23.

2.1K 239 81
                                    



"...non sai da dove cominciare a guardarlo e quando fermarti. Di solito non mi piace questo tipo di arte astratta ma..."

Jeongguk aggrottò la fronte.

Taehyung non poteva credere a quella situazione. Era lì, seduto sul bordo del suo letto nella sua stanza, nel suo appartamento, a contemplare il suo dipinto preferito mentre stava accanto a lui, una mano sulla vita e l'altra ad indicare i dettagli.

Stava per iniziare a divagare sull'uso intelligente del bianco e nero combinato con le ombre quando...

"Non le vedo." Sbottò.

"Che cosa? Cosa vuol dire che non le vedi?"

"Tutte le cose che hai appena detto. Non riesco a vedere niente di tutto ciò lì dentro. Ci sono solo linee e... è in bianco e nero. Certo, è tagliente ma... non ho afferrato niente di quello che hai detto."

"Ma è il mio dipinto preferito!"

"Giusto, ma ti senti davvero così solamente a guardarlo? Scusa la mia ignoranza se non riesco a connettermi con esso e sembra che tu stia parlando di un qualsiasi dipinto astratto generico."

"Tu non hai appena..."

Jeongguk premette i palmi delle mani contro le lenzuola del materasso, piegando il tessuto sotto la sua presa e lasciandolo lentamente andare mentre le sue braccia si allungavano in modo da poter vedere meglio. Era difficile non fissare le sue mani in quella posizione; aveva le mani del creatore, dita grandi e lunghe, vene prominenti e le nocche visibili.

Aveva lasciato il cappotto nell'attaccapanni dietro la porta di Taehyung, il che significava che si era sfilato quella dannata maglietta infilata nei pantaloni, rendendo più evidente quanto fosse stretta la sua vita rispetto alla schiena ampia e alle cosce spesse. Continuava a inclinare la testa per ottenere una migliore angolazione del dipinto, ma così facendo accentuava solo il movimento del suo pomo d'Adamo ogni volta che deglutiva o afferrava l'aria, compresa la linea affilata della mascella.

Taehyung non stava più fissando il dipinto.

Aveva perso il punto focale.

"...e sto dicendo che questo non è qualcosa che potrei mettere in relazione a quel livello di intimità, è troppo elaborato? Mi sento come se stessi vagando qui."

Il maggiore si limitò ad annuire in risposta.

"No... voglio dire... hai ragione. Non è che tu possa scegliere come sentirti a riguardo. È solo lì... succede."

Jeongguk si inumidì le labbra. "Succede." Ripeté.

"È come essere colpiti da un fulmine." Disse Taehyung.

Distrutti, non in due, non in cinque pezzi, ma disintegrati fino alle fondamenta dove l'unica cosa rimasta è la polvere portata dal vento dopo la tempesta.

Conosceva quella sensazione fin troppo bene, ma in quel momento non era sicuro che l'argomento della loro conversazione fosse lo stesso che aveva in mente.

"Tuttavia, non mi sento così nei confronti di questo dipinto."

"Hey! L'ho scelto io!"

"Giusto."

"È vero. L'ho visto ad una mostra e l'ho comprato."

Era stato Daeho a comprarglielo come regalo ma Jeongguk non aveva bisogno di saperlo.

"L'hai pagato?"

A quel punto sapeva che Jeongguk stava solo scherzando con lui, ma in un certo senso lo irritava che il giovane avesse attaccato il suo dipinto preferito in un solo minuto.

𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now