Elsa

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-Non dovevo prenderti sul serio quando hai dichiarato chiusa la relazione tra te e Andrew. Pensavo fossi una di parola.-

-Malgrado la rabbia che mi cuoce le viscere, ho deciso ancora una volta di dargli fiducia. La mia specialità è mescolare cinismo e idealizzazione.

Si è affidato ai suoi genitori, che l'hanno chiuso in una clinica. Lì seguirà un programma di recupero, cercheranno di temprarlo in modo positivo per il ritorno nella società.

La clinica è poco fuori città, sorge al centro di un labirinto di strade lastricate in pietra, fiancheggiate da aiuole curate e alberi d'agrumi. Questo clima idilliaco vende ai suoi pazienti una falsa tranquillità.

L'edificio quadrangolare dal tetto rosso è a tre piani e contiene una chiesa, una sala comune, una mensa e tre stanze ricreative: una biblioteca, un conservatorio e uno studio artistico.

Me la ridevo al pensiero di Drew che prova a disintossicarsi dalla droga imparando a suonare il flauto dolce.

In quel posto aleggia un clima di pace e serenità, i medici sorridono accoglienti e i pazienti brancolano nei corridoi come anime sul ciglio dello Stige.

Drew aspettava il traghettatore di anime nella sua stanza. Un buco di pochi metri quadri, sul pavimento tirato a lucido dalla cera si riflettevano la scrivania, l'armadio e il letto. Non c'era una porta contro cui bussare, quindi sono entrata e basta.

"Scommetto che non resisti neppure un mese."

Si è girato, non era sorpreso di vedermi, ma sembrava felice "Cosa scommetti?"

"Se perdo mi vestirò di rosa per un anno intero e sarò gentile con il prossimo, se vinco voglio che mi costruisci una reggia in un cimitero."

"Ahi, in caso di sconfitta ti rovineresti l'esistenza. Io scommetto che resisterò molto di più: se perdo, muoio; se vinco, voglio che ti innamori di nuovo di me."

Per fortuna, un contrattempo con i capelli biondi, gli occhi azzurri e la mania del controllo ha fatto irruzione nella camera, con un asciugacapelli di ridicole dimensioni e delle forbici per bambini.

"Drew, mi dispiace, ma ciò che sono riuscita a racimolare per tagliarti i capelli è questo. Dato che sei vissuto nel cattivo gusto fino ad ora, non sarà un dramma..." quando mi ha vista si è zittita, poi ha esclamato con un tono da stupida:"Elsa!"

"Zoe! Ma cosa ci fai qui?!"

Le mie perplessità si sono sciolte: ecco perché per due giorni mi ha risposto la segreteria telefonica ogni volta che ho tentato di chiamarla.-

-Il destino è capriccioso e ti prende in giro, magari ti vuole punire. Avevo ragione su tutti i fronti: non hai mai avuto intenzione di staccarti da Andrew.

Ti dirò di più, Oliver Webster ha testimoniato a favore di Edward Johnson e ci ha fornito delle prove più che convincenti: l'accusato era con lui dalle 18:00 alle 22:30.-

-Oliver, eh? Quel ragazzo spuntato da chissà dove, che si ostina a frequentarci come fosse il nostro nuovo psicologo e ci assilla in ogni momento con la sua presenza? Ce l'ho presente.-

-È una grande risorsa per le indagini.-

-La sua testimonianza non vale nulla. La famiglia di Theodore è tornata a casa alle 22:30 e si è accorta della sparizione, l'incendio è scoppiato ben mezz'ora dopo. Ed ha avuto il tempo di rapirlo e bruciarlo.-

-Non varrebbe nulla se l'autopsia sul cadavere non fosse stata in grado di stimare il momento del decesso. Theodore è morto per lo meno un'ora prima dell'incendio e il nostro medico ne è assolutamente certo. Si azzarderebbe a posticipare di molto l'orario, ma non ad anticiparlo. Secondo la deposizione di Oliver, Ed non ha potuto commettere materialmente l'omicidio.

Veniamo alla parte interessante della nostra chiacchierata: mi spieghi perché, anche se tuo padre ti ha fornito un alibi fino alle 24:00, le telecamere della tua scuola ti hanno ripreso intorno alle 21:30 con Drew, Loren e Joseph?-

Instagram:
@elsaabianco

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