55.

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Taehyung aveva messo sottosopra il suo appartamento in cerca di quell'anello.

Non era un anello qualunque, era il suo anello di fidanzamento e gli serviva per la cena con la famiglia di Daeho. Non poteva presentarsi senza, se voleva saltare l'interrogatorio che sua madre avrebbe preparato per lui se non lo avesse visto.

"Non è possibile... non adesso..." Si morse l'interno guancia per reprimere il desiderio di piangere.

Taehyung controllò l'ora. Aveva due ore per prepararsi, trovare il suo anello e andare dalla famiglia di Daeho proprio come aveva promesso che avrebbe fatto. Si promise che non avrebbe più usato il suo anello dopo il lavoro e forse non se n'era accorto...quindi c'era un solo posto dove poteva essere.

A casa di Jeongguk.

Fece una doccia veloce e cercò di scegliere il suo outfit senza perdere la testa. Aveva chiamato il più giovane ma non aveva risposto al telefono, quindi non aveva altra scelta se non passare da lui prima della cena. Non aveva mai guidato così nervoso prima. Una volta spento il motore fece un respiro profondo, incapace di lasciare andare la maniglia dove le sue mani si erano incollate. Taehyung si odiava per questo, per tutto quanto. Era come se il peso degli ultimi due mesi fosse improvvisamente caduto sulle sue spalle.

Jeongguk aprì la porta solo dopo alcuni colpi. Nonostante il più giovane fosse sorpreso dopo averlo rivisto, lo nascose molto bene, e invece si accigliò.

"Cosa ci fai qui? Pensavo fossi a cena con..."

"Lo ero... lo sono, voglio dire... io-" Taehyung sospirò. "Posso entrare?"

"Si certo." Jeongguk si spostò e lo lasciò passare.

Entrambi camminarono finché non raggiunsero il soggiorno. Taehyung notò che il giovane aveva lavorato durante il pomeriggio; sembrava proprio come il giorno prima con i suoi vestiti da lavoro sporchi spruzzati di vernice, i capelli unti e lucenti e lo sguardo stanco negli occhi. Il tavolo da lavoro era vuoto ma i suoi attrezzi erano lì sopra sparsi e l'aerografo era ancora collegato alla corrente.

Quello che non si aspettava era che l'artista fosse in compagnia.

E quella era una faccia che aveva già visto.

"Taehyung, conosci Jung Hoseok? È il mio nuovo agente." Lo presentò. "Taehyung uhm... lavora per il Muse Cult ma lo sai già..."

Jung Hoseok aveva un sorriso smagliante e sembrava pronto a essere amico di tutti. Taehyung lo aveva incontrato un paio di volte in occasione di eventi, ma dall'ultima volta sembrava essere passato un secolo. Portava grandi occhiali rotondi e i suoi capelli color cioccolato con la riga in mezzo rivelavano la fronte. Aveva una maglietta a fantasia che nessun altro avrebbe potuto tirare fuori; fondamentalmente sembrava essere stato trascinato da un'altra epoca, ma abbastanza elegante da disimpegnarsi.

"Taehyung! Sì, sì, è un piacere rivederti." Hoseok gli strinse la mano.

"Ah, sì...è passato un po' di tempo."

"Stavo andando via, ma un giorno dovremmo assolutamente incontrarci per un caffè, ammiro il tuo lavoro." Il suo sorriso era così sincero; fece male a Taehyung che si limitò ad annuire in risposta dopo aver forzato un mezzo sorriso. Si voltò e parlò con Jeongguk prima di andarsene. "Ti invierò i dettagli dell'offerta al tuo indirizzo e-mail, inclusa la domanda per la prossima settimana. Sembra tutto a posto, dico sul serio. Smettila di preoccupartene." Gli diede una pacca sulla spalla prima di dirigersi verso il corridoio.

Guardò di nuovo Taehyung dopo aver recuperato il suo portfolio. La sua espressione era ambigua e difficile da decifrare, forse sapeva cosa ci faceva lì, forse no... non disse una parola. Forse Taehyung stava diventando paranoico.

𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now