'Red' di Biasiol Silvia (@spiritonero)

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Titolo: Red

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Titolo: Red

Autore: Biasiol Silvia (@spiritonero)

Beta: cerco

Genere: narrativa generale

Stato: capitolo autoconclusivo

Classificazione dei contenuti: pubblico generico (PG)

Avvertimenti: descrizione abbastanza dettagliata di un funerale

Consenso social:

Trama:

Spiegami, amore, come si fa ad amare la carne senza baciarne l'anima. (Alda Merini)

Quella ragazza dai capelli scuri come la notte aveva amato tanto. Aveva amato un'anima senza badare al corpo, e per questo è stata punita.

Forse esiste un dolore più grande di quello che si prova quando si perde chi ami, altrimenti come si fa a spiegare ciò che provava lei quando l'amore le era stato portato via? Aveva visto la vita della sua ragazza scivolare lontano, scorrere tra le dita e andare incontro alla Morte. Ciò per cui era vissuta non c'era più, ma erano rimasti gli sguardi di rimprovero, le parole cattive e le persone disgustate con cui fare i conti. Se la gente non capisce allora è sbagliato e va condannato. E la gente non capisce come possono amarsi due ragazze, la gente non comprende l'amore.

Copyright © 2015/2016, Biasiol Silvia, tutti i diritti riservati

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Cos'è per me il femminismo?

Ormai sono anni che mi dichiaro femminista convinta e cerco di far capire a chi mi circonda cosa vuol dire esserlo. Spesso e volentieri le persone con cui mi confronto sono convinte che femminismo sia sinonimo di misandria (opinione secondo cui le donne siano superiori agli uomini) e non potrebbe esserci nulla di più errato. Il femminismo è la lotta per la parità dei sessi ma a mio parere si rischia che questo movimento porti sì all'uguaglianza ma svalutando entrambe le parti; secondo me un'equità dovrebbe puntare a valorizzare i punti di forza di ognuno di noi. Una ragazzina non potrà mai andare a lavorare come scaricatore di porto, non perché non ne ha le capacità intellettive bensì perché la conformazione fisica glielo impedisce, è un fattore biologico, non sociale. Un uomo di un metro e novanta amante della body modification difficilmente riuscirà ad ottenere grandi risultati in un asilo nido, non perché si dia per scontato che odi i bambini, ma semplicemente perché questi ultimi più sono piccoli più provano una naturale diffidenza per tutto ciò che non è abituale e considerato "normale" nella famiglia dove sono nati.

Il femminismo per come lo vedo io punta a trovare la cosa giusta per la persona giusta, ovunque gli impedimenti non siano determinati da fattori biologici (come la forza fisica) ognuno di noi dovrebbe avere la possibilità di esprimersi, rifiutando gli stereotipi e andando oltre i luoghi comuni. Il femminismo si oppone alla misoginia, alla misandria e sono convinta anche alla misantropia, è l'essere tutti speciali uguali, tutti noi abbiamo qualcosa di bello, importante ed unico da regalare al mondo per renderlo un posto migliore e il femminismo è questo, combattere per avere un luogo dove vivere che sia davvero magnifico.

Come la mia storia contribuisce all'iniziativa?

A mio parere potrebbe supportare il movimento perché la protagonista si trova ad affrontare una situazione per lei molto difficile e riesce ad uscirne vincitrice. Si trova in un luogo dove tutti intorno a lei la disprezzano per il suo modo di essere, di vestire, per il suo essere atea e soprattutto per il suo orientamento sessuale. È da sola, lasciata completamente in balìa delle sue emozioni e sensazioni, e deve affrontare tutto questo in un momento difficile della sua vita. Ma alla fine, per quanto faticoso sia stato, per quanto all'inizio le sembrasse impossibile da superare, riesce ad accettarsi e capisce che l'approvazione degli altri non le serve in alcun modo, non si sente più "sbagliata" e finalmente impara a vivere.

Estratto:

Il tempo scorreva inesorabile fino a far giungere nella vita della ragazza un momento che non avrebbe dimenticato facilmente; i presenti si votarono verso di lei, sentiva i loro occhi puntati sulla sua pelle.

Occhi azzurri piantati sulle sue spalle, lasciate volutamente scoperte in segno di sfida a quell'ordine religioso.

Occhi verdi che scivolavano sui capelli, lunghi e scuri, che le incorniciavano il pallido viso.

Occhi marroni, squadravano da capo a piedi i suoi abiti inadatti alla cerimonia.

Occhi grigi, eternamente indecisi se accettare o meno ciò che lei era.

Occhi maligni anche in quell'occasione, occhi tristi, occhi semplicemente stanchi.

Li sentiva su di sé, ma non voleva ricambiare il loro sguardo, li percepiva e li rifiutava, puntando i suoi - di occhi - sull'unico punto in tutta la chiesa che sembrava rilucere, l'unico luogo nell'immensa navata che non fosse impregnato d'oscurità fino nell'anima. Un unico istante, sospeso nel tempo, del colore del fuoco e del sangue. Fissò gli occhi in quel punto e le uniche cose a cui riuscisse a pensare erano le tonalità di rosso.

Rosso cremisi, rosso granata, rosso amaranto. Borgogna, carminio, sangria. Veneziano, cardinale, scarlatto.

Il rosso delle rose poggiate sopra la bara riempiva completamente la sua visuale e anche quando si ritrovò davanti quel viso che non avrebbe più visto, i suoi pensieri correvano ancora al rosso.

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