'La lince della Luna Nuova' di Penny Dove

56 5 0
                                    

Titolo: La Lince della Luna Nuova

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Titolo: La Lince della Luna Nuova

Autore: Penny Dove

Genere: fantasia

Stato: In corso

Classificazione dei contenuti: Pubblico generico

Consenso Social: Sì

Trama: Secondo la Tradizione Antica, la Lince è un'entità misteriosa detentrice di grandi poteri, capace di muoversi tra il Visibile e l'Oltre. Talvolta cammina tra gli umani e spartisce uno dei suoi molteplici doni: chi ne è depositario si dice che sia stato sfiorato dai baffi della Lince. Un tempo venerati, ora temuti e perseguitati. Questa è la storia di alcuni di loro.

Copyright © 2015/2016 Penny Dove, tutti i diritti riservati.

Cos'è per me il femminismo? Come la mia storia contribuisce all'iniziativa?

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Cos'è per me il femminismo? Come la mia storia contribuisce all'iniziativa?

ART . 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Ecco, per me il significato del femminismo, come lo intendo io, è ben riassunto in questo articolo della Costituzione. Perché un paese dove alle donne non sia concessa pari dignità rispetto alla controparte maschile, non riuscirà nemmeno in tutto il resto sopra elencato. Pari dignità vuol dire pari opportunità di lavoro e stipendio, parità di diritti e doveri nella cura familiare e via in tutte le manifestazioni pubbliche e private del proprio essere personata. C'è ancora molto da fare, anche in noi stesse. Visto che spesso il modo discriminante di intendere il "posto nel mondo" di una donna (e quindi l'abbigliamento, l'atteggiamento e via andando) non è solo maschile, che magari poco stupirebbe, ma pure dalla parte delle stesse donne. Farò un esempio banale. Nella mia città ha avuto luogo un femminicidio compiuto da un marito che non accettava la fine del matrimonio. Caso che ha avuto una discreta risonanza nazionale, essendo il consorte un personaggio piuttosto famoso a livello di bel mondo. Commenti raccolti durante uno dei miei mestieri: "Ah, ma in fondo se l'è cercata, perché aveva un altro..." Commento femminile, sto a precisare. Non unico nel suo complesso. Siamo in un paese dove pare che il delitto d'onore sia stato cancellato dalla carta (pure da poco) ma non dalla testa. Dove è considerato normale dover esporre le forme più che il cervello per farsi strada. E trovarlo accettabile.
Non sono bigotta, ognuno di sé è libero/a di far quel che ritiene. Ma libertà significa avere scelta... e in tanti, troppi campi, al di là di tutta la nostra patina di civiltà ed emancipazione, questa libertà io proprio fatico a coglierla.

A partire dal linguaggio, dove ci si scandalizza ogni volta che si rivendica il diritto di usare una terminologia professionale declinata, come è giusto che sia, sia al maschile che al femminile.

E visto che la formazione culturale passa anche dai campi più svariati, sia un messaggio pubblicitario, una prova sportiva (anche qui ci sarebbe tanto da dire su quel che ancora c'è da fare per una parità atletica tra donne e uomini), e perché no, anche da una novelletta fantasy come è la mia, vado a presentarvi il mio racconto.

La protagonista è una fanciulla, orfana, sottoposta a persecuzione religiosa, muta. Peggio di così, direte voi. E invece no. Le viene offerta una possibilità di riscatto ed emancipazione. Raggiungere un luogo dove potrà imparare a sviluppare una sua peculiare abilità. Studiare. Magari un giorno poter insegnare lei stessa ad altri. Imparare per emanciparsi e conquistarsi un suo posto nel mondo. Un viaggio lungo e pericoloso, per conseguire la propria indipendenza. In questo percorso sarà affiancata da un quasi coetaneo che ha dovuto crescere in fretta. Anche lui non ha punti di riferimento certi in quel mondo che sta cambiando. In quel percorso verso il riscatto chi si appoggi a chi per andare avanti e diventare più forte, non sarà mai scontato.

Estratto:

«Purtroppo per loro non posso più fare nulla... ma per te sì. E tu hai bisogno di apprendere da maestri molto migliori di me. Un tempo ogni villaggio aveva un depositario dei Misteri della Lince, mentre oggi...» sospirò. «Però conosco un luogo dove potresti imparare molto. È un santuario, dove le antiche arti vengono preservate e coltivate. In passato era un onore per i villaggi inviare i loro giovani a studiare lì. Il tuo potenziale è forte, lo intuisco persino io. Un giorno tu stessa potresti insegnare!» sorrise complice tra la barba fitta. «Perché non dovresti? A Occhio del Cielo non è il numero di capre o maiali che possiedi a far la differenza, ma il talento. E tu ne hai, credimi!» Elm non era più tornato sull'argomento. La vita aveva continuato come di consueto e Wren aveva riflettuto a lungo senza che il suo imponente amico le facesse fretta.L'idea di poter studiare e magari, un giorno, insegnare ad altri quanto aveva appreso, l'affascinava.Al terzo sorgere del sole la ragazzina era ormai decisa. Le sarebbe mancata la pacata saggezza del guardaboschi e la festosa espansività di Buck, il suo grosso cane dal ruvido pelo brizzolato, ma la prospettiva di conquistarsi un proprio ruolo, che la riscattasse da una condizione di perenne dipendenza dalla benevolenza altrui, era un'occasione che proprio non poteva perdere.»

La libreria di WritHerWhere stories live. Discover now