61.

1.7K 207 53
                                    


I'M BACKK :)

Mio Dio è stato orribile non poter toccare il computer per una settimana...mi è mancato tantissimo e mi siete mancati anche voi, per questo sono riuscita a regalarvi questo capitolo di TBE in anticipo <3
Ciò significa che ci rivediamo Venerdì e che domani ovviamente salterà ;)

Ros.

Taehyung parcheggiò la sua auto proprio di fronte al negozio di fiori vicino alla casa di Jeongguk. Sapeva a memoria che il più giovane avrebbe preferito un sacchetto pieno di pasticcini a un bouquet di fiori, ma sentiva che avrebbero dovuto festeggiare, quindi perché non entrambi? Raccolse un variopinto mazzo di fresie e una mezza dozzina di croissant; era tarda sera, poco prima che il tramonto attraversasse il cielo.

Il ragazzo dai capelli scuri stava concludendo l'evento a teatro, il che diede a Taehyung un po' di tempo per portarsi avanti e preparare le cose in anticipo. Sapeva dove trovare il mazzo di chiavi extra che Jeongguk aveva conservato per lui in un vaso di fiori. Entrò, accese le luci e cercò un vaso per i fiori in cucina, poi preparò un paio di tazze di cioccolata calda e si sedette in soggiorno.

Appoggiò le due tazze sul tavolo e spostò una pila di fogli che Jeongguk aveva incastrato disordinatamente, facendone cadere accidentalmente un paio sul pavimento mentre li spostava.

"Oh merda..."

Si inginocchiò per terra e raccolse le carte, ma i suoi occhi si fissarono su una in particolare; una grossa busta marrone con un francobollo straniero, la lettera era fuori dalla busta, non voleva curiosare, tuttavia i suoi occhi furono più veloci mentre lesse: Facoltà delle Belle ArtiCuenca, Spagna.

Gli tremavano le mani.

"Spagna... questa viene dalla sua università."

Non solo... quella era una lettera che chiedeva il pieno reincorporamento per il successivo anno accademico. Una borsa di studio completa e tutte le spese pagate, alloggio nel campus, tutto quello che avrebbe potuto chiedere. Avrebbe potuto finire gli studi in Spagna ora che sua madre stava migliorando e che il suo reddito era aumentato negli ultimi due mesi.

Sarebbe potuto andare via da un momento all'altro.

Taehyung si sentì svenire quando sentì il rumore della porta d'ingresso che veniva aperta e si precipitò a rimetterla nel mucchio sopra il tavolino.

"Tae? Sei qui?"

"Quaggiù." Singhiozzò una volta, prima di fare un respiro profondo riempiendo così i polmoni di aria che si rifiutava di passare.

Il bruno si sedette sul divano e fece il suo miglior sorriso non appena l'altro ragazzo attraversò il corridoio.

"Ehi... eccoti." Jeongguk stava trasportando una scatola piena di forniture - alcune erano state usate per la mostra - insieme ad altre cose che aveva ficcato lì dentro come se fosse stato una sorta di convegno tra artisti.

"Ciao..." Disse Taehyung, con voce melodica.

Jeongguk lasciò la scatola sul pavimento e si avvicinò per premere un dolce bacio profondo sulle sue labbra.

"Oh wow. Questo sì che è un modo per essere accolti."

Taehyung increspò le labbra e il più giovane afferrò uno dei croissant dal sacchetto di carta mettendoselo tutto in bocca, e gemette nell'immediato, mentre ancora masticava.

"Dio, stavo morendo di fame. Mi hai letto nel pensiero."

"Non soffocarti." Il bruno bevve un sorso della sua cioccolata.

"Non è quello che dicevi ieri..."

"Stai zitto!" Taehyung si agitò e per un momento la lettera svanì dalla sua mente. "Giuro che a volte ti odio."

"No." Jeongguk gli sfiorò il collo, solleticandolo.

Taehyung ridacchiò mentre l'altro continuava a premere piccoli baci sulle clavicole e sulla mascella.

Dopo gli diede un bacio sulle labbra che fece vedere al bruno le farfalle svolazzargli intorno alla testa. Taehyung afferrò a coppa il viso del giovane, stringendolo tra le mani.

"Che cosa c'è? Hai un'espressione buffa in faccia." Gli chiese Jeongguk.

"Niente... mi piace la tua faccia." Gli accarezzò la guancia con il pollice in un gesto intimamente gentile.

"Fai una foto, quelle durano di più."

Lui scosse la testa. "No, preferisco l'originale."

"Tae... cos'hai veramente in mente?" Jeongguk si sedette dritto sul divano. "Sei rigido e i tuoi occhi sono un po' gonfi."

Il più giovane gli aggrovigliò le dita sulla nuca, separando le ciocche e accarezzandole lentamente.

Il maggiore sospirò e si morse le labbra. "Ho visto... ho visto la lettera dell'università spagnola sul tuo tavolo..."

"Oh." Poté sentire come il cuore di Jeongguk si fosse fermato per un secondo. "Quella..."

"Stai... hai intenzione di tornarci per finire i tuoi studi?"

"Hoseok ha ricevuto la lettera tramite la raccomandazione di un vecchio professore, quello che insegnava la materia in cui Namjoon era un assistente... È un'ottima offerta, non ho intenzione di mentire, ma..."

"Staresti via per un anno o più."

Lui annuì. "E... non so se è quello che voglio in questo momento."

"Ma... è quello che volevi, no? Completare i tuoi studi..."

"Sì... è quello che volevo, ma le cose sono cambiate da allora."

"Cosa è cambiato?"

"Tu." Jeongguk guardò direttamente i suoi occhi e il riflesso pieno di luce gli fece battere il cuore. "Prima non eri nell'inquadratura, ma ora sei al centro, Tae."

"Saresti disposto a rinunciare ad una borsa di studio a causa mia? Jeongguk...non è giusto."

"So cosa stai per dire, non voglio farti impazzire con tutto questo o renderlo travolgente per te ma...io mi sto giocando tutto per te..."

"So che lo stai facendo ma... Jeongguk, questa è la tua vita, il tuo futuro... non devi farlo per me."

"Vuoi... vuoi che me ne vada?"

"No. Se devo essere onesto no. Non voglio..."

"Allora non me ne vado."

"Ma...non voglio che tu smetta di fare le cose a causa mia. Non voglio che tu ti impedisca di sviluppare te stesso in ogni aspetto. Non voglio che tu smetta di crescere."

"Posso tornare all'università d'arte coreana il prossimo semestre... dovrei sostenere degli esami extra ma ci deve essere qualche equivalenza per i corsi che ho seguito in Spagna. Ciò significherebbe che non dovrò andarmene e potrei restare qui... con la mia famiglia, con i miei amici... con te."

Era tentato dal dire di sì subito, ma non poteva.

Mantenne le sue belle mani e intrecciò le loro dita.

"Pensaci...solo...anche se sei sicuro della tua decisione, pensaci un po' di più. Promettimi che lo farai."

"Lo farò..."

Taehyung lo baciò per un istante magico che fu allo stesso tempo effimero ed eterno.

"Ora... il lato positivo è che ho ricevuto un invito in un ristorante per conto del teatro, ti andrebbe di andarci per cena domani sera?"

"Ah, sei romantico... ma non posso. Joohyun domani sera mi porterà a un addestramento speciale - così lo ha chiamato."

Jeongguk sembrò perplesso. "Cosa dovrebbe significare?"

"Ho paura di chiedere." Ridacchiò.

𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora