Drew✔️

1.4K 203 57
                                    

Vincent van Gogh, Teschio con sigaretta accesa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Vincent van Gogh, Teschio con sigaretta accesa

-Quando mi guarda in quel modo mi sento come se fossi davanti alla polizia.-

-Non è così, Drew. Io non ti giudico e puoi fidarti di me. Qualunque cosa verrà detta in questo ufficio, rimarrà in questo ufficio. Hai voglia di parlarmi di quello che è successo?-

-Per niente, ma sono qui apposta. A quella cena ho cercato di interagire con Elsa, ma lei non se ne rendeva conto. L'ho vista in quel vestitino nero, con i capelli raccolti, i suoi occhi grandi che mi scrutavano.

Ha chattato ininterrottamente con Jake. Ho capito che era lui perché ho sbirciato le notifiche dal telefono. Lei mi stava ignorando e non potevo permetterglielo. In bagno l'ho aggredita, le ho urlato contro, ma non le avrei fatto del male. E' così che mi ha trovato la polizia e questo non ha migliorato la mia posizione dopo le accuse che mi erano state rivolte da Loren Mason: violenza sessuale e ricatto.

Lei ha sedici anni, io venti e non mi sarei dovuto avvicinare. So com'è fatta, sono entrato nella tana del lupo. Le faccio il filo da quando è iniziata scuola e lei non mi ha mai detto di no, anzi: si faceva bella con le sue amiche. Avere uno come me a fianco ti alza la popolarità alle stelle, ma non le sono bastati dieci minuti di fama.

Quando abbiamo deciso di farlo eravamo da me, i miei genitori non c'erano. Il modo in cui si muoveva tradiva una solida esperienza, ma mi guardava con la stessa devozione con cui un agnello guarda il suo carnefice. Loren mi voleva come mi vogliono tutte. Perché sono il classico ragazzo che una volta nella vita vuoi provare e poi lo lasci per qualcosa di più serio. La novità del proibito.

Prima che le levassi il reggiseno ha recuperato il mio telefono.

"Cosa ne dici di filmarci mentre lo facciamo?" mi ha chiesto col fiatone. Avevo il suo lucidalabbra sulla faccia.

Le ho detto di sì. Sul momento non ci ho pensato, non mi interessava niente delle possibili conseguenze. Il giorno dopo, sfogliando le foto nella galleria, ho ritrovato il video e l'ho guardato. Eravamo bellissimi. Sudati, appiccicati, ansimanti. Gemevamo piano per non farci sentire, come se cambiasse qualcosa.

Gliel'ho mandato e poi le ho scritto "Vorrei che tutti sapessero che dietro la faccia da brava ragazza si nasconde una puttanella". La provocavo, nient'altro. Ha visualizzato senza rispondere. La sera sono andato alla cena ed è successo quello che sappiamo.

Mi hanno portato alla centrale di polizia e mi hanno sbattuto in faccia accuse fuori dal comune. Loren ha raccontato che l'avevo costretta a venire a casa mia, che l'avevo circuita per farla spogliare e che l'avevo ripresa di nascosto. Ho trascorso la notte in galera.

Nella cella della stazione di polizia c'eravamo io e un altro uomo. Puzzava di alcool e dormiva sulla panca di legno, aveva una pancia da birra che strabordava. Sbirciavo l'agente dietro la scrivania che ci avrebbe supervisionato per quella notte. Ci conoscevamo già, era un amico di famiglia e presenziava spesso nel corpo di sicurezza durante i nostri eventi.

"Andrew, Andrew, Andrew" borbottava con le sue scartoffie "perché ti comporti così male? Sei un bravo ragazzo."

Che cazzata, ho pensato.

"Hai solo vent'anni, non perderti il tempo migliore della tua vita."

