𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)

1.

Attenzione: Questa è solo una traduzione, la storia appartiene a TwentyThreeThirteen  trovate la storia originale su ao3:
https://archiveofourown.org/works/13481760/chapters/30912510

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"A noi." sussurrò il fuoco al ghiaccio. "E a tutta l'assurda quantità di amanti impossibili."

Ispirazione.

Non c'è niente di più veramente artistico che amare le persone.
—Vincent Van Gogh

La prima cosa a cui Taehyung aveva pensato quella mattina quando si era svegliato, era a quanto fosse felice.

Nel bel mezzo di quel letto matrimoniale, proprio al centro della stanza, aveva esteso le braccia poco a poco fuori da quelle lenzuola ancora tiepide. Alle sue spalle, l'unica finestra che illuminava l'intera stanza e di fronte a lui, il suo dipinto preferito. Non c'era spazio per nient'altro.

"Non lo trovi...eccentrico?" gli chiese Daeho mentre vagavano all'interno della galleria. "Non voglio essere quel tipo di fidanzato ma..."

Taehyung scosse immediatamente la testa. "Penso sia crudo. Solitamente non mi piace questo tipo di arte astratta ma questo...questo qui...è quasi erotico. Le forme sono raffinate e le curve attraenti, non sai da dove cominciare a guardarlo, quando fermarti. Le ombre e la luce sono in perfetta armonia. E' semplice e allo stesso tempo complesso. E' difficile da riassumere. E' mozzafiato."

Il suo ragazzo lo fissò con amore per poi tornare a guardare il dipinto ancora una volta. "E' mozzafiato." pronunciò.

Taehyung fu felice solamente con quella vittoria. Era un esperto dopo tutto.

Era stato un regalo da parte del suo fidanzato un mese dopo che avevano iniziato a frequentarsi, due anni e mezzo fa, ma nonostante questo i colori erano ancora vibranti come il giorno in cui lo aveva portato in appartamento. Dopo averlo posizionato all'interno senza nemmeno appenderlo, dato che non c'erano ancora chiodi sul muro, aveva baciato e spinto il suo ragazzo sul letto, con un sorriso indelebile in volto.

Da quel momento, Taehyung aveva cambiato l'organizzazione della camera nel corso degli anni; trasferì tutti i mobili rimasti in soggiorno e si liberò di ciò che non aveva più bisogno. C'era abbastanza posto per quel dipinto e il suo letto, perché da quel momento in poi ci sarebbe stato solamente Daeho nel suo cuore.

Dipinse tutte le pareti di un bianco immacolato e installò il miglior sistema di illuminazione perché quel pezzo doveva essere in qualche modo in un museo o in una galleria d'arte, necessitava di essere onorato, di essere amato e adorato allo stesso modo in cui lo era lui, in quel letto.

Così trasformò la propria camera in una galleria d'arte per esso.

Voleva che fosse la prima cosa che vedeva ogni mattina quando si svegliava e l'ultima cosa prima di spegnere le luci quando andava a letto a fine giornata. E fino a quella data, lo era.

Il suo ragazzo si era avvicinato con un luminoso sorriso raggiante mentre si chinava dolcemente sul letto, appoggiando i gomiti sul tessuto bianco. "Buongiorno, caro." aveva posato un rapido bacio sulle labbra del ragazzo assonnato.