lo specchio. Nonostante fosse un mago, Sophie notò che la corona non l’aveva modificata affatto.

«Non è un buon motivo!» urlò Calcifer prima di fluttuare ben più in alto di tutti loro così da sfuggire a qualunque tentativo di cattura. Sophie non riuscì a trattenere un sorriso.

Michael distribuì delle focacce, sicuramente fatte da Martha, poi si mise a mangiare, le gambe allungate davanti a sé. La ragazza piegò le proprie sotto di sé e addentò la focaccia, più buona che mai.

Howl mangiò come un fulmine, poi studiò la ragazza che aveva accanto. Le lasciò appena il tempo di finire la focaccia, poi la prese per un braccio e la tirò a sé in un unico movimento,

Sophie strillò mentre cadeva addosso a Howl: appena fu ferma, mezza sdraiata e con la nuca contro il suo torace, gli mollò una gomitata che gli strappò un gemito.

«Ma sei impazzito?! Mi fai prendere un colpo così!» urlò Sophie.

«Doveva essere romantico!»

«Ah, ecco che ricominciano.» fece Calcifer fluttuando su Michael.

«Almeno avvisa!» sbuffò Sophie mettendosi comoda mentre Howl si massaggiava il costato.

La ragazza si risistemò la corona di fiori, miracolosamente intatta, poi si ritrovò a guardare il mago, chino su di lei, la sua corona ancora al suo posto. Non poté che non trovarlo incredibilmente bello, soprattutto con quella corona azzurra come i suoi occhi.

«Perché sei così bello?»

Le scappò, quella frase, ma Howl rispose con serietà: «Eh, lo so. Essere così belli dovrebbe essere illegale.»

Sophie sbuffò, cercando di trattenere una risata. Non si divincolò e rimase dov’era: stava comoda, era riscaldata dal sole e poteva sentire il cuore di Howl battere.

Chiuse gli occhi, serena.

Avrebbe conservato il ricordo di quella giornata come un tesoro.

-♥️-

E ora ecco il tutorial per le corone floreali. Perché sì.

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