Saluti

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"Tu sai sempre dove trovarmi".

Quelle parole erano riecheggiate per il corridoio del palazzo reale, insolitamente silenzioso. Erano tutti alla festa per la regina, in un salone enorme da cui nessuno voleva allontanarsi. Nessuno tranne Lilith che, una volta visto entrare Azazel da solo, aveva voluto cercare il proprio re. Incredula per quanto accaduto, incapace di crederci del tutto, lo trovò davanti a uno dei tanti ritratti che lo raffiguravano. Era da solo e non si voltò quando lei si avvicinò.

"Tu sai sempre dove trovarmi" le aveva detto.

"Ti conosco" si era limitata a rispondere la tentatrice "Fin troppo bene".

Lucifero sorrise, alzando lo sguardo verso il grande dipinto.

"Come hai potuto non parlarmi di una cosa così importante?" chiese Lilith "E come ti è venuto in mente di lasciare tutto in mano a una bambina?!".

"È stata una mia scelta e nessun'altro ne era a conoscenza. Solo Lailah, perché volevo capire se volesse diventare regina oppure no".
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"Najira è una ragazzina. Come pensi possa gestire tutto questo da sola?!".

"È mia figlia. E non sarà sola. Ci sarai tu. E Azazel, Asmodeo, Semeyaza, Astaroth, Carmilla, Keros...".

"Ma l'Inferno è tuo! L'Inferno sei tu! Non puoi andartene e lasciarlo in mano a chi vuoi!".

"Najira ha imparato a farsi amare e rispettare dal popolo. Quella sera all'Amartìa, quando tutto stava per crollare, i demoni seguivano i suoi ordini. Senza lamentarsi, si fidavano di lei e le obbedivano. E l'Inferno le obbedisce. Lo plasma fra le sue mani come solo io fin ora son stato capace di fare. Lei è perfetta".

"Ma perché ora?! È giovane, è inesperta. E l'Inferno è complesso da gestire!".

"Ma da quando sei così ansiosa?".

"E tu da quando non lo sei?!".

Lucifero ridacchiò divertito, finalmente voltandosi verso di lei. Lilith incrociò le braccia, dubbiosa.

"Non ti fidi di me?" domandò il demone.

"Insomma...".

"E di cosa hai paura?".

Lilith non gli rispose subito. Si limitò a fissarlo con fastidio.

"Vuoi davvero andar via?" si limitò a dire, con un tono di voce più dolce "Non tornare più qui?".

"Sinceramente?" sorrise ancora Lucifero "Spero di non metterci piede mai più. Ma ovviamente sai come contattarmi. A te risponderò sempre, lo sai".

"Non riesco a immaginarmi gli inferi senza di te".

"Devi usare di più la fantasia, allora. Poi credo che la mia bambina cambierà profondamente questo palazzo e forse anche l'Inferno. Questo è l'ultimo mio sguardo a quel che ho costruito e che è giusto cambi".

"Ma... ma io non sono mai stata senza te! Tu mi hai salvata! Tu mi hai accolta quando non avevo un posto dove stare. Tu hai...".

"E non sei curiosa di scoprire cosa puoi fare senza più avere a che fare con me?".

"No!".

"Allora vieni con me. Ho un nuovo mondo a cui pensare".

"Se non sarai il mio re, cosa sarai? Non riesco a immaginarlo!".

"Sarò quello che vuoi. Un amante, un amico, un estraneo, un nemico... quel che riterrai giusto".

"E io per te cosa sarò?".

"Sempre la preziosissima Lilith. Confidente, consigliera, compagna di avventure e di letto. Non cambia nulla, per quel che mi riguarda".

Lei non sembrava per niente convinta e lui sorrideva stupidamente.

"Sarai con Lailah. Con tua moglie. Non ti annoierai?".

"Chissà. Lo scoprirò. Per ora non vedo l'ora. E sarei molto felice se tu fossi accanto a mia figlia. Io so che saprai come tenere alla larga certi soggetti da lei...".

