Jake

566 72 16
                                    

-Nessuno può starmi dietro, sono il tornado che scoperchia le coscienze, un vigliacco che, per ottenere quello che vuole, non ha paura di spargere sangue. La perversione e la malattia mi eccitano.

Quasi mi eccitava anche la situazione in cui mi trovavo: nudo contro le piastrelle di una doccia, a fianco un cesso che emanava una puzza rivoltante, la mano di un uomo tra le gambe e un coltello alla gola. I suoi capelli bianchi mi solleticavano il mento, era attaccato come una ventosa al mio capezzolo e mi strizzava ovunque. È questo il pericolo di trascorrere la notte in una bettola fatiscente. L'acqua mi scorreva addosso e ascoltavo l'oscena sinfonia delle urla di piacere simulate dalle puttane delle camere adiacenti. E quello lì non voleva proprio mollarmi anche se mi ero accorto che non aveva i soldi sufficienti per pagarmi: adoro le persone tenaci.

Gli ho tirato un calcio allo stomaco e lui mi ha tagliato il petto, ora il capezzolo a cui si era attaccato grondava sangue. La violenza mi ha sempre acceso, avrei preferito avere Lukas sotto di me, ma mi sono accontentato. Fa schifo associare il ragazzo di cui ti sei innamorato a una situazione così di merda, ma non riesco a dispiacermi. Ho spaccato il naso di quel disperato con il tallone nudo, gli ho rubato il coltello e gliel'ho ficcato nel braccio.

Era piuttosto grosso, mi sono affrettato a raccattare i miei vestiti e scappare da lì. Mi aveva picchiato abbastanza.-

-Hai rischiato la vita, hai bisogno di un freno. Sei maggiorenne e puoi fare ciò che vuoi col tuo corpo, ma la prostituzione è pericolosa, soprattutto in questi termini. Devo parlarne con le autorità, Jake. Se non lo farò, cosa accadrà? E se dovessero farti del male ancora di più?-

-Lo meriterei, ma non mi interessa. Vuole denunciarmi perché faccio la puttana? Cosa potrà succedere? Sa quanti ragazzi come me ci sono, lì fuori? Pagherò una multa con gli stessi soldi che ho guadagnato facendo un pompino.

Quella notte girovagavo per le strade buie della città ed ero messo male, la prima cosa che mi è saltata in mente è stata chiamarlo, sapevo che con lui sarebbe arrivato anche l'altro.

"Pronto, Lukas, puoi aiutarmi? Non ho la macchina e sono lontano da casa, mi sa che ho combinato un casino."

Detto fatto, dopo mezz'ora Lukas e Joseph sono arrivati al bordo di un'auto. Vedevo Joseph solo ora dopo l'"incidente". Era sempre lo stesso, ma con delle bende bianche attorno alle braccia. Aveva i piedi posati sul cruscotto e masticava una gomma. Ha abbassato il finestrino e si è aggiustato gli occhiali da sole che indossava malgrado fosse notte fonda.

"Ti ficchi sempre nei guai" mi ha rimproverato. Mi sono seduto sui sediolini di dietro e siamo partiti.

"Mi siete mancati" ho detto sinceramente, avvolgendo con le mani i loro colli.

"Che hai combinato?" ha chiesto Lukas, guardando la macchia di sangue sulla mia felpa.

Io non ho risposto e Joseph ha preso la palla al balzo "Voglio stare con voi stasera. In ospedale mi si è atrofizzato il cazzo."

"Allora lo facciamo rivivere immediatamente" ci siamo girati entrambi verso Lukas. Erano uscite davvero dalla sua bocca quelle parole?

"Ferma la macchina" ho ordinato.

"Ma siamo in strada!"

"Obbediscimi."

"Non stargli a sentire, Lukas" ha sbottato Joseph.

Io ho tirato improvvisamente il freno a mano, ci siamo fermati al lato della tangenziale, era buio e i fari erano l'unica fonte di luce. Ho afferrato Joseph per i capelli e l'ho condotto fuori, l'ho sbattuto contro il parabrezza e ho iniziato a baciarlo. Non doveva sempre contraddirmi, ci provava gusto a farmi arrabbiare con quel suo carattere ribelle. Gli ho preso i polsi fasciati e glieli ho incastrati sulla testa, ho sollevato la maglia e mi sono abbassato per accarezzare con la bocca i suoi fianchi.

Parlava tanto, ma appena lo toccavo si vestiva di pelle d'oca.

Da un cesso putrido sono passato a tuffare il naso nelle pieghe della pelle profumata di quel ragazzo suicida. Mi sono alzato per poterlo guardare negli occhi e gli ho accarezzato il viso pallido "Mi sei mancato" ho sussurrato dolcemente, mentre lui si aggrappava alle mie spalle e si spingeva contro di me.

"Ti sei già addolcito? Non volevi farmi male?" mi ha morso l'orecchio ma a quel punto ho sentito le dita fredde di Lukas spingermi verso di lui. Ha richiesto un bacio mutamente, mentre mi accarezzava la macchia di sangue sul petto.

Siamo distrutti e pensiamo solo al sesso, ma io ho bisogno di loro. Mi sento meno solo tra quei due corpi nudi e sudati

Joseph che si avvinghia a me come una serpe soffoca la sua preda e Lukas che ha le ciglia pesanti per le lacrime di piacere, la stanza che puzza di sesso e la vacuità di tutte le cose.

Quella notte siamo andati a casa mia e mi sono addormentato con le loro teste appoggiate sul petto.-

Profilo Instagram:
@jakeeeallen

StayWhere stories live. Discover now