'Haley - In Morte Ultima Veritas' di yeahbut

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Titolo: Haley - In Morte Ultima Veritas

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Titolo: Haley - In Morte Ultima Veritas

Autore: yeahbut

Beta: Cerco

Genere: Mistero/Thriller

Stato: Racconto- In corso

Classificazione dei contenuti: NC- 17

Tematiche forti/ Contenuti per adulti: Sono presenti scene di violenza trattate in modo dettagliato.

Consenso social: Si

Trama:

Cara non sa molte cose: quale sia il vero viso di sua madre, ad esempio, o se quella in cui vive ora sia davvero casa sua o soltanto l'ennesima sosta di pochi mesi prima che suo padre la costringa a fare le valigie e partire di nuovo, verso mete sempre più lontane. Ma ci sono due cose che sa con assoluta certezza: la prima è che ha amato Haley, l'ha amata davvero; la seconda è che, con ogni probabilità, è stata proprio lei ad ucciderla.
Will, al contrario, sembra avere tutta la sua vita sotto controllo. Nella sua ordinarietà, sa bene qual è la quantità giusta di cibo da mangiare per non essere considerato troppo anormale, il numero esatto di passi che da casa sua deve compiere fino al bar in cui lavora prima che la voglia di andarsene prenda il sopravvento e il limite di sigarette da fumare a settimana per evitare di prendersi il vizio.
Ma ci sono sicurezze che bisogna essere disposti a perdere, soprattutto quando anche la certezza di vivere inizia a vacillare. Perché Cole, al contrario, è sicuro di una cosa soltanto: è disposto a tutto pur di vendicare la morte della sorella.  

"《Tu sei pazzo.》

《E tu hai una strana idea della pazzia.》"

Disclaimer: Copyright © 2015/2016 yeahbut, tutti i diritti riservati

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Cos'è per te il femminismo?

Beh, inizierei dicendo che, a mio parere, il termine femminismo è parecchio fuorviante, contando come, spesso, le idee e le ambizioni che ci sono dietro vengano trasformate in puro odio verso il genere maschile. Il femminismo, per definizione, è un movimento che propugna la perfetta parità di diritti fra la donna e l'uomo. Questo perché noi femministi (sì, signori e signore, anche un uomo può essere femminista senza essere gay) non abbiamo bisogno di sciocche pretese di superiorità per sentirci bene con noi stessi, essendo perfettamente consapevoli di non riprodurci per mitosi, come il plasmodio della malaria. Quindi perché non sostituire questa parola con dei sinonimi? Ne ho proprio in mente qualcuno: giustizia, parità, uguaglianza... fate voi, avete l'imbarazzo della scelta.

Desiderare un mondo femminista significa pretendere che ad una donna venga dato lo stesso rispetto e lo stesso stipendio riservato ad un uomo che svolge lo stesso lavoro. Significa rifiutare una vita in cui se una donna si spoglia è solo una puttana che se l'è cercata, ma se non lo fa le passano davanti le altre e deve scendere a compromessi. Significa allontanare definitivamente gli stereotipi che imprigionano entrambi i sessi, che impediscono a noi tutti, sia uomini che donne, di essere noi stessi, se non con la paura di essere criticati. Significa accettare il fatto che un uomo e una donna possano essere egualmente forti o egualmente sensibili.
Femminismo, semplicemente, significa libertà, libertà di essere qualsiasi cosa si voglia.

In che modo la storia influisce sull'argomento?

Penso che Cara, la protagonista della mia storia, rispecchi gli ideali del femminismo perché non ha paura di essere forte, caratteristica che la fa risultare, alle volte, addirittura prepotente agli occhi degli altri. È una ragazza stanca, costretta a vivere fin da quando era piccola all'ombra degli abbandoni e dei viaggi del padre, priva di una figura materna che la guidasse e abituata vedere la sua solitudine come un'amica fedele.

Quando Cara scopre di essere bisessuale, il fragile rapporto che aveva con suo padre si incrina irrimediabilmente. Ma è proprio dopo la morte di Haley, la ragazza di cui si era innamorata, che iniziano i veri problemi per lei: dovrà fare i conti con il dolore, un forte senso di colpa, una violenza inaspettata e una cocente paura che, per la prima volta, la farà dubitare della sua forza.

 Estratto:

"Sei fortunata". Fortunata di essere viva, fortunata di essere stata solo picchiata e quasi affogata. Eppure, nonostante io stessa capisca che sarebbe potuta finire molto peggio, faccio comunque fatica a capire cosa esattamente, in tutta questa situazione, mi renda fortunata. Il fatto che il mio naso non sia rotto? Che Cole non sia riuscito ad ammazzarmi? Che non dovrò passare più altro tempo fra i muri deprimenti di questa stanza, stando relativamente e fortunatamente bene? Perché sinceramente, non trovo che ci sia nulla, in questo momento, che sia dalla mia parte, figuriamoci questa controversa fortuna che lei ha appena chiamato in causa.  

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