'Fuoco nelle Tenebre ' di Himenoshirotsuki

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Titolo: Fuoco nelle Tenebre

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Titolo: Fuoco nelle Tenebre

Autore: Himenoshirotsuki

Genere: High Fantasy

Stato: Completa - Parte di una saga

Classificazione dei contenuti: NC-17

Tematiche forti/ Contenuti per adulti: Violenza, Tematiche delicate

Trama:

Sono trascorsi più di cento anni da quando è scoppiata la guerra tra elfi e umani, cento anni di sangue, violenza, incendi. Su al Nord, Airis Lullabyon, generale delle forze umane, spinta da Lysandra, l'immortale e temibile donna a cui è indissolubilmente legata,si trova a dover organizzare l'assalto alla foresta di Llanowar per trovare una Ledah, un elfo che sembra essere la chiave di volta per porre fine a questo lungo e logorante conflitto. Ma quando nel bel mezzo della battaglia si ritrova a combattere con la sua preda, un'esplosione di luce spazzerà via ogni cosa, umani, elfi e, persino, la foresta stessa. In un labirinto di antichi segreti, demoni, giochi di potere e verità sepolte, i due si ritroveranno a combattere fianco a fianco e, con l'oscurità che avanza, quando tutte le certezze si stanno sgretolando, l'ombra di un antico passato emergerà dalla cenere per cambiare il destino di entrambi.

Copyright ©2015-2016 Himenoshirotsuki, tutti i diritti riservati.

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Allora, questa è una storia a cui tengo particolarmente. é stata la prima che ho avuto il coraggio di scrivere e, soprattutto, di pubblicare. è stato un po' un azzardo, anche perché, essendo un fantasy in stile tolkeniano, avevo paura che la maggior parte delle persone che si fossero approcciate a questa storia l'avrebbero presa per una fiabetta abborracciata piena di luoghi comuni. Ancora adesso, sono ancora un po' titubante proprio perché la vedo come la mia "figlioletta". Con questo non voglio dire che non tenga alle altre storie, ma a questa sono particolarmente legata. Perché ho scritto una storia High Fantasy? Bè, in primis perché sono un amante del genere (non so voi, ma io ho sempre sognato di cavalcare un drago) e poi perché volevo mettermi alla prova, cercando di "scardinare" certi luoghi comuni presenti un po' in tutto il genere del fantastico (gli elfi bravi belli e buoni, i nani burberi e scontrosi, le guerriere sensuali che girano con armature improponibili e via discorrendo). "Fuoco nelle Tenebre" è un fantasy dark, molto tetro e violento sotto certi aspetti, la storia di una guerriera cieca e di un elfo rinnegato che si ritroveranno a collaborare assieme in un primo momento solo per sopravvivere, poi, più avanti perché si ritroveranno avvolti in una talmente tanto fitta di intrighi da doverli per forza affrontare. Non è una storia che voglia insegnare qualcosa, non penso di avere né la competenza né tanto meno l'esperienza per insegnare, semplicemente... racconta attraverso questo mondo spietato e meraviglioso assieme ( almeno, nella mia testa è davvero meraviglioso) un periodo difficile di una persona a me molto cara a cui ho voluto fare un tributo che, però, è diventato qualcosa di più.

Cos'è per te il femminismo? Perchè la tua storia contribuisce alla campagna?

Il motivo per cui, secondo me, il personaggio in questione esprime lo spirito della vostra campagna è il seguente. Airis vuole comunque fare il soldato a prescindere dal fatto che nella società in cui vive le donne siano spesso e volentieri relegate a angeli del focolare e le donne soldato, nell'esercito, siano viste di cattivo occhio, inferiori per capacità e intelligenza agli uomini. A lei non importa nulla dei pregiudizi della gente, certo ovviamente ha paura com'è naturale di quello che l'aspetterà, ma non si fa fermare e, anzi, grazie agli insegnamenti del padre (e a tutta un'altra serie di eventi più o meno tragici) dimostrerà di valere come tutti gli altri, uomini o donne che siano. Da questo penso si evinca anche la mia idea di femminismo. Esso, per me, non è un movimento fine a se stesso né un tentativo di sopraffare gli uomini affermando la supremazia delle donne, bensì una lotta che mira a sfatare una lunga e noiosa lista di luoghi comuni affinché a entrambi i sessi vengano riconosciuti pari diritti sotto ogni punto di vista (giuridico, sociale, economico e via dicendo). Magari è un'idea un po' scontata e banale, ma penso che sia quella che più si avvicina al termine "femminismo".

Piccolo estratto dal capitolo 11:

- Lo so che non vuoi seguire le orme di tua madre e non penso che sarebbe la strada adatta a te. Però, figlia mia, pensaci bene. La vita nell'esercito è dura, soprattutto per una donna. È un posto ancora pieno di pregiudizi, dove è difficile farsi strada, dove la gente tira fuori il peggio di sé. Ma soprattutto devi essere consapevole che, se vuoi diventare un guerriero, dovrai portare per tutta la vita il peso di aver ucciso. È un grosso fardello. Non importa per quale motivo tu lo faccia, non importa quante volte chiederai perdono: le tue mani rimarranno sempre le mani di un assassino, le tue dita saranno per sempre lorde del sangue dei tuoi compagni e dei tuoi nemici. - le strinse le spalle, la voce ridotta a un sussurro, - Dimenticati le ballate dei bardi e le storie che ti sono state raccontate: nella guerra non c'è niente di eroico. C'è solo un'effimera gloria che tramuta gli uomini più onesti in feroci carnefici. Sei pronta a tutto questo? Perché se è veramente ciò che vuoi, io ti sosterrò come ho fatto sinora. -

Caillean lo fissò, facendosi improvvisamente seria.
- Sì, è quello che voglio. Voglio combattere e riportare la pace su Esperya. Voglio poter vedere la gente felice, senza più la paura di viaggiare. Voglio non dover più sentire l'odore dei campi bruciati e le urla degli innocenti. Io diventerò un Cavaliere e metterò la mia spada al servizio della giustizia. Io diventerò come te, papà.

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