'Battle Silence' di Giulia I. Petrisor Torn

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TITOLO: Battle Silence

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TITOLO: Battle Silence

AUTORE: InsideTorn (Giulia I. Petrisor Torn)

BETA: Cerco

GENERE: Paranormale

STATO: In corso- Parte di una serie

CLASSIFICAZIONE DEI CONTENUTI/ RATING: PG

TEMATICHE FORTI: Presenta scene violente sia fisiche che psicologiche. Pensieri di suicidio e morte. Se si è troppo sensibili sconsiglio assolutamente questo libro.

CONSENSO SOCIAL:

TRAMA: Ahva Westnage ha la sua normale vita. Ricordi non molto piacevoli, e la sua dolce mente investita da pensieri su pensieri. Ma un giorno, tutto questo si eleva ad alti livelli e la ragazza diventerà un grande morso candescente compresso tra dolore e passione. Si ritrova in bilico tra il dolce tocco del Paradiso in terra. E in bilico con quel viscoso sangue rosso, freddo come l'acciaio. Quel tipo di acciaio che risplende il vuoto e riflette il luccichio della sofferenza.

DISCLAIMER: Nessuno.

Copyright© 2016/2017 InsideTorn, tutti i diritti riservati.

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Cos'è per me il femminismo?

Il femminismo per me è quella forza invisibile come gli agenti atmosferici che spianano le montagne di insicurezza e paure per poi mutarle in cose insignificanti, quella forza invisibile come la Luna che grazie alla sua attrazione verso la Terra solleva le maree di coraggio e forza interiore e abbassa la vergogna e la rassegnazione negativa.

Ecco come definisco il femminismo: la bilancia che equilibra ambi i sessi.

Prima di tutto voglio ringraziare Writher per il loro fantastico progetto e per il loro consenso verso la mia storia.

Come la mia storia contribuisce all'iniziativa?

Battle Silence racconta la storia di una ragazza che viene ingannata da tutte le persone che ama, e soggiogata da un uomo che di dolore ne sa fin troppo. Lei pensa a un possibile suicidio, tanto cosa ne può fare della vita se deve viverne solo il peggio? Ma dopo capisce che il dolore ci aiuta a crescere, a cambiarne le basi dei sensi. Ed è lì che tutto inizia.

Non sono molto brava con le spiegazioni :') (perdonatemi). Ciò nonostante vi lascio un commento di una persona che penso sia stata l'unica a darmi speranza per poter continuare con la storia.

"Chissà perchè, ma ho l'impressione di non voler conoscere questa regola. Mi piace davvero tanto questo approccio diretto alla vera forza che si nasconde dentro di noi (poi non so se è quello che volevi trasmettere o meno, ma mi ha dato la grinta per combattere) e so già che Ahva mi piacerà come personaggio. Bellissimo, davvero. :-D"

-@H_O_P_E_in_you

ESTRATTO (mi scuso ancora se per caso troverete errori):

[...] "Hai mai provato a completare il cubo di Rubik?", gli domando sfacciata con un sorriso certamente dipinto sulle mie labbra.

Lui riflette il mio viso sui quei suoi strani diamanti neri. Fissa le mie labbra con sguardo diverso, come se non le avesse mai viste in una circostanza supplementare.

Vengo appesantita da quelle onde controvento, sospirando rumorosamente con un senso di fastidio.

"Sì. Molte volte".

"In quelle molte volte, ci sei riuscito?"

"No".

"Perchè?"

Rimane immobile, non respira neanche per dare aria ai suoi polmoni. Masochista. Così l'ho definito quando l'ho conosciuto. Eppure lo è per un qualche motivo. Un motivo per cui lo sento a disagio mentre dorme. Il disagio disperato.

"Non riesco a inserire l'ultimo tassello al suo posto giusto".

Riposo i miei occhi su quella fredda coltre di neve, quel accumulo di tristezza e pace.

"Magari perchè il posto in cui vuoi rimettere a posto il tassello è ancora vietato, chiuso. Il posto in cui nessuno può entrarci", soffio mormorando anche al mio cuore.

"Noi, esseri umani. Che razza che siamo. Ci facciamo affliggere da problemi anche se non ne abbiamo, li creiamo. Io una volta volevo vedere il mio sangue sgorgare dal mio petto, vederlo sporcare le mie mani assassine. E per una volta, chiudere questi maledetti occhi e tenerli chiusi per sempre, volevo sentire il silenzio nel mio cuore", parlo al vento.

Seppur le sue pupille trasmettono solo furia in quel momento, la mia anima s'incanta. Così anche le mie nuove parole fioriscono come una rosa.

"Fuoco. Ecco cos'ho visto. La stessa fiamma che mi stava logorando, quello stesso fenomeno luminoso che si nutriva dei miei sapori acidi, quell'energia in eccesso sotto forma di fotoni nello spettro visibile che respirava avidamente la mia anima". [...]

"Ma la conseguenza non fu quella dannata falce dell'addio, bensì una piccola goccia. Sì, quella piccola goccia d'acqua. Ha donato il suo ossigeno a quella fiamma, e quella fiamma è diventata un grande fuoco. Ciò nonostante la gocciolina ha offerto il suo ossigeno al nucleo freddo del fuoco, non a quello rovente. Così esso si era transitato in cenere, cenere diventata neve".

"Quindi?", sussurra a pieni occhi.

"Quindi la neve sciolse la croce lacrimata, conficcata nella mia trachea; e all'apparire del vero, la ignuda tomba di Silvia mostrò pietà negli anni miei.

Vivevo, vivo e vivrò finchè i due specchi non rifletteranno gli Inferi".

Imposto il mio sguardo su di lui: con questa frase tutto finirà.

"Che Ade mi porti fortuna". 

La libreria di WritHerWhere stories live. Discover now