Sangue

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Il nervosismo di Lucifero era evidente. Lailah lo seguiva in silenzio, mentre raggiungevano il portale e mettevano piede all'Inferno. Vi era una confusione insolita, urla di terrore non solo provenienti dalle anime. Asmodeo sbraitava ordini. Il re si affrettò verso la sala da cui Semeyaza governava in sua assenza ma non lo trovò. Si udì la voce di Asmodeo da fuori palazzo.

"Che succede?" domandò timidamente Lailah.

"Non ne ho sinceramente idea" ammise il re.

Era strano che lungo i corridoi non si vedessero guardie reali o servi. Lucifero percepì un rumore e aprì una delle porte che davano sul corridoio. Lì trovo un gruppo di donne, rannicchiate e spaventate.

"Vostra Maestà!" esclamò una delle rinchiuse, smettendo di tremare "Che sollievo! Siete giunto!".

"Che cosa sta succedendo?" chiese lui "E perché siete chiuse qui dentro?".

"Sovversivi, vostra Maestà. Da dentro il palazzo. Lord Semeyaza ed Asmodeo sono riusciti a condurli all'esterno e ci hanno ordinato di rimanere nascoste. Alcune di noi non sono riuscite purtroppo a trovare un luogo adatto e di loro non è rimasto nulla".

"Rimanete lì. Ora ci sono io. Lailah, resta con loro".

"Ma non ci penso proprio!".

"Obbedisci! Questo non è un gioco! Ci sono demoni armati e pericolosi, potresti essere ferita o uccisa!".

"Sono stata addestrata a combattere! Da te, tra l'altro! Lo so fare!".

"In Paradiso non puoi morire! Qui sì!".

"Fatti miei! Non sei il mio re, non ho l'obbligo di obbedirti!".

Dall'esterno si udirono altre grida e il demone capì che doveva affrettarsi.

"Fai quel che credi" si arrese "Ma almeno vestiti in modo adatto ad affrontare un nemico".

"E come...?".

Lucifero allungò una mano e Lailah si ritrovò addosso un'armatura d'argento. Sorrise, mentre sguainava la spada.

"Resta qui. Difendi queste donne da eventuali aggressori. Poi fa quel che credi. Vedo se riesco a risolvere la cosa senza troppo casino...".

Lailah annuì e il sovrano aprì con un colpo le porte d'ingresso, ritrovandosi davanti la piazza di Dite piena di feriti e scontri in corso. Spalancò le ali, con un rumore sordo che obbligò tutti a rimanere immobili.

"Chi osa profanare la mia città e la mia casa?" urlò il Diavolo "Chi è a capo di tutto questo? Che si faccia avanti! O forse si tratta ti un vigliacco che agisce solo in mia assenza?".

Nessuno rispose, nessuno si mosse.

"Se non avete un capo, allora siete tutti colpevoli in egual misura. La pena per tale atto è la morte. Non mi interessa come. Per me conta solo che nessuno di voi sopravviva più di un giorno. Asmodeo, hai sentito le mie parole. Sterminali tutti".

Asmodeo annuì, rispondendo con un "sissignore". Era perplesso, perché solitamente il sovrano preferiva metodi più "diplomatici", rinchiudendo i colpevoli e torturandoli. Questa volta non voleva superstiti e lui chi era per protestare?

"Ammazzateli uno a uno" ripetè Lucifero "Fino a quando non emergerà il nome di chi ha tramato tutto questo".

"Agli ordini, maestà!".

Gli scontri ricominciarono e Lucifero rientrò a palazzo, notando subito che Lailah non era dove l'aveva lasciata. Anche le donne nascoste non c'erano più. Udiva voci dai piani superiori e salì lungo le scale. Da fuori notò un grande esercito riunito fuori dalle mura, con stendardi della zona del Cocito e della Caina. Città non molto distanti da Dite e non si aspetta che si trattasse di un invasione simile.

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon