Legami

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Lucifero se ne stava da solo, sulla terrazza dell'immenso attico dell'hotel. Da lì vedeva tutta la spiaggia, avvolta dal buio della notte. Udiva il rilassante sciabordio delle onde e l'odore salmastro del mare. Era quasi rilassante. Peccato che non ci riuscisse proprio a rilassarsi.

Era troppo in alto perché qualche mortale lo potesse scorgere, ma lui da lì vedeva benissimo ogni cosa.
Fumava una sigaretta dietro l'altra e osservava tutto, agitando la coda nervosamente.

Vedeva Gabriel assieme al tritone, così vicini e titubanti, e scosse la testa. Quell'Arcangelo era proprio impedito! Gli toccava fare un bel discorso a Sushi, magari costringendolo a fare un passo avanti!
Vedeva molti mortali cercarsi, ridere sotto l'effetto dell'alcol e baciarsi in riva al mare.
Vedeva Lilith che serviva da bere e sorrideva agli umani da tentare.
Vedeva Azazel che beveva assieme alla moglie ed un paio dei suoi figli a un tavolo, sembravano festeggiare qualche ricorrenza. Forse un compleanno o un anniversario.
Vedeva Ahriman che costruiva l'ennesimo fortino di sabbia e rideva.
Vedeva una moltitudine di vite che si intrecciavano più o meno volutamente.

In tutto quel trambusto, il re notò gli occhi azzurri e luminosi di Lailah che brillavano nella notte ed era certo che lo stessero fissando. Del resto lei governava la notte, vedere al buio non era un problema. Lui rispose a quello sguardo, facendo brillare le iridi per qualche istante come braci ardenti e lasciandosi quasi sfuggire un sorriso.


Un rumore lo distolse da quegli occhi e rientrò. Aspettava Sophia e non si stupì di vederla al centro del salotto.

"Puoi spegnere la sigaretta?" chiese lei.

"Perché dovrei? È casa mia. Circa. Piuttosto: dove sono i bambini?" rispose lui, senza smettere di fumare.

"Penso che tu sappia la risposta. Ed è il motivo per cui vuoi parlarmi. Lo so".

"Non iniziare con il tuo onniscentismo da Signora della Sapienza, per cortesia. Mi irrita".

"So anche questo".

Lei era composta, incredibilmente calma. Lucifero tentava in ogni modo di celare il fastidio che provava.

"Buon per te" sbottò il demone, poi sfoggiando un sorriso di circostanza "Ad ogni modo: congratulazioni. Mi è stato detto che hai riavuto l'aureola".

"È vero".

"Ora stai meglio? Dicono che eri un po' svalvolata da quando possedevi poteri divini ed eri rimasta senza aureola. Con il cerchio in testa sei più tranquilla?".

"L'aureola non è un cerchio in testa, Lucifero". La Sapienza incrociò le braccia, lievemente offesa. Stava per spiegare cosa per lei rappresentasse, ma il Diavolo la interruppe.

"Non mi interessa!" sibilò "Potresti avere anche le antenne! Torniamo sulla questione principale. Lo sai cosa mi irrita, Sophia".

"Non vuoi che porti i gemelli in Paradiso, ma sinceramente non comprendo la tua ira. Li ho sempre portati, sono i miei bambini".

"Certo. E avevamo deciso che non doveva essere così, o sbaglio? Io non li porto all'Inferno, non parlo loro della caduta o di cose simili. Abbiamo creato un mondo tutto nostro proprio per fare in modo che vivano in un universo neutrale, senza scegliere tra piani alti o bassi. Poi quando saranno abbastanza grandi, saranno affari loro. Non avevamo stabilito così? O mi sono perso qualcosa?".

Sophia andò a servirsi da sola da bere, ruotando gli occhi al cielo.

"Tu non badi ai bambini nel mondo che abbiamo creato" rispose poi, con tutta la calma possibile e sorseggiando vino "Ma in questo albergo pieno di tentazioni e peccati. Non mi sembra un terreno neutrale".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now