63.

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"Ti senti meglio?" Jimin era seduto sul divano con un libro in grembo e gli occhiali da vista. Indossava una felpa nera che sicuramente non era sua.

I capelli di Taehyung erano gocciolanti, il suo viso era tutto gonfio e la felpa oversize di Jimin si adattava come un capo di dimensioni normali. Annuì e si sedette accanto a lui premendo le gambe contro il petto.

Jimin sospirò. "Vieni qui." Disse, dopo aver lasciato il libro da parte.

Il più giovane appoggiò la testa sulle ginocchia di Jimin e quest'ultimo iniziò ad accarezzargli teneramente i capelli.

"Mi hai spaventato, Tae. Non ti sentivo così dal terzo anno di università, quando tuo padre ha avuto un ictus e ha passato due giorni in ospedale."

"Lo ricordo. Ero così spaventato." Ebbe un brivido."Ne ho avuto quasi un altro... beh, ne ho avuto uno... un paio di mesi fa."

"Sospetto che me ne parlerai la prossima volta."

Lui annuì.

"Ma prima, sei sicuro di non volere una tazza di tè? Una coperta?"

"No, va bene così... voglio solo dirti la verità."

"Ero felice, Jimin...pensavo di essere davvero felice." Deglutì. "E una sola persona ha cambiato tutto. Mi piaceva, mi piaceva la sua arte e poi...è diventato tutto più forte. I miei sentimenti sono cresciuti."

Singhiozzò.

"Sono entrato in una galleria d'arte e mi sono intrufolato in un posto in cui non avrei dovuto, fin dall'inizio stavo facendo qualcosa di sbagliato e lo sapevo, ma quando ho visto la sua scultura per la prima volta... ho sentito come se dovessi conoscere quell'anima, quegli occhi che vedevano il mondo in quel modo, quelle mani che modellavano microcosmi...quel suo cuore meraviglioso. E poi, l'ho incontrato ed era persino migliore di ciò che mi aspettavo; è talentuoso, appassionato, molto premuroso e... so solo che le cose vanno meglio quando sono con lui anche quando sto male. Mi sono innamorato, mi sono innamorato fortissimo..."

Taehyung ricordava il momento esatto in cui era successo; ricordava fin troppo bene tutta la loro storia, fin troppo vividamente per dimenticarla.

"So di aver sbagliato...sapevo di aver ferito un sacco di persone incluso te ma... mi ha detto di amarmi... dopo tutto quello che ho fatto, dopo che gli ho spezzato il cuore molte volte... hai idea di quanto puoi essere pieno d'amore per continuare ad amare con il cuore ferito? E io...io sono un codardo. Non potevo dirgli lo stesso...non potevo, Jimin... non potevo..."

Iniziò a tremare di nuovo e il suo migliore amico lo strinse più forte.

Nel tempo libero in cui erano separati, Taehyung ricordava le parole del giovane come se fossero state incise nel suo cervello.

Ti amo.

Il cuore gli batteva contro la cassa toracica ogni volta che quelle parole gli scuotevano il cranio, parole che in quel momento erano state eclissate dal forte gemito di soddisfazione ma non erano state ripetute o dimenticate.

Se Jeongguk era bravo in qualcosa, era fingere e conservare i suoi sentimenti per dopo. Si era comportato perfettamente poiché non aveva pronunciato quelle parole, come se non avesse sentito la puntura, dopo che Taehyung non lo aveva ricambiato.

La sensazione persisteva e tornava ogni volta che chiudeva gli occhi, poteva solo ripercorrere i suoi ricordi fino a quel momento esatto.

Taehyung aveva inveito per quelle che erano parse ore, aveva detto tutto al suo migliore amico. Del loro vero primo incontro, quando erano stati solo amici e continuavano a cercare di essere solo amici, del loro tuffo da nudi nel buio, del loro primo appuntamento non ufficiale, del giorno della sua mostra quando i suoi polmoni lo avevano abbandonato per la prima volta dopo anni, di quella mostra al buio con le luci al neon luminose, dell'acquazzone momentaneo che si era concluso con un bacio... l'inizio di una relazione, e praticamente tutto da allora.

"Perché non gliel'hai detto?" Era la prima volta che il biondo apriva bocca.

Taehyung scosse la testa. "Non lo so. Non posso. Penserai che sono una persona orribile."

"Beh...non del tutto. Sei una brava persona Tae, ma hai preso un paio di decisioni sbagliate che potrebbero costarti care. Vorrei che tu me ne avessi parlato prima."

"Lo so... mi avresti preso a calci in culo subito."

Jimin ridacchiò. "Scommetto che l'avrei fatto. So che magari non avrei potuto risolvere tutto ma... tu sei il mio migliore amico, Tae. Mi conosci meglio di chiunque altro e pensavo di conoscere anche te, non farò mai qualcosa per ferirti di proposito e farò del mio meglio per aiutarti, qualunque cosa accada."

"Lo so. Sei il migliore amico che abbia mai avuto e se potessi tornare indietro nel tempo... ti avrei detto tutto. Non potevo affrontarlo da solo, non potevo ammetterlo a me stesso e tanto meno parlarne con una delle persone a cui tengo di più al mondo. Solo a immaginare la tua faccia... sapevo che saresti stato deluso... sono un codardo."

"Ti ho già perdonato. Mi sei mancato..."

"Anche tu mi sei mancato."

"Tae... mi hai detto che Daeho tornerà domani... cosa hai intenzione di fare?"

"Non posso credere di essere stato così stupido da mandargli quel messaggio... penserà che va tutto bene... che... non è finita."

"Devi dirgli la verità."

"Lo so. Sono grato che non l'abbia scoperto da solo... so che non c'è un modo carino per dirlo, ma... sono felice di poter essere sincero per una volta."

"E... Jeongguk? E lui? E la scuola in Spagna?"

"Non posso chiedergli di andarsene, non posso chiedergli di restare...non posso decidere per lui..."

"So che domani dirai la verità a Daeho, ma... di' la verità anche a Jeongguk. Me lo prometti?"

"Sì, lo farò."

𝒯𝒽𝑒 𝐵𝑜𝓀𝑒𝒽 𝐸𝒻𝒻𝑒𝒸𝓉 | VKOOK (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now