Lailah

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All'ennesimo "questa casa non è un albergo! Non puoi andare e venire come ti pare", Lucifero aveva deciso che ignorare il cellulare e spaparanzarsi sulla spiaggia fosse la cosa migliore da fare. Tra l'altro la sua casa era attualmente un albergo, ma discutere con Sophia era tempo perso. Ascoltava il rumore delle onde a occhi chiusi, tentando di spegnere il cervello. Il suo vuoto cerebrale temporaneo fu interrotto da un profumo familiare. Riaprendo gli occhi, vide le gambe nude di Lilith che si copriva vagamente con un pareo semitrasparente.

"C'è una persona per te" esordì lei "Gabriel dice che vi siete parlati a riguardo".

"Ok..." mormorò il demone, poco convinto.

"Muovi il culo! E finiscila di tentare di fare il demone zen, perché non ti riesce".

"Sissignora".

"Vai a sfottere qualcun'altro".

Lucifero si alzò a sedere. Com'erano suscettibili certe persone! Notò un certo movimento sul patio in legno, una piccola folla composta principalmente da angeli. Quando il Diavolo si avvicinò, il gruppetto si aprì e svelò Gabriel assieme alla persona che tanto desiderava lavorare in hotel.

"Lailah" la riconobbe Lucifero.

Non la vedeva da prima della caduta! Non era molto cambiata, se non nello sguardo. Si era fatto più serio ma rimaneva di un azzurro così intenso da ipnotizzare chiunque. Lei era l'angelo custode della notte e dei bambini, quest'ultima caratteristica la faceva andare particolare d'accordo con Gabriel. Il demone non poteva fare a meno di ricordarla bambina, con quelle ali color della notte e quei capelli quasi bianchi, che ammirava le stelle con aria sognante. Non era cresciuta più di tanto, a osservarla meglio.

"La piccola Lailah vuole lavorare qui? E perché mai?" domandò Lucifero.

"Gabriel mi ha assicurato che avete cose da farmi fare qui. Non è forse vero?".

"Non saprei. Che potrei far fare a te? Sei piccolina, direi tascabile, e se ti faccio indossare la divisa da uomo non è che si capisce un granché che sei femmina".

"Ma come ti permetti?!".

"Hei, non offenderti! Guarda che vale anche a parti invertite. Se vesti Gabriel da femmina, ti confondi pure con lui. È una cosa angelica. Più o meno...".

"Se vale da entrambe le parti, mi arrabbio un po' di meno. Sono per la parità di genere".

"Dura avere simili idee in Paradiso. Quello è un'ambiente decisamente misogino".

"È uno dei motivi per cui ho bisogno di allontanarmi per un po', anche se credo che tu sia esattamente come Lui".

"Oh, non offendere! Vedrò di trovarti un impiego qui in hotel, se ci tieni tanto, ma solo se non nomini mai paparino e simili".

Lilith squadrò la nuova arrivata, poco convinta.

"Come tentatrice non funziona" commentò "Potresti metterla nelle cucine o a riordinare le camere. Sempre se regge qualche lavoretto pesante. Sembra gracilina...".

Lailah si avvicinò al legno del pergolato, stringendo fra le dita una delle assi di legno e sgretolandola.

"Non è gracilina, a quanto pare..." abbassò la voce Lilith.

"Potrei prendere a calci il tuo sedere in bella mostra in un attimo" sibilò la nuova arrivata "E anche con soddisfazione".

"Ti diverti a fare la guerriera?" ridacchiò Lucifero.

"Io sono perfettamente in grado di combattere. E avrei potuto combattere al tuo fianco, ma non mi hai nemmeno considerata. E so perché".

"Cosa vuoi saperne tu delle motivazioni mie, scusa?!".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें