Lukas

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"Per tornare a noi, ogni tanto capita di non fidarsi più, le persone si trasformano, nella tua mente, in marionette, come pupazzi, ai quali fai eseguire i movimenti che vuoi. O meglio, le tue paure muovono queste marionette, questo tuo teatrino interiore, secondo una sceneggiatura preordinata, che termina puntualmente con la realizzazione del tuo dramma preferito: scomparire dalla faccia della terra. Così, prendendo coscienza di questo, capita che io ti trasformi in un burattinaio sadico e ti odi. Ma poi tu torni a consolarmi, mi capisci e mi ami; e poi guardo i tuoi occhi, in fotografia, rassicuranti come l’ultima volta. Stringo un patto con il diavolo, voglio i tuoi occhi, di nuovo e a tutti i costi. Fumo una sigaretta per sancire questo patto, amore mio, ma poi scopro, atterrito, che sei tu il diavolo."
Pier Vittorio Tondelli; Camere separete

-Ci sono due ipotesi tra cui, malauguratamente, non posso selezionare quella vera. Il primo scenario è il migliore per te. Theodore è morto prima delle 21:00, ma dopo le 20:00; quando te ne sei andato da casa sua.
C'è un'altra possibilità: che sia morto prima delle 20:00.
Fingiamo che sia questa la verità, ci troviamo davanti a due ulteriori strade: sei stato tu ad ucciderlo o hai assistito al suo omicidio.-

-Come avrei fatto a trasportare via il cadavere? Ciò che è successo a Ed, come lo spiega? Io non ne so niente... sono andato via abbracciando Theodore e ringraziandolo.-

-Non me lo spiego. Infatti sono propensa a credere che tu abbia assistito.
Presentarsi a un interrogatorio in queste condizioni. Cosa è successo?-

Kyla osserva il labbro spaccato, il taglio sul sopracciglio e il livido sulla guancia di Lukas.

-Ho mentito a Jake. Io e Joseph ci siamo deliberatamente accordati per andare insieme alla festa di Halloween di Loren e Oliver, senza includerlo.

Desideravo una serata speciale con lui, in cui avremmo finto di essere una coppia normale. Joseph ha accondisceso al mio romantico sentimentalismo e abbiamo preparato i nostri outfit.

Mi ha inviato un messaggio in cui mi avvertiva che lo avrei trovato a casa di Loren.

"L'ho giusto aiutato a prepararsi" ha cinguettato la ragazza, quando mi ha accolto.

Joseph si è introdotto in cucina, era leggermente truccato e dei brillantini gli illuminavano gli zigomi "Lo trovi eccessivo?" Mi ha interpellato.

"Ti trovo stupendo" ho risposto.

"Vi lascio, bellissimi: ho una serata da rendere celebre. Fate come foste a casa vostra, buon proseguimento!" ha annunciato Loren, uscendo dalla porta d'ingresso.

Ho aspettato che Joseph indossasse un pantalone attillato e una maglia nera trasparente in camera della sua amica "Troppo gay?"

"Beh, sì, ma se a te piace..." ero seduto sul divano.

"E a te piace?" È piombato su di me come un avvoltoio, io ho annuito, accarezzandogli le labbra con il pollice "Loren ha pensato anche al tuo travestimento. Sarai un principe."

Ha sfoderato un completo da principe azzurro, sporco di sangue finto, dall'armadio "Ti svelo un segreto: lei è la nostra più grande fan. In effetti, vi somigliate parecchio."

Non so se mi lusinga o se mi fa accapponare la pelle somigliare a una come lei.

Dopo un'ora dall'inizio della festa, siamo arrivati anche noi. Sono riuscito a individuare Elsa e Loren nella folla, di Oliver neppure l'ombra.

Dei ragazzi occupavano il giardino, ballavano al ritmo di una musica spacca-timpani. Non era il mio ecosistema naturale, ma ero lì con lui e volevo divertirmi.

Non gli ho lasciato il tempo nemmeno di bere un bicchiere di alcool, che l'ho trascinato in pista tenendolo per mano. Me lo sono appiccicato addosso, lui mi ha introdotto un ginocchio tra le gambe.

"Inaspettato!" ha gridato per farsi sentire.

Mano a mano i presenti si giravano verso di noi, incuriositi dalla nostra strana coppia. Non ci ho badato.

"Ti amo!" ho strillato, le luci fluorescenti si infilavano tra i suoi muscoli ben visibili.

"Tu sei l'unica persona da cui non voglio essere amato" si è avvicinato al mio orecchio.

Gli ho intrappolato il mento tra l'indice e il pollice e l'ho baciato. Nessuno ballava più: tutti erano concentrati su Lukas Young, il figlio del pastore e Joseph Taylor, il matto della scuola, che limonavano al centro della pista.

Non mi importa, che mio padre lo scopra pure. È ora che capisca che non ho mai creduto in Dio.

Il problema però non era mio padre, ma Jake, che contrariamente ai nostri calcoli aveva deciso di partecipare alla festa e ci aveva scoperto insieme. Come descrivere la furia derivante dalla sua onesta gelosia?

Ci ha raggiunti a grande falcate e mi ha strattonato per i capelli, trascinandomi via dalla pista. Joseph ci ha seguiti, infervorato.

"È questo che fai, quando abbasso la guardia? Mi tradisci?" mi ha piazzato un pugno sul viso e io sono indietreggiato.

"Abbiamo solo pensato di partecipare insieme, nessuno voleva tradirti" si è intromesso Joseph, facendolo infuriare di più.

Jake gli ha serrato il viso nelle mani e ha premuto la fronte sulla sua, alla fine l'ha umiliato, sputandogli in faccia "Non riuscirai a prenderti ciò che è mio."

"Lascialo stare, per favore. Non fargli del male" ho cercato di separarli.

"Perché ti importa così tanto di lui? Non lo vedi? Non gli interessi davvero! Nessuno gli interessa" Jake lo ha scagliato contro il muro, Joseph è caduto per terra.

Prevedevo il peggio, ma si è fermato prima che potesse colpirlo "Finiscila" Elsa ha imposto la sua voce "Gli stai facendo male, chiamerò la polizia."

Si è avvicinata a Joseph e gli ha porto la mano, aiutandolo ad alzarsi. Lui ha rifiutato, sollevandosi con le sue forze. Una volta in piedi ha ricambiato lo sputo, colpendo la guancia di Jake "Io ti farò pentire di aver osato anche solo toccarmi" ha sibilato, ostile.

Si è allontanato prima che potessi fermarlo.-

Profilo Instagram:
@lukassyoung

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