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'Il fabbricante di dèi' di _Wise _ Girl_08

Titolo: Il fabbricante di dèi

Autore: _Wise _ Girl_08

Beta: LightFansy

Genere: Fantascienza

Stato: Primo di una triologia – Completato

Classificazione dei contenuti: G

Avvertimenti: Stravolgimento della fisica!

Consenso Social: Sì

Trama:

Criminale, pedina, logica, fisica, Agente. Il corpo della Polizia Temporale non è come ci si immagina. Sono ragazzini quelli che ne fanno parte, automi o persone, uomini o dei?

I segreti sono le fondamenta, gli intrighi le mura, la logica ciò che fa funzionare la macchina perfetta dell'Agenzia.

L'allievo più promettente della Scuola conoscerà la leggenda.

Lei ha salvato il mondo, ma chi salverà lei?

Copyright ©2015-2016 _Wise _ Girl_08, tutti i diritti riservati.

Cos'è per te il femminismo?

In breve? E' consapevolezza. E' la consapevolezza che non serve essere uguali per avere gli stessi diritti. E' sapere che uomo e donna sono diversi, senza cercare di rendere le donne uomini e uomini le donne, eppure allo stesso tempo credere e combattere perché tutti e due abbiano gli stessi diritti. Basta, stop. Non è altro, non è cercare di essere superiori, è guardare in faccia la realtà e porre uomo e donna sullo stesso livello.

Perché la tua storia incarna i valori di Writher?

Lea non è la donna perfetta. Non dice le cose giuste al momento giusto, non è dolce, ma nemmeno è una macchina da guerra, nonostante l'abbiano convinto di questo. E' una donna che crea il suo destino, che non si fa mettere i piedi in testa per nessun motivo, né dagli uomini, né da altre donne. E' femminista, è profondamente femminista anche se mai lo dirà esplicitamente nella storia. Crede semplicemente di non essere inferiore ad un uomo, ma nemmeno crede di essere superiore.

Io sono superiore. A tutti però, non faccio discriminazioni tra uomini e donne.

Ecco, grazie Lea, io volevo farti passare per eroina modello!

La prossima volta che qualcuno osa darmi dell'eroe, lo uccido a caso, così non si avranno più dubbi.

Bene ragazzi e ragazze, lei è Neumalea, detta Lea, il personaggio che la mia mente malata ha partorito. Lei è logica, logica al cubo, è un Agente dell'Interspazio.

La migliore.

E soprattutto umile. Guarda che stacco la connessione e vado a parlare con Thomas!

Thomas sta rimodernando il salotto che non gli piaceva come l'avevo montato io. Ora fai parlare me. Sono femminista sì, ovvio no? Anche Tommy lo è. Tutti lo siamo. All'Agenzia non vieni discriminato se sei maschio o femmina, ma solo se il tuo QI è sotto una certa media, cosa che non accade mai, siamo tutti selezionati. A capo dell'Agenzia c'è una donna e nessuno pensa che non sia adatta a ricoprire quel ruolo solo perché è una donna. Io lo penso, cioè penso che sia un disastro come direttrice, ma non perché è una donna ma perché è una...

Lea, queste persone non hanno letto il libro, no spoiler.

Oookay. In più io sono la migliore, operativa a dieci anni, tutti gli altri entrano operativi verso i venti anni. Sono un po' un'irregolarità ma la maggior parte delle volte risulto utile, quindi mi tengono. Se mi odiano, non lo fanno perché sono una ragazza, solo perché sono una grandissima stronza.

Lea dannazione, le parolacce! Ne abbiamo già parlato, niente linguaggio scurrile. Scusatela. Comunque in mezzo a tutto il casino di informazioni che vi ha dato Lea, dovreste aver capito perché incarna lo spirito di Writher.

Dal capitolo 24

Lea non se lo fece ripetere due volte, prese e uscì dalla stanza, mentre Thomas salutava con un cenno del capo Headstrich.
"Mette un po' soggezione" le disse quando furono di nuovo dentro l'ascensore.
"A me fa solo innervorise."
"Perché non mi hai detto del foglietto?"
"Perché l'ho analizzato in ascensore" rispose lei mentre Thomas andava a riprendere i cappotti e insieme uscivano in strada.
"Allora perché siamo venuti qui se ancora..."
"Voglio il libero accesso a tutte le epoche, sempre. Questa è una cosa sulla quale non discuto mai."
Thomas scoppiò a ridere. Era stata tutta una questione di orgoglio.
Tornarono a quella che avevano iniziato a chiamare 'casa', quell'appartamento fatiscente nel Ventunesimo.
"Dovresti vestirti più spesso così..." le disse Thomas, squadrandola seduto sul divano.
"Ti piace?" chiese lei mentre si accendeva una sigaretta.
"Ha un certo livello di stile non indifferente."
Lea buttò il fumo addosso a lui e sorrise, facendo contrasto tra il rossetto rosso e io bianco dei suoi denti, poi si tolse l'illusione.
"Io la chiamo classe."
"Sbruffona" la canzonò Thomas.