Zoe

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Il suicidio di Dorothy Hale;
Dipinto di Frida Kahlo

Perché dobbiamo tutti restare soli fino a questo punto? pensai

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Perché dobbiamo tutti restare soli fino a questo punto? pensai. Che bisogno c'è? Con tutte le persone che vivono su questo pianeta, e se ognuno di noi cerca qualcosa nell'altro, perché alla fine dobbiamo essere così soli? A che scopo? Forse il pianeta continua a ruotare nutrendosi della solitudine delle persone?
(Murakami Haruki, La ragazza dello Sputnik)

-Voglio morire nella stagione dei ciliegi. Aprirmi ostinatamente insieme alle collane di petali e farmi spazzare via dal vento.

Morire quando nasce la vita. Schiantarmi come il pomo maturo che ciondola dal ramo di pesco; il seme si scava la tomba e aspetta di rinascere in un albero grande e maestoso. E così io voglio essere seppellita e nutrire il terreno.

Migliaia di molecole del mio corpo freddo alimenteranno quell'albero che deve ancora germogliare, sarò nelle sue foglie e nelle sue radici. Qualcuno si siederà lì, all'ombra e mangerà un frutto. Se sarà ancora in grado di commuoversi agli odori primaverili, assaggerà la mia tristezza. La bocca, buccia bianca e fredda; il cuore, nocciolo duro; la polpa, sostanza di sogni impossibili.

Morire giovane, bellissima, incorruttibile.

I pensieri componevano nella mia testa una sinfonia del suicidio. Da quando Elsa aveva provato a farla finita, l'anno scorso, la musica era diventata più forte. Ogni giorno si aggiungeva un nuovo strumento con la sua triste e assordante melodia. Quella notte avevo una terribile emicrania e mi sembrava che l'unico modo per guarire fosse buttarmi giù.-

-Dovresti cambiare le tue fonti di ispirazione, Elsa non è un modello comportamentale da seguire. La vita è unica, non puoi sprecarla in questo modo. Lei ha avuto una seconda possibilità e sta cercando di recuperare.-

-Recuperare cosa? Non tutti vogliono rimanere e per quanto vi sforziate prima o poi prenderemo il volo.

Elsa e io non siamo mai state amiche, la guardo da lontano e non oso avvicinarmi. Sicuramente una come lei mi ritiene superficiale e vuota, ma l'ho sempre ammirata. Laddove io studio per conseguire dei risultati eccellenti, allenata al sacrificio, lei è arguta, intelligente e brillante.

Quella sera sul tetto è salita con gli altri. Forse si è sentita in dovere di salvarmi, anche se non era in grado di salvare neppure se stessa.

Eccomi lì. La mattina a un concorso di moda, sotto gli occhi i fisici perfetti di altre cento ragazze. L'ansia che il vestito striminzito ti entri, i giudici che ti fissano dalla testa ai piedi e analizzano ogni tuo difetto. Schiena dritta, sorriso splendente, capelli a posto. Prepara il discorso sui tuoi sogni e le tue speranze, cosa ti piace fare nel tempo libero e perché la corona di quel concorso è così importante per te. Dimostra di essere intelligente, oltre che bella, se no è troppo facile.

"Stai ferma" Ed mi ha richiamata alla realtà. Un salto, la fine "Non puoi andare via adesso, che siamo solo all'inizio. Ti perdi il meglio. Ti ho portata a vedere le stelle, ma non è ora il momento di diventare una di loro. Non hai ancora iniziato a camminare e già hai le gambe spezzate, so come ci si sente. Ma pensa a quello che non faremo più; a questa cosa che ancora non siamo, che già mi tenta."

Piangevo e me ne rendevo conto. Le lacrime mi stavano strozzando, la strada si avvicinava in uno straordinario effetto ottico. Per un momento mi sembrava che se avessi messo un piede fuori avrei toccato terra.

"L'ho vista la morte in faccia" e questa volta era Elsa, non mi sono girata per vederla "Un secondo prima di chiudere gli occhi e di perdere conoscenza, mi sono pentita. Era troppo tardi e non potevo più tornare indietro" le sue dita mi hanno sfiorato il palmo della mano.

"Dal tuo dolore nascerà un fiore" Ed mi ha avvolto i fianchi con le mani e mi ha sollevata. Mi sono fatta poggiare per terra come una bambola e ho visto tutto nero.-

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@itzoedavis

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