Capire

28 2 0
                                    

Con Ahriman e Najira all'Inferno per addestrarsi, Espero si era sentito un po' solo e si era cercato nuovi amici in hotel. Purtroppo aveva subito notato che figli e nipoti di demoni non erano molto desiderosi di avvicinarsi troppo, sembravano piuttosto spaventati. Gli umani li ignorava volutamente, così da non pensare costantemente al fatto che non poteva parlare sinceramente di se stesso come angelo. E ovviamente gli angeli non avevano figli piccoli con cui poter giocare, salvo rare eccezioni. Lui però non demordeva e cercava sempre di familiarizzare con qualcuno, grazie anche alle attività d'animazione di Gabriel e Lailah.

"Ma perché vi allontanate?" era riuscito a dire un giorno "È perché sono un angelo? Non vi piaccio?"

Il gruppo di piccoli demoni si era guardato e poi uno di loro aveva avuto il coraggio di parlare.

"Non è per quello" aveva scosso la testa "È che... tu sei il figlio del re!".

"E allora?!".

"I nostri genitori ci hanno detto che quelli come noi non possono avvicinarsi a quelli come te".

"Quelli come voi? Cioè?".

"Noi... non siamo nobili! E solo i nobili o i più potenti possono avvicinarsi al sovrano e alla sua famiglia. Sono le regole".

"Ma io vi do il permesso. Non vi sto simpatico?".

"Ma no... non è questo! È che...".

"Non vi piaccio?".

"Noi abbiamo paura!".

"Paura? Di me?".

"No. Di... Lord Lucifero".

Il nome era stato pronunciato con un sussurro ed Espero aveva storto il naso, perplesso.

"Paura di mio padre? E perché?".

"Lui è il Diavolo!".

"E con ciò? È il suo lavoro. Vi assicuro che non fa niente. Posso dimostrarvelo. Venite con me, giochiamo e vi faccio vedere la mia stanza qui in hotel!".

"Ma...".

"Se poi siete dei fifoni...".

I bambini si accigliarono, irritati per quella frase, e decisero di seguire Espero fino all'ultimo piano dell'hotel.


Lucifero era spaparanzato sul divano del proprio alloggio all'Avgerinòs. Da lì fissava il mare, trafficando con il portatile e canticchiando "Twinkle twinkle little bitch". Si stava preparando ad effettuare una videochiamata, con auricolari e birra, quando vide Espero entrare con un gruppetto di bambini. Il Diavolo fissò tutti, alzando un sopracciglio.

"A cosa devo questa invasione di marmocchi?" chiese, perplesso.

"Sono i miei amici" rispose Espero, presentandoli.

I piccoli erano visibilmente imbarazzati e terrorizzati.

"Ci sono dei succhi di frutta, papà?" domandò il giovane angelo.

"Chiama la reception e fatteli portare" indicò il telefono il demone.

"Ok. Li porto nella mia stanza, giochiamo alla consolle".

"Come vuoi. Non fate troppo casino, sto cercando di lavorare".

"Afferrato".

Espero ordinò i succhi di frutta e poi portò gli amici in stanza, che era stata creata appositamente per i tre figli del padrone di casa. In assenza di Najira ed Ahriman, tutti i giochi erano a sua disposizione. Gli ospiti sgranarono gli occhi, notando la moltitudine di cose presenti in quella stanza, mentre Espero si sedeva sul proprio letto e indicava con orgoglio i suoi libri. I piccoli demoni non sembravano interessati a quelli e continuavano a guardarsi attorno con ammirazione.
Espero fece scendere uno schermo piatto dal soffitto e offrì i controller agli ospiti.

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now