Contratto

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Il palazzo reale era di nuovo animato di voci e presenze quando Helel arrivò dall'hotel Kryos. Lucifero lo raggiunse nel solito ufficio da cui si poteva governare l'Inferno.

"Che eleganza..." commentò il ragazzo, vedendo il re arrivare con addosso un bel completo.

"Ho un contratto da far firmare" spiegò il Diavolo "Una questione che seguo da un po'. Altrimenti non lascerei ancora gli Inferi. Non è un problema per te sostituirmi per qualche ora?".

"Nessun problema".

"In ogni caso, puoi contattare Semeyaza. È ancora in convalescenza ma un aiuto può dartelo in caso di dubbi".

"Ma che volete che succede in un paio di ore?!".

"Ormai non mi stupisco più di niente...".

Il re finì di sistemare i gemelli ed Helel gli sorrise in modo strano. Lucifero alzò un sopracciglio.

"Tanta eleganza solo per un contratto?".

"Io prendo seriamente il mio lavoro, ragazzo".

"Ok. Allora buon lavoro".

"Anche a te. E se proprio dovesse succedere qualche catastrofe, chiamami".

Ricomparire all'hotel, tra odore di umani e profumo di mare, gli parve quasi strano. Azazel sorrise, complimentandosi pure lui per l'eleganza.

"Ma che avete da stupirvi?" sbotto Lucifero "Io mi vesto sempre elegante!".

"Sì ma stasera lo siete un po' di più".

"Devo far firmare un contratto al proprietario dei ristoranti più famosi della città. Non potrò mica andarci in tuta da ginnastica, no?".

Il sovrano portava con sé una cartellina nera e la indicò, segno che dentro vi erano i documenti da firmare.

"Guai risolti ai piani inferiori?" tentò di cambiare discorso il receptionist.

"Lo spero proprio".

"Belzebù senza lingua. Che meraviglia. Asmodeo mi ha raccontato quanto si è divertito a strappargliela!".

Il re non rispose e diede un'occhiata distratta all'orologio. Udì un verso d'apprezzamento provenire da Azazel e si voltò verso la scalinata da cui stava scendendo Lailah. Indossava l'abito da regina della notte con cui aveva sfilato per Astaroth. I capelli bianchi e mossi erano raccolti e acconciati in modo morbido ed elegante. Tra le mani guantate, una piccola borsa scura.

"Splendida!" commentò Azazel.

"Lilith mi ha aiutato" ammise lei "Anche se non capisco perché non ci vada lei a questa cena".

"Non vuoi venire?" le chiese Lucifero.

"Non ho detto questo. Solo che Lilith mi sembra più adatta, tutto qui".

"Mi serve che venga firmato un contratto, non che quel mortale si rimbambisca davanti a due belle tette e lo sguardo da tentatrice. Poi questo contratto lo abbiamo imbastito assieme ed è giusto concluderlo assieme. Poi, se non vuoi venire, è un altro discorso. Dimmelo pure, non ci sono problemi. Sono abituato a sbrigarmela da solo".

"Esprimevo solo la mia perplessità nel scegliere me. Ad ogni modo, non possiamo fare tardi. Giusto? Meglio andare".

Lailah si avvicinò alla macchina ed entrò, senza aspettare che Lucifero le aprisse galantemente la portiera ed Azazel ridacchiò divertito, mentre l'auto si allontanava.

"Stai molto vestita così" parlò il re, immettendosi nel solito traffico ammorbante.

"Grazie...".

"Azazel mi ha detto che ti sei presa un periodo di riposo".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now