Jake

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-Ti prego di rilassarti, non puoi sostenere una conversazione in questo stato. Bevi, nessuno ha intenzione di puntarti il dito contro. Sei qui per aiutarci, pensala in questo modo- Kyla Powell sa come trattare con un violento.

Jake prende il bicchiere d'acqua e lo stringe contorcendo i nervi della mano –Parlarmi come si fa per ammansire una tigre è una strategia che hanno già usato. Notiziona: non serve. Io non la temo, sono semplicemente nervoso. Mi ha convocato qui a che scopo?-

-Sei la persona più vicina a Edward, vi siete trasferiti insieme e avete vissuto nella stessa casa. Mi sembra lecito porti qualche domanda, soprattutto se il passato della vittima e, di conseguenza, il tuo, sono quasi sconosciuti. Sappiamo che siete scappati da una situazione difficile: lui dalla povertà, ma tu da cosa?- la domanda rimane sospesa –Dov'eri quella notte? Quand'è l'ultima volta che hai visto Edward?-

-È stata la mattina, lui è uscito presto e io sono rimasto solo. Ho iniziato a lavorare alle 20:00, sono andato con un mio cliente in un albergo di fiducia. Se volete la conferma basta che interroghiate il responsabile, mi ha visto anche quando sono uscito, alle 21:15.-

-E dopo le 21:15 hai incontrato Lukas. Siete stati in giro fino alle 6:00; questo lo sappiamo perché dopo un'analisi delle registrazioni delle videocamere del centro, siete stati immortalati in vari luoghi.-

Kyla apre il computer e, sullo schermo, c'è un collage di video in bianco e nero con diversi orari. Lukas e Jake stanno sempre insieme, si abbracciano, si baciano e si tengono per mano. Lukas a volte nasconde la faccia e Jake non lo lascia andare per qualche minuto. L'azione si ripete più volte.

-Dalle 23:00 vi siete seduti davanti alla banca e non vi siete mossi. Avete parlato molto e avete mangiato delle patatine. L'assassinio di Theodore Williams è stimato dopo le 21:00. Nel tuo alibi e in quello di Lukas c'è solo una falla: dalle 21:15 alle 21:30 nessuna telecamera vi ha ripresi. La prima registrazione risale alle 21:32, vi siete incontrati davanti a una gioielleria.-

-In quel quarto d'ora ho recuperato la mia macchina, ho fissato un punto d'incontro con Lukas e ho trovato parcheggio.-

-Perché ti ha chiamato? E soprattutto perché, seppur tu stessi lavorando, hai mollato un tuo cliente e ti sei precipitato da lui?-

-Era sconvolto per quella cosa che è successa... non riusciva a stare tranquillo... lei sa a cosa mi riferisco.-

–Lo so e ne parlerò con lui.

La mia equipe ha investigato sul tuo conto e su quello di Edward Johnson. Lui proveniva da una famiglia povera, il padre è stato costretto a vendere la fattoria e si sono trovati sul lastrico. Per sostenere la crisi Edward è partito, inviando ai parenti la metà dei soldi che guadagnava tramite attività illecite.

Tuo padre è attualmente agli arresti domiciliari, accusato di favoreggiamento di prostituzione e violenza domestica; abbiamo contattato tua madre e vive in un monolocale, percepisce una somma mensile di denaro inviatale da te.

Insomma, la storia di due profughi legati da un'Odissea infinita. Vuoi farmi credere che se lui avesse avuto il progetto di compiere un omicidio, non te ne avrebbe parlato?-

-Io non so cosa sia successo, ma non ho perso solo un amico: era un fratello e un padre.-

-Come ti senti?-

–Senza una bussola, destinato a naufragare. Ed mi aiutava a tenere la mente lucida, con la sua assenza non so come agire. Quante volte mi ha frenato dal compiere un atto scellerato? È quasi impossibile pensare che sia stato lui l'assassino. Cercava di insegnarmi ad essere più umano con me stesso e con gli altri, ad accettare una parte di me che vedo tutt'ora come un problema.-

-Parli della tua sessualità promiscua?-

-Lei è tagliente. No, sto parlando di Lukas.-

-Non c'è solo lui nella tua vita. Jake, voglio chiarirti una cosa: ho guardato proprio tutte le cassette.-

Profilo Instagram:
@jakeeeallen

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