Gemelli discordi

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"Buongiorno" salutò educatamente Lilith, non aspettandosi di vedere già Lucifero in piedi.

Appolaiato sulla paratia in legno che dava sulla spiaggia, il demone rispose distrattamente al saluto senza staccare gli occhi dal telefono.

"Ti aspettavo ieri notte" continuò lei "Perché non sei venuto da me?".

"Ti circondavano abbastanza spasimanti. E poi avevo altro in testa".

"Gli spasimanti non sono mai abbastanza. E per caso quel qualcos'altro aveva occhi azzurri e capelli quasi bianchi?".

"A che stai pensando?! Ero in camera con i miei figli!".

"Cioè mi stai dicendo che non te la sei portata a letto?! Ieri notte me ne sono andata nella mia stanza e stavi praticamente per metterle le lingua in bocca! Cosa è successo?!".

"Non è obbligatorio scopare tutto quello che respira, sai? E poi sarebbero cazzi miei, per dire...".

"Lo so ma era Beltane! Hanno scopato praticamente tutti ieri notte e lei ti fissava con un tale sguardo...".

"Lailah ha un suo sogno. E non ho intenzione di approfittare di lei per poi sentirmi rinfacciare per l'eternità quel che ho fatto".

"E che sogno avrebbe?! Lasciami indovinare. Qualcosa di angelico tipo arrivare vergine al matrimonio. Cosa che ai nostri giorni trovo ridicola".

"Trovala come vuoi...".

"Andiamo! Come si fa a sposare qualcuno senza averci mai fatto sesso?! E se la prima notte di nozze scopri che lo ha grande come una nocciolina ed è del tutto incapace di usarlo? Tutta la vita frustrata perché non volevi provare prima?".

"Non sono affari che ti riguardano".

"Ok. Ma ora sono in pensiero per te. Non è da te. Se non volevi lei, potevi venire da me! O da chiunque altra!".

"Non ero in vena, Lilith. Per favore...".

"Ed è stranissimo! Sei malato? Andropausa?".

"Piantala di dire cagate! Ho solo una questione da risolvere!".

"Non serve essere nervoso! Vedi? Non fai sesso e diventi irritabile. Non ti fa bene. Sarai l'unico con il muso lungo oggi".

Lucifero si limitò ad accigliarsi e Lilith capì che era inutile discutere. Il demone guardò l'orologio che portava al polso e sbuffò: Sophia era di nuovo in ritardo! Era stato svegliato da Najira che piangeva, disperata, perché le era spuntato un dente a punta che non riusciva a nascondere. Piangeva disperata ripetendo "Ora la mamma non mi vorrà più bene perché sono un demone!". Il padre era riuscito a consolarla solo in parte, dicendole che la mamma le avrebbe sempre voluto bene e che non stava diventando un demone. Non era sicuro su nessuna delle due cose ma non sapeva che altro dire.

Sophia arrivò circa mezz'ora dopo, con un gran sorriso stampato sulle labbra.

"Bambini..." chiese Lucifero "Andate a giocare in spiaggia, per favore. Io e la mamma dobbiamo parlare un attimo".

"Come sei serio" ridacchiò lei, mentre i bambini si allontanavano "Ti è morto il gatto?".

"Sei sempre in ritardo".

"Ho pensato che, visto che te li avevo consegnati in ritardo, potevo passare a prenderli dopo. Non volevo interrompere quel che stavo facendo. Era piuttosto piacevole...".

"Non è quel che ti devo dire".

"Ieri sera era Beltane e tu non sei andato a letto con nessuno. Pensavo che a quest'ora avresti trascinato Lailah fra le tue braccia nel baratro del peccato. Invece quella ragazzina ti resiste. Sei troppo vecchio per lei".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Kde žijí příběhy. Začni objevovat