Stupidi Adulti

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"Stupidi adulti" era quello che pensava Najira mentre risaliva la lunghissima scalinata che la conduceva all'ingresso della torre principale del Paradiso.

Stupidi adulti. Di cosa avevano paura? Qualcuno doveva parlare con colui che lei considerava il nonno, ma a quanto pare nessuno ne aveva il coraggio. O la voglia. Lei era stufa di perdere tempo e aspettare che i grandi si dessero una mossa.
Più si avvicinava a quella porta e più l'aria si faceva pesante, minacciosa. Ma lei, testarda e decisa, continuò a camminare ed entrò nella torre.
Che strano. Di solito era tutto molto illuminato, la luce era quasi accecante, mentre invece in quel momento il buio era totale. Najira si limitò a battere le palpebre, illuminando le proprie iridi e vedendo perfettamente al buio.

"Nonno?" chiamò, noncurante del fatto che ormai non era più la bambina a cui era concesso rivolgersi così al padrone di casa "So che ci sei. Devo parlare con te. Da parte di tutti quei fifoni dei tuoi figli".

Non ricevette risposta, si udì solamente un forte tuono.

"Senti... lo so che sei incazzato. Lo sono anch'io. Mia madre ha preferito ammazzarsi piuttosto che crescermi, non è che la cosa mi renda felice. Vorrei anch'io chiudermi in camera e spaccare cose, per puro piacere emotivo. Ma non posso perché, sai, ci sono cose più importanti. Lo sai, no? Certo che lo sai. Sei onniscente, giusto? Perciò potresti cortesemente dirci cosa vuoi che facciamo?".

Ancora nessuna risposta. Najira ruotò gli occhi e sospirò, portandosi una mano sul viso. Gli adulti erano davvero insopportabili.

"Tuo padre lo sa che sei qui?" udì finalmente una voce.

"Chi? Papànsia? Certo che no. Ma dovresti saperlo, giusto?".

La voce ridacchiò nel sentire quel "Papànsia". "A dir la verità..." rispose "Tuo padre ha rinunciato alla famiglia, si è staccato dal mio controllo perciò non ho idea di che cosa faccia, cosa pensi o altro. Su sua esplicita richiesta".

"Sarà lietissimo di saperlo".

"Cosa vuoi, bambina? Non è compito tuo venire qui".

"Dato che i tuoi di bambini non si muovono, lo faccio io. La situazione sai qual è. Attendo istruzioni".

"Sei sfacciata e irrispettosa come tuo padre. Ma per questa volta ti perdono, data la tua giovane età".

"Che mio padre sia leggermente fuori schema, rispetto al resto della famiglia, è evidente. Però non mi pare che tutti gli altri stiano messi tanto bene. Per quel che mi riguarda, un paio di sberle a testa le dovresti dare. Ma... tornando a noi...".

"Non riporterò in vita tua madre".

"Oh... ok. Posso sapere perché? Risolverebbe un po' di casini...".

"Perché lei ha scelto volutamente di morire. Lei ha voluto così e io rispetto la sua scelta, per quanto questa mi scontenti".

"Sembrano tanto le parole di papà...".

"Già. Ci assomigliano sempre di più, ogni anno che passa".

"Sarà l'età, suppongo. Non mi interessa più di tanto. Quello che voglio sapere è che devo dire a quel mucchio di stupidi adulti che non sanno decidere il da farsi e non hanno il coraggio di venire qui".

"Anche tu dovresti provare timore. Sono in collera, sai? E non vi è nulla di più terribile".

"Altra cosa che hai in comune con papà. Non credo tu voglia fare del male a me. Sei in collera con mia madre, con la sua scelta, e lo capisco perché anche io sono parecchio incazzata. Però ora vorrei capire che cosa ti aspetti che facciamo".

"Tu cosa vorresti fare?".

Najira non si aspettava una domanda del genere. Trattenne il fiato, riflettendo.

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now