Mi è stato detto che...

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"Un che cosa, mi scusi?" aveva chiesto Helel, rispondendo al telefono del Kryos.

"Un cavallo!" si era sentito dire "Mi serve una stanza per un mio cavallo!".

"Una stanza per un cavallo? Possiamo organizzare uno spazio esterno e...".

"No. Io devo dormire con lui, se no si spaventa".

"Intende dormire in una specie di stalla?".

"Ma certo che no, idiota! Voglio una camera con tutti i confort e spazio per dormire con il mio cavallo. Mi è stato detto che voi soddisfate ogni esigenza!".

"Vedremo quel che possiamo fare. Se mi lascia un recapito, la richiamo quanto prima".

Sconcertato, il ragazzo non sapeva che inventarsi e telefonò ad Azazel, in cerca di aiuto. Azazel rise. Che razza assurda erano gli umani!

"Provo a mettermi in contatto con il capo ma non ti garantisco niente perché oggi è all'Amartìa a quella specie di raduno di prelati e sarà già abbastanza incazzato di suo".

"Gli serviva proprio in questo periodo, vero?" ridacchiò Helel.

"Proprio! Ma non è il caso che parli male di tua madre con te, dico bene?".

"Quella pazza? Sparla pure quanto ti pare. Ma ora cerchiamo di trovare una soluzione a questo strano tizio dal cavallo in camera".


Il telefono di Lucifero suonò. Lui finse imbarazzo e uscì all'esterno dell'hotel, lasciando i religiosi riuniti a pregare in quel che un tempo era la sala da pranzo.

"Che altro casino assurdo si aggiunge a questa settimana, Azazel?" domandò il re.

Azazel spiegò la situazione e il demone trattenne una risata, che avrebbe inquietato i radunati in preghiera.

"Per farci cosa di un cavallo in stanza!? Cazzo, non voglio immaginarlo. Mi sognerò strane immagini per giorni!".

"Helel non sa come accontentarlo" continuò Azazel "Che gli dico?".

"Ci penso io. Posso allontanarmi da questi fanatici del divino intanto che celebrano la loro interminabile messa".

Con i gemelli al sicuro, sorvegliati da Gabriel che lo aveva seguito all'Amartìa, Lucifero raggiunse il Kryos con un portale e trovò Helel ad attenderlo.

"Posso davvero telefonare e dire che può venire qui a dormire in stanza con il cavallo?!" chiese il ragazzo, perplesso "Ma scherzi?!".

"Dammi cinque minuti" rispose il Diavolo, raggiungendo l'esterno.

Sigaretta in bocca, il sovrano si guardò attorno, cercando di capire la soluzione migliore. In terra vi era ancora della neve e rabbrividì, lievemente infastidito. Oltrepassò la piscina termale esterna, dove alcuni umani sfidavano il freddo, allontanandosi di poco dall'edificio principale. Con un gesto, fermò il tempo attorno a sé e tutti i mortali presenti si immobilizzarono. Poi, sfruttando i nuovi poteri, creò una sorta di cottage con un'entrata abbastanza ampia da farci entrare un cavallo e tutte le comodità che un umano potesse desiderare. Quando il tempo ripartì, tutti i mortali erano convinti che quell'edificio fosse sempre stato lì.

"Come hai fatto?" domandò Helel "Non sapevo che potessi...".

"Storia lunga. Ora vai pure ad accogliere il tuo ospite con relativo equino".

Il ragazzo annuì, stupendosi nel vedere che l'uomo era lì con ben due animali. Lo invitò a seguire un sentiero esterno e raggiungere il cottage. L'uomo sembrava molto soddisfatto, e anche i cavalli, ma Helel continuava a non capire.

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora