Donne

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Rientrando in hotel in fretta, Lucifero si accorse di avere la camicia sporca di sangue e strappata. La tolse e la gettò in un angolo senza badarci molto. Con la sigaretta di sbieco, si guardò attorno. Quell'attico era ridotto in condizioni pessime! Per colpa della rissa con Sophia, le grandi finestre erano in frantumi, le porte e i mobili rovinati, i muri scrostati. Per fortuna la Sapienza non aveva osato danneggiare la multitudine di libri che il Demone custodiva gelosamente. Il telefono interno era spaccato e il cellulare non aveva idea di dove si trovasse, in mezzo al marasma. Sedette a terra, sospirando. Non aveva voglia di riordinare tutto quel casino! Stava per stendersi di nuovo sul pavimento quando la porta si spalancò ed entrò Lilith a passo pesante. Lucifero non ricordava di averle mai dato le chiavi, ma non aveva le forze per protestare o indagare. Lei lo raggiunse e gli sferrò una sonora sberla.

"Questo perché non mi ascolti mai!" spiegò.

"Ciao" la salutò lui.

"Sei impazzito del tutto?" sbraitò la tentatrice "Michael mi ha raccontato cosa è successo!".

"Ok...".

"Tutto qui?! Guarda questo posto! Vuole ucciderti! Spero prenderai dei provvedimenti! Delle precauzioni!".

"Hai ragione" annuì lui.

"Ho ragione? Non hai altro da dirmi?".

"Non adesso".

Lilith notò uno strano sguardo sul volto di Lucifero e non riuscì a interpretarlo.

"Che pensi di fare?" riprese lei "Non puoi permetterle di avvicinarsi ancora a te! È pericoloso!".

Il demone non rispose e lei ruotò gli occhi al cielo.

"Ti aiuto a sistemare?" si offrì "Lucifero? Ma mi ascolti?".

"Ti ascolto! Tranquilla. Non serve che mi aiuti. Puoi tornare alle tue faccende".

"Quante volte hai intenzione di rischiare la morte prima di staccarti da quella donna?! Che altro deve fare?!".

"Ho capito, Lilith! Basta adesso. Alla stanza penso io".

"Voglio che parli con la sicurezza. In modo da trovare un modo per non correre altri rischi!".

"Non essere ridicola! Io non corro rischi!".

La discussione stava per continuare quando comparve Sophia, con uno strano sorrisetto imbarazzato. Non fece in tempo a parlare che la raggiunse un poderoso schiaffo di Lilith.

"Come osi?!" sbottò la Sapienza.

"Tu come osi, stronza! Cosa vuoi adesso? Sei finita a terminare il lavoro? Stai lontano da Lucifero!".

"Io voglio solo parlargli un attimo. Poi me ne vado, ben lontana da qui".

"Non ti credo!".

Lilith rovistò nella borsa ed estrasse una pistola.

"Lilith!" si stupì Lucifero "Ma che fai? Mettila via! Certi giocattoli lasciali agli umani...".

"Ti sparo in mezzo agli occhi!" minacciò la tentatrice, mirando contro Sophia.

La Sapienza ridacchiò.

"E che cosa cambierebbe? Mica puoi uccidermi! E non sono qui per litigare" commentò la creatura angelica "Puoi lasciarci soli?".

"Mai! Tornatene da dove sei venuta!".

"Lilith..." cercò di calmarla Lucifero.

"Non avvicinarti. O sparo pure a te! Ma mirerò più in basso. Ad una cosa a cui tieni più del cervello...".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now