Quando hai vent'anni è una seccatura con i vecchi, credono che l'età aggiusti il temperamento. Non lo so, può darsi, ma cosa me ne fotteva all'una di notte in una cella puzzolente con un ubriacone? Nulla, non me ne fotteva nulla della redenzione e dei miei vent'anni. Volevo solo che puzzasse tutto un po' di meno e che riuscissi a dormire.

-Le donne devi trattarle bene- mi ha detto, avvicinandosi alle sbarre –sono fiori, delicate e sensibili. Non maltrattare una donna, amala e proteggila sempre. Per una donna non è bello che si sappia che fa sesso a una così giovane età. Non è bello che si sappia mai.-

Non avevo mai sentito un discorso così stupido, neppure quando Elsa straparla dopo essersi fumata la mia scorta di marjuana. La gente sa essere proprio stupida e banale, preferisco gli stronzi di merda ai perbenisti pseudoumani.

La prossima volta mi terrò il cazzo nei pantaloni a prescindere. Vaffanculo ai fiori, alle donne, a Loren e a internet. E vaffanculo anche agli uomini, non voglio essere mica sessista. Non me ne fotte un cazzo di niente, né dei vent'anni, né del revenge porn, né di quel vecchio poliziotto succhia uccelli dello stato.

Se avesse continuato a blaterare le sue perle di saggezza l'avrei strozzato da oltre le bare. Per fortuna che sono arrivati Joseph e Lukas. E' suonato il citofono, lui si è allontanato per rispondere.

"Il figlio del pastore Young? Non mandarlo via, quel bravo ragazzo!"

Sono entrati in pompa magna. Lukas con la Bibbia in mano, Joseph che lo seguiva con il capo basso, molto molto sconsolato.

"Vi lascio soli, ma per venti minuti e non di più, chiaro?" il poliziotto è uscito, annuendo soddisfatto al "la ringrazio infinitamente" piagnucolante di Joseph.

Sempre Joseph, una volta richiusasi la porta, si è arrampicato sulle sbarre, a qualche centimetro da terra "Coglione, perché sei qui?" rideva.

"Perché la tua amica mi ha fottuto."

Lukas gli ha messo una mano sulla spalla e l'ha fatto scendere. La Bibbia gli era caduta a terra e si era dimenticato di rialzarla.

"Qualunque scusa tu abbia, non è valida. Ti ficchi sempre in queste situazioni" Lukas stava cominciando la sonata.

Joseph gli ha stretto i polsi e mosso le braccia "Dai, balla che te lo dimentichi."

"È una faccenda seria" ha incalzato Lukas.

"Di serio c'è che devo pisciare" li ho interrotti "e mi sa che devo anche cagare" nella cella c'era un bagno, ma rifiutavo l'idea di sedermi e cacciare un stronzo davanti al poliziotto.

Lukas mi ha abbracciato, le sbarre ci premevano sulla pancia. Gli ho baciato la guancia e la fronte e gli ho detto di non preoccuparsi. Anche Joseph si è unito e ha poggiato la testa sul mio petto. Mi ha sussurrato delle scuse per Loren.

Poi si sono comportati da veri amici. Sono usciti dall'ufficio e nei dieci minuti rimasti ho cagato e pisciato quello che avevo buttato nello stomaco durante la cena.

Il giorno dopo la cauzione è stata pagata e i miei genitori mi hanno guardato come il loro più grande fallimento. Hanno risarcito i danni alla famiglia di Loren, in più le hanno spedito per posta un assegno con una cifra a parecchi zeri.

Ora, io posso essere tante cose, ma non uno stupratore.

E la cosa divertente è che quella notte, dietro le sbarre, steso a guardare il soffitto, non pensavo altro che a Elsa. Con quel suo stupido vestito, quel finto sorriso sulla bocca, quegli occhi pieni di rancore.

È quando rimani solo con te stesso che scopri chi sei.

Io ho scoperto di essere uno che la desidera. Per quanto abbia provato ad allontanarla, tenerla fuori dal mio mondo sbagliato, non ne sono in grado.-

Profilo Instagram: @dreweevans

StayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora