Zoe✔️

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Roy Lichtenstein; Crying girl

-Ho provato a scavarmi il petto per vedere cosa ci fosse dentro

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-Ho provato a scavarmi il petto per vedere cosa ci fosse dentro. Mi sono conficcata le unghie nella pelle e ho tirato via quello che potevo.

Ed non è stata la causa del mio crollo di nervi. Non c'è un solo motivo per cui si impazzisce.

L'apprensione dei miei genitori dopo il fallito suicidio, i professori e i compagni che mi guardano come se fossi già morta... non riesco a dimostrare niente a me stessa: ho perso il concorso e il ragazzo. Mi sento piccola e confusa, ogni cosa mi fa arrabbiare. Dal vestito stropicciato, al trucco imperfetto, mi focalizzo su ogni dettaglio e quando ho finito di prepararmi, sono stanca ed è ora di andare a letto.

Loren mi si è avvicinata quando ero seduta da sola a mensa.

"Tesoro, c'è qualcosa di cui devo parlarti. Preferirei farlo in privato" mi ha posato la mano sulla spalla.

La curiosità era troppa per ricordarmi dell'avvertimento di Elsa di tenerla lontana "Possiamo andare, tanto non ho fame oggi".

Siamo entrate in un'aula vuota e ha cominciato il suo monologo "Io non pensavo che la relazione tra Edward e te fosse così solida, all'inizio lui mi ha parlato di un flirt occasionale. Ci siamo trovati in palestra una sera, è nata una bella amicizia, ma abbiamo esagerato... io ti sto dicendo tutto questo da amica, voglio aprirti gli occhi, perché sento che tra di noi c'è un'affinità speciale. Siamo finiti a letto molte volte, ma quando ieri gli ho domandato di te con più insistenza, mi ha urlato di stare zitta. Mi sono sentita ferita, sporca, un oggetto nelle sue mani. Mi ha persino fatto paura: il mondo in cui è immischiato non è bello, lo incitano alla violenza e temevo che mi avrebbe messo le mani addosso. Dopo l'esperienza con Drew..." le si è rotta la voce e si è messa a piangere.

Ho cercato di consolarla spicciando qualche misera parolina di conforto.

"Non è colpa tua", "gli uomini sono tutti uguali"... perché in fondo non è Loren che mi ha tradita. Lei fa così e basta: mette alla prova il buon senso delle persone, lo prende a schiaffi e a calci fino a quando non si trasforma in istinto e, se riesce nel suo intento, il gioco è fatto.

Non è una novità, persino al primo anno, con ancora la faccia da bamboccia, Loren andava a spasso a mietere vittime. E' una serial killer diplomatica, io però non me n'ero accorta e anzi, in tutta sincerità, la reputavo degna di considerazione. Soltanto adesso ho collegato i puntini, perché nemmeno il tempo regge più gli intrecci del suo spettacolo.

Ricordo che, in aula mensa, fu subito notata dalla mia comitiva di amiche. La vedevamo spesso da sola; il suo migliore amico, Joseph, le teneva compagnia il lunedì e il martedì e il resto della settimana faceva la recluta di Drew. Fummo gentili e, affascinate da questa ragazza che tagliava l'arancia a spicchi nel tavolino vicino al bagno, le chiedemmo se avesse voglia di unirsi a noi. Lei accettò e, alla fine, con noi trascorse l'intero pomeriggio. Era discreta, non esagerava mai, misurava ogni complimento così che non risultasse falso o ruffiano e in questo modo catturava la nostra simpatia. Ci idolatrava in silenzio. Aveva inquadrato benissimo il gruppo di ragazze con cui aveva a che fare e sapeva come comportarsi per ottenerne i consensi.

L'ultima tappa di quel pomeriggio fu il centro commerciale. La mia amica, Daisy, doveva ritirare un vestito che avrebbe indossato alla festa di inaugurazione dell'anno scolastico. Era un semplicissimo ma incantevole abito a balze color rosa cipria, impreziosito da alcuni dettagli in pizzo e una cintura di diamanti alla vita. "Sei stupenda e irraggiungibile come una donna angelo" commentava Loren a ripetizione variando la similitudine di raffronto.

Daisy traeva immenso piacere dall'aver trovato una pupilla che la elogiasse a sproposito per la qualsiasi, tra noi era consuetudine screditarci con una pungente educazione, non ci dicevamo di essere belle o simili. Per questo, Loren sembrava l'amica perfetta per lei... e lo fu, per circa due giorni, finché non si presentò alla festa di inaugurazione con lo stesso vestito di Daisy. Sarebbe stato veramente uguale in tutto e per tutto, se non fosse che a lei stava anche meglio.

La mia amica divenne una belva, perse ogni barlume di ragionevolezza e ridusse le maniche del suo abito a brandelli davanti a matricole, professori e ragazzi dell'ultimo anno. Loren scoppiò in lacrime, si scusò dicendo che voleva solamente avvicinarsi allo splendore del suo modello di stile, Daisy, e corse al bagno.

Una massa di studenti la seguì per darle sostegno, Daisy invece perse tutti nel giro di due secondi; l'anno scorso ha cambiato istituto e Loren non si è più seduta al nostro tavolo.

Ora capisce? Io me lo aspettavo, ma Ed...

L'ho idealizzato troppo, lo facevo capace di salvarmi, ma non ne aveva alcuna voglia.-

-Devi essere tu a prenderti cura di te stessa. Se non hai abbastanza fiducia...-

-Pensa che sia consono avere fiducia delle persone, dopo aver conosciuto un campione umano così desolante?

Su internet non mi sento una fallita. Ho scoperto che esistono dei persone come me, che non vedono la mia ossessione per il peso come qualcosa di negativo. Sono entrata su un gruppo Telegram di ragazzi che condividono i loro obiettivi e i loro successi. Ci diamo consigli sui cibi più adatti da mangiare, su come digiunare e vomitare quando si esagera. Trovo appagante poter condividere con gli altri il numero sulla bilancia che scende quotidianamente, lo spessore delle braccia che riesco a tenere tra l'indice e il pollice. Senza il dolore non si ottiene nulla.

Ho una fame che mi sta consumando, mi strapperei a morsi persino la pelle pur di far smettere per un solo secondo la voglia di ingoiare qualcosa. Non mangio da due giorni e in corpo mi scorre un'adrenalina pazzesca: vorrei partecipare a una maratona.-

-Smettere di mangiare, per smettere di vivere.-

-Che importanza ha vivere, se sei magra da morire?-

Profilo Instagram:
@itzoedavis

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