36.

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"Non me ne vado finché non bevi qualcosa di caldo." Disse Daeho mentre camminava verso la sua cucina.

Antiteticamente, la menzione di quell'ultima parola lo fece rabbrividire, un sudore freddo gli riscaldò la nuca.

Si era offerto di restare per la notte, ma Taehyung aveva rifiutato, ammettendo di aver avuto un incontro quella mattina presto. Tuttavia, lo aveva accompagnato per tutto il percorso in direzione dell'ascensore fino all'ingresso.

Aveva bisogno di un po' di tempo da solo.

"Hai finito la camomilla?"

Il più giovane si fermò un secondo e volse lo sguardo verso la cucina.

"Ah, controlla sul ripiano più alto."

Taehyung si sedette in soggiorno e solo per silenziare le voci dei pensieri nella sua testa che non lo avrebbero lasciato solo, accese la televisione. In sottofondo, sentì il rumore dell'acqua che scorreva riempiendo una teiera e premette il telecomando senza nemmeno guardare di cosa parlavano i vari programmi.

Un paio di minuti dopo, Daeho lasciò la tazza di fronte a lui e gli baciò la tempia.

"Chiamami domattina."

Passerà tutto. I cieli avevano prosciugato le loro nuvole; era solo un acquazzone passeggero. Parole che sarebbero dovute uscire dalla sua bocca.

Ma non le disse.

"Sì... io... grazie." Sentì una fitta di senso di colpa allo stomaco.

Il suo fidanzato uscì dall'appartamento, da lì sentì il rumore dell'ascensore.

Quando tornò a guardare la televisione, notò di aver smesso di fare zapping e vide uno di quei documentari o tour turistici sulla spiaggia e ricordò.

Tutto era chiaro come una goccia d'acqua cristallina.

Tutto risuonava come onde che si infrangevano.

-

Il suono del suo respiro e quello delle onde che accarezzavano la sabbia era lo stesso. Calmo come l'oceano e persino lo schianto, aveva qualcosa di stranamente tranquillo nella sua stessa quiete perturbata. Il modo in cui il suo addome viaggiava su e giù nello stesso modo in cui le onde arrivano in riva al mare coprendo tutto e poi tornano da dove sono venute, lasciando solo una scia di schiuma marina.

Taehyung contemplò un mondo che si era svegliato davanti a lui. Fuori il cielo non era più grigio e minaccioso, era bianco e puro e bianco come il velo di pizzo di una sposa. I primi uccelli cantavano da quando era ancora buio, la gente cominciava a uscire di casa e fuori le automobili si facevano più frequenti, la luce del giorno segnava la rinascita della vita notturna delle formiche.

Era il luogo della montagna dove l'alba giungeva per prima annunciando la fine dell'illusione chiamata notte.

Taehyung si ritrovò a fissarlo, non appena il sole e la chiarezza tornarono. Aveva aperto gli occhi solo un paio di minuti prima. C'era ancora una scarica di zucchero nelle sue vene che lo condannava a quello che sembrava un sogno ad occhi aperti di insonnia e piena consapevolezza. Tutte le armature e le difese adesso erano abbassate, le carte erano sul tavolo e lui giaceva in un letto accanto al ragazzo addormentato il cui cuore pensava spezzato solo poche ore prima.

Alcune ore fa.

I ricordi erano ancora lucidi come vernice bagnata. Le mani erano ancora su di lui, dappertutto, e la sensazione successiva lo solleticò come cento pennelli.

Jeongguk non mostrava alcun segno di risveglio prematuro, quindi Taehyung fu libero di viaggiare indietro con i ricordi mentre premeva l'altro corpo più vicino al suo petto, annusando il profumo dei suoi capelli e inebriando i suoi sensi, ingannandoli con il calore di un corpo umano.

Solo poche ore fa.

ANGOLO TRADUTTRICE:
Dunque...
Il prossimo capitolo è il 37.
IL TRENTASETTE.
OKAY??
OKAY.
È IL CAPITOLO CHE IO CONSIDERO QUELLO MADRE E NON VEDO L'ORA DI FARVELO LEGGERE, ho già iniziato a tradurlo ed è molto molto lungo e impegnativo.
Per questo motivo non so quando lo pubblicherò...stay tuned tho 👹

𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now