'Sugli abusi di potere' di Nobody_Nothing

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Titolo: Sugli abusi di potere

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Titolo: Sugli abusi di potere

Autrice: @Nobody_Nothing

Genere: Si tratta di una riflessione intima riguardo a esperienze personali di violenza e molestie.

Stato: Completa

Classificazione contenuti: (PG)

Tematiche Forti: Riporto diversi episodi di molestia sessuale, violenza psicologica e violenza fisica. Ho cercato di farlo nel modo più sincero e lucido possibile, senza morbosità.

Consenso social:

Trama: Ho scritto tutto questo, esponendomi senza inibizioni, sperando di essere, nel mio piccolo, un aiuto per qualcuno. Forse se tutti raccontassimo le nostre storie, piccole e grandi, senza la paura di essere di troppo, magari ci sentiremmo meno soli e meno impauriti di fronte alla violenza. Io, ecco, mi sentirei meno sola.

Copyright © 2020 Nobody_Nothing, tutti i diritti riservati

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Spazio autrice:

Forse ho detto tutto tra quei capitoli un po' confusi. La prima parte è dedicata al ragazzo in discoteca che, cinque anni fa, ha premuto la sua erezione su di me. La seconda parla di V. e B., molestate nel sonno dal nostro amico di sempre, e del relativo impatto nel contesto scolastico - hanno dato loro delle bugiarde - . Poi ricordo di quella volta che io stessa ho superato il limite: ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità individuali. Torno infine agli anni della violenza verbale, economica e fisica in famiglia. Per ultimi ci sono gli abusi sessuali di mio padre su mia sorella.

Parlo di me e di chi mi sta vicino, lo so, ma come si dovrebbe raccontare se non in modo intimo, personale, descrivendo in prima persona quella che, statisticamente, è definita violenza?

In questi ultimi giorni ho molto riflettuto sul tema: ho riportato queste vicende sperando di comprendere meglio il fenomeno nella sua globalità. Parlo di abuso di potere, di oggettificazione, di pulsioni e di rispetto.

Estratto:

Non capivamo davvero perché facesse male, perché ci lasciasse un profondo senso di disagio. Io lo sentivo molto meno di lei, ed è così che negli anni ho dimenticato le scene, i momenti insignificanti. Avevo cercato di dimenticare. Per me, quella sera al mare, è stato come dissotterrare una cosa morta e provare il terribile presentimento di averci camminato sopra tutta la vita senza averne la consapevolezza. Ma era lì, e sarebbe bastato scavare un po' la terra per trovarla, sarebbe bastato ricordare qualche attimo e cercare nella repulsione fisica che sia io sia mia sorella abbiamo da sempre provato per nostro padre. È come essere cresciute da una terra marcia, coperta di fiori. Ecco, sì, è questa la sensazione. Per tirare fuori la carcassa dovremo ribaltare il terreno, ma poi forse ci saranno solo fiori. Voglio solo fiori.

[...]

Durante questi giorni in casa abbiamo avuto il tempo per pensare. V. ha cominciato a scrivere una lettera per nostra zia, raccontando ogni punto, ogni dettaglio. Non è mai il momento, non è mai il momento per parlarne, per spezzare l'equilibrio, per distruggere le sicurezze, per scoprire le ferite e mostrarle agli altri, lo so, ma non importa se non è il momento.

Non so se alla fine avremo il coraggio di prenderci questa parte di dignità, se avremo la forza di reggere le domande, la rabbia, e, credo, l'incertezza. Non ci crederà, all'inizio, non sarà il momento giusto. Sarà difficile, ma io voglio questo spazio di riconoscimento. Se non andrà bene con lei, forse ci sarà qualcun altro, forse, parlando, impareremo le parole, forse, raccontando, impareremo di avere il diritto di raccontare.

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⏰ Last updated: Jul 15, 2020 ⏰

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