Bestie -parte seconda-

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"A cuccia!" supplicò Helel, piuttosto allarmato da quella creatura pelosa e ringhiante.

La bestia ringhiò più forte e corse verso il ragazzo, con il chiaro intento di aggredirlo.

"Signore, si calmi!" ordinò, saltando di lato per evitare un morso.

Capendo che era come parlare a un animale selvatico, Helel cambiò strategia e attaccò a sua volta. Con i propri poteri, non fu difficile immobilizzare quel bestione e impedirgli di fare altri danni. Poi chiamò la sicurezza e ordinò che fosse liberato nei boschi, lontano dall'hotel.

Tornò alla reception leccandosi una mano, graffiata da uno dei mobili distrutti. Zika lo fissò con aria interrogativa.

"Puoi mandare tuo padre a fanculo, per cortesia?".

"Che è successo? Hai fatto a botte?".

"Era un licantropo! E Azazel lo sapeva! Se ci avesse avvertiti prima...".

"Che razza di...".

Zika chiamò subito suo padre e dall'altro lato del telefono sentì ridere a squarciagola. La ragazza lo riempì di insulti e poi riagganciò: che dementi i vecchi!


"Ho dovuto fare dei punti, la ferita è molto profonda" spiegò Raphael, finendo di fasciare la gamba del tritone.

"Come ti sei procurato uno squarcio simile?" volle sapere Gabriel, un po' preoccupato.

"Sono andato troppo vicino a una nave umana. Colpa mia...".

"Se vuoi, posso portarti io il cibo in mare finché non sei guarito".

"Preferirei non cercare altri guai, grazie. Mi renderò utile, ripagherò il mio debito".

"Lucifero ti ha fatto paura, vero?".

"Ha tutte le sue ragioni. Tu piuttosto perché mi hai aiutato? Non mi conosci. E se fossi un perfido assassino? O qualcosa di peggio?".

"Non hai l'aria cattiva. E poi io sono un angelo, dovrei sempre proteggere chi è più debole. Specie in presenza di demoni!".

"Capisco...".

Il tritone era poco convinto ma annuì e si lasciò ricadere sui cuscini. Era molto stanco e si addormentò, sicuro che l'arcangelo non avrebbe mai permesso al Diavolo di avvicinarsi di nuovo a lui con aria minacciosa.



Lucifero stava osservando il mare nella notte, approfittando dei pochi attimi di assoluto silenzio e mancanza di ospiti urlanti. Era ancora in parte avvolto dell'oscurità creata da Lailah e fissava malinconicamente la luna. Fu proprio Lailiah a interrompere quella malinconia, chiamandolo.

"Capo?" disse, poco convinta "Devo chiamarti così adesso?".

"Puoi chiamarmi come vuoi. Di nomi ne ho tanti...".

"Vuoi che dissolva l'oscurità?".

"No, mi piace. Concedimela ancora per qualche ora. Grazie".

"Oh, non c'è di che. Questo mio lato non lo apprezza nessuno ai piani alti. Tutti non fanno altro che vedermi come la protettrice dei bambini e delle nascite, a nessuno piace che io sia l'angelo della notte. Perciò per me è molto bello mettere in uso le mie capacità... oscure per qualcosa di utile. Sono io a dover ringraziare".

"Quando vuoi...".

"Non è il caso che rientri in albergo e ti cambi? Sei bagnato fradicio dopo aver recuperato quel tritone".

"Non può venirmi il raffreddore, Lailah".

"Lo so. Ma... beh, non sono fatti miei, hai perfettamente ragione".

Lucifero non rispose. Per un attimo, i suoi occhi brillarono di rosso ripensando a quel tritone e al rischio che aveva corso Espero poche ore prima.

"Tu sei la protettrice dei bambini" riprese a parlare, spegnendo le iridi rivolte verso le onde "Posso farti una domanda?".

"Certo. Se posso rispondere...".

"Sophia è furiosa, dubito che concederà a me di badare ai gemelli per un bel po'. O forse non me lo concederà proprio mai più. Potrei impormi, dopotutto sono figli miei, ma vorrei considerare ogni lato della faccenda. Tu che sei la protettrice dei bambini, come li proteggo al meglio i miei bambini? Se Sophia se ne occupasse esclusivamente, sarebbe meglio?".

"Caspita... non mi aspettavo una domanda così! Non da te, perlomeno..." ammise lei, riflettendo qualche istante "È una situazione complessa. Andrebbe valutata un po' di più ma nel complesso potrei dare qualche consiglio. Per prima cosa, è arcaico pensare che i bambini debbano avere per forza un padre e una madre. Penso che Sophia sarebbe perfettamente in grado di crescere dei bambini da sola, come ha già fatto in passato. Tuttavia, nel tempo che ho trascorso qui, ho avuto modo di vedere due gemelli molto felici e desiderosi di coinvolgerti nelle loro attività e nei loro affetti. Loro ti vogliono bene, è evidente, e non mi sembra possano essere molto contenti di doversi privare della tua presenza. Valuta però la loro razione dinnanzi ai vostri continui battibecchi. Consiglierei di parlare con calma con Sophia, perché così non è proprio il massimo".

"Da quando sono nati, io e lei abbiamo avuto qualche problema, più o meno evidente. Prima eravamo solo noi, come all'inizio dei tempi. Accettavamo ogni cosa l'uno dell'altro, se pur ogni tanto con una certa fatica. Ora lei pretende che io sia... angelico! Angelico sempre. Ma io sono il Diavolo, non posso cambiare questa cosa! Non posso smettere di tentare anime, di governare l'Inferno e di essere una testa di cazzo solo perché lei mi vorrebbe stile Gabriel a fare il padre coccoloso tutto il giorno! Io non sono così!".

"Sophia mira sempre alla perfezione. Sa essere davvero irritante. E Gabriel... beh, a volte assomiglia più a un soprammobile. Ma se vi amate, un modo si trova".

"Lei ama solo una parte di me".

"E l'altra parte la ama Lilith".

"Può darsi. Ma va a finire che c'è sempre qualcosa che non va in quel che faccio. Ed è insopportabile! Mi sembra di essere di nuovo in Paradiso con... Lui!".

D'un tratto il demone realizzò che qualche giorno all'Inferno lo avrebbe di certo rilassato. Lì tutti ubbidivano e non rompevano i coglioni!



Il licantropo era andato a scusarsi alla reception il giorno dopo, mortificato per i danni creati. In forma umana, sembrava davvero piccolo e insignificante.

"Spero che nessuno si sia ferito" mugugnò, pentito.

"Non si preoccupi" si sforzò di rispondere Helel.

"Ovviamente ripagherò tutti i danni. Più un extra".

"La prossima volta, cortesemente, potrebbe avvertirci. Sa, avremmo potuto sistemarla in una stanza a voi più congeniale e confortevole per la vostra... condizione!".

"Certo, certo. Scusate ancora! Non volevo spaventarvi con storie sui lupi mannari".

"Siamo demoni. Certe storie non ci fanno una pippa" rise Zika.

"Oh... bene...".

"Speriamo di rivederla presto. Confidando che ci avviserà di eventuali lune piene prossime".

"Ma certo..." arrossì l'uomo "Ancora scusate!".

Il licantropo si allontanò dall'albergo. Helel e Zika si fissarono con un mezzo sorriso. Erano abbastanza soddisfatti di come avevano gestito la cosa, però dovevano trovare un modo per vendicarsi delle risate di Azazel!

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now