Lezioni

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Nevicava. Non era insolito nevicasse all'Amartìa, perciò nessuno degli umani trovava la cosa strane e il loro soggiorno proseguiva tranquilla. Lailah invece era preoccupata, mentre guardava fuori da uno dei finestroni del salone principale. In quel momento non vi erano mortali, era molto tardi, e chi lavorava in hotel preparava qualche addobbo natalizio. Lei percepiva il gelo notturno, un gelo strano e che penetrava nelle ossa. Guardò le chiavi dell'hotel, che Lucifero le aveva affidato, e sospirò. Lei non voleva essere lì! Voleva stare accanto a colui che amava! Ma sapeva che c'era più di una ragione.
Ultimamente era lei a soffrire di incubi. Si svegliava di soprassalto, in preda al panico, non abituata a simili eventi, e non sempre Lucifero era lì al suo fianco. Spesso si svegliava da sola, in quella stanza fredda d'albergo, e la paura si alimentava ogni secondo passato in quel luogo. Lailah sapeva che a provocare quegli incubi era la gran quantità di ombre che costantemente scacciava dalla mente del marito e lui, resosi conto della situazione, le aveva affidato un incarico: occuparsi dell'Amartìa. Al contrario dell'Avgerinós, chiuso per fine stagione, l'Amartìa non chiudeva mai e molti umani paganti non potevano certo essere cacciati via perché il Diavolo aveva altro da fare. Così Lailah, assieme ad altri demoni ancora non direttamente coinvolti nelle operazioni di riequilibrio cosmico, gestiva l'hotel e se ne occupava con diligenza.
Però era preoccupata. Voleva tornare all'Avgerinòs, tornare accanto a Lucifero. Stava bene? E se.avesse avuto bisogno di lei? Sospirò di nuovo quando una mano le sfiorò la spalla e lei sobbalzò.

"Quanti sospiri, tesoro" le sorrise Lilith "Ti serve compagnia?".

"C'è del lavoro da fare?".

"No, cara. A quest'ora è tutto molto tranquillo. Vieni a rilassarti con noi?".

"Noi?".

"Vieni con me".

Lailah, con la divisa candida dell'hotel, seguì Lilith lungo i corridoi. Assieme entrarono in una stanza dove ad attenderle  vi erano Carmilla ed Astaroth. Attorno a una grande vasca idromassaggio, sorseggiavano alcolici e ridevano.

"Che state facendo?" domandò Lailah.

"Ci rilassiamo. Prendi da bere" rispose Lilith "Puoi bere, vero?".

"Certo che posso. Ma non è molto professionale".

"Lucifero mi ha raccomandato di farti stare tranquilla e serena. Perciò ora rilassati. Lascia che insegni come  si fa! Come va con la transazione?".

"È... completa. Non ho più mal di testa o altri problemi".

"Quindi ora non sei più un angelo? Sei una di noi?".

"Direi di sì...".

"E il marchio?" domandò Carmilla "Hai il tuo marchio? Quello del re?".

Lailah rimase un po' perplessa da quella domanda. Ogni consorte reale otteneva il marchio, un tatuaggio con il simbolo reale che compariva su desiderio del sovrano.

"Certo" rispose "La cosa è stata reciproca".

"Davvero?" esclamò Astaroth, con un sorriso "Il re ha sulla pelle il tuo marchio? Ragazza fortunata...".

"Entrambi comparsi la prima notte di nozze".

"Ah, notte magica!" sospirò sognante Astaroth "Dovrai raccontarci altri dettagli. E vogliamo vederti col tuo vero aspetto, ora che la transizione è finita. Coraggio!".

"Non sentirti in imbarazzo" ridacchiò Lilith "Tra donne...".

"Lui è una donna?!". Lailah indicò Astaroth, perplessa.

"Io sono molte più cose di quanto pensi" ammiccò Astaroth, svuotando il bicchiere di champagne "Coraggio. Fatti vedere! Togli quel vestito triste, non ti rende giustizia".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Where stories live. Discover now