Elsa

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Opera di Malcolm T

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Opera di
Malcolm T. Liepke

-Il problema dell'essere in alto è che quando cadi rischi di non reggere lo schianto.

Mio padre è abituato a possedere donne, case sparse per il mondo, un lavoro redditizio e una fama affascinante.

Lui è sempre stato molto legato al padre di Drew, il signor Evans. Le nostre sono quelle famiglie che programmano i pranzi insieme e si vedono minimo due volte a settimana. Non ricordo una festa che io non abbia trascorso anche con loro.

È così che è nata la mia amicizia con Drew, quel bambino dispettoso che tagliava le tende di seta e mi decapitava le bambole.

La chat che Loren e Joseph hanno visto sul computer era tra loro due. Mio padre aveva scritto al signor Evans che la transizione dei soldi destinati alla beneficenza, raccolti a quella cena a cui ho partecipato circa un mese fa, era stata effettuata sul suo conto bancario. Questo, a quanto pare, è stato solo uno dei tanti furti che hanno ordito ai danni dei partecipanti dei loro eventi benefici.

Se lo sapevo? Sì e no. Diciamo che evitavo di impicciarmi. Ora devo scappare dai giornalisti che mi seguono fin sotto scuola, e Drew è nella mia stessa condizione. Abbiamo parlato e mi ha detto che non era per niente stupito, che la vena criminale doveva pur averla presa da qualcuno.

Io ero in ansia e lui, malgrado stessero arrestando suo padre, parlava con una serenità che non gli avevo mai visto addosso. Eravamo al parco, era sera tardi e faceva freddo. Si è seduto sull'erba e mi ha tirata al suo fianco.

Il mondo che era stato costruito attorno a noi si stava sgretolando ed eravamo seduti a non fare niente. Mi ha preso la mano e si è steso. Abbiamo un legame indissolubile, almeno è così che gli piace definirlo nei suoi sporadici momenti di tenerezza. Drew è fatto così, prima ti minaccia di morte e poi si lascia prendere dalla malinconia.

Dovevo aspettarmi una sfuriata quando mi ha vista baciare Jake nei corridoi della scuola, ma a differenza sua io sono andata avanti. Ci ha raggiunti come un ciclone, gli ha afferrato la gola e lo ha lanciato contro gli armadietti, ha iniziato ad urlare, con i suoi occhi azzurri sconnessi dalla realtà, cerchiati dal rosso delle notti insonni. In lui non c'è niente di sano, tutto è tossico, esagerato, fuori dalla norma. Jake lo ha spinto lontano ed è intervenuto Ed a separarli. Io sono rimasta sullo sfondo, avevo una mano sulla fronte e mi chiedevo se quel teatrino fosse necessario.

Jake mi piace davvero, c'è qualcosa in lui da scoprire, mi fa sorridere, e so perfettamente che non è cosa da poco per una cinica incazzata come me.

Dopo aver saputo che l'impero economico di mio padre era crollato, non ci ha pensato due volte a raggiungermi. Ero barricata in casa e i giornalisti premevano contro le porte per entrare. Lui è sgattaiolato sul retro e si è arrampicato sull'albero che ha il ramo più lungo, pendente in corrispondenza della finestra della mia stanza. Mentre lo facevo entrare ho pensato che avrebbe avuto un futuro assicurato come paparazzo. È atterrato sul pavimento e siamo stati tutti il giorno sul mio letto.

Gli ho chiesto perché non mi avesse parlato prima del suo passato.

Mi ha risposto che il passato si chiama così proprio per un motivo.

Covava una certa tristezza nella voce ed era come non volesse guardarmi.

"Chi è stato a pubblicare i video?" ho domandato, con la testa adagiata sul suo grande petto "Dobbiamo scoprirlo e rovinargli la vita."

Non mi ha risposto. Ho premuto l'orecchio sulla sua cassa toracica per cercare di ascoltare il segreto che mi nascondeva con quel vuoto di parole.-

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@elsaabianco

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