"Soggetti?".

"Uomini o donne desiderosi solo di potere e prestigio, come amici e amanti della regina. Lei è giovane, deve imparare. Tu capisci, le insegnerai. Io sarei inutile, non mi ascolta più di tanto, ma di te si fida molto".

"Sarà mio compito...".

Lucifero si avvicinò, porgendole un mazzo di chiavi. Lei sapeva cos'erano: le chiavi degli inferi. Non le aveva mai date a nessuno, aprivano stanze e cunicoli a cui nessuno era permesso entrate. Era dunque davvero convinto di andarsene. Lei le prese con riluttanza.

"Vorrei prendere alcune cose dalla mia stanza" mormorò il demone, sfiorandone il braccio "Vuoi farmi compagnia? L'ultima volta tra queste mura...".

"E poi?".

"Poi saprai come trovarmi. Tu sai sempre dove trovarmi...".


Michael si guardava attorno, nel grande salone delle feste. C'era la fila per raggiungere la regina e porgerle omaggio. Lei, leggermente imbarazzata, sapeva come comportarsi e salutava tutti. L'Arcangelo era incredulo: come potevano comportarsi tutti come se nulla fosse? Era forse uno scherzo? Camminò deciso verso Najira, ignorando la fila e la sorveglianza.

"Tu lo sapevi?" le disse, quando fu a portata d'orecchio.

"Vi prego di allontanarvi dalla regina" lo ammonì Keros "Mettetevi in fila".

"Non ho tempo per questo inutile teatrino" sbottò Michael "Devo parlare con lei!".

"Mettetevi in fila, come qualsiasi altro invitato".

"Levati dai piedi!".

"Michael!" esclamò Carmilla, trattenendolo "Smettila! Stai calmo!".

"Stai calmo?! Ma se voi demoni siete tutti rimbambiti non è colpa mia! Siete impazziti tutti?! Lucifero abdica e voi fate festa?!".

"Non sono problemi tuoi".

"Ma che stai dicendo?! Certo che sono problemi miei!".

"Calmati. Avrai tempo per...".

"Fare festa?! Ballare?! O non so che altre cose fate voialtri per divertirvi?".

Keros allungò la spada d'ordinanza verso l'Arcangelo. "Rivolgetevi ancora in questo modo a mia madre..." minacciò.

"E...?" alzò un sopracciglio Michael.

"E piantatela!" sbottò Carmilla "Tutti e due!".

A interromperli fu la regina Najira, prima che iniziassero a litigare sul serio, che fissò il terzetto con aria interrogativa.

"Qualcosa non va?" domandò, con calma.

"Nulla, mia regina" rispose Keros, con un piccolo inchino.

"Tu lo sapevi?" insistette Michael.

"Che mio padre desse a me la corona? No. Ovviamente lui non crede il parere altrui prima di agire...".

"Ma ora...?".

"Ho alternative? Non mi dispiace essere regina. E tu potresti andare in pensione, no? Non saresti contento?".

"Pensione?! Ma che dici?! Sei una ragazzina! Come pensi di gestire l'Inferno?!".

"La nostra regina avrà il nostro aiuto" la spalleggiò Keros.

"Lunga vita alla regina Najira!" stava urlando qualcuno, seguito da altri che lo imitarono. Lei sorrise, lusingata.

"Non è il tuo posto" scosse la testa Michael "Il tuo posto è sul mondo che tuo padre ha creato per te!".

"No. Direi di no. Non voglio vivere in un mondo senza wi-fi. E altre cose interessanti che papà non ama particolarmente. Perciò passo. Sto meglio qua".

"Come fai ad esserne così sicura? Come puoi essere certa di poter gestire tutto?".

"Non ho certezze. Beato chi ne ha...".

"E allora...?".

"E allora balla con me" sorrise Najira "E il tempo ci dirà se papà aveva ragione".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now