'Lasciati portare via' di kaname125

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Titolo: Lasciati portare via

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Titolo: Lasciati portare via

Autore: kaname125

Beta: Rael83

Genere: Storie d'amore

Stato: Racconto - In corso

Classificazione dei contenuti: PG

Consenso Social:

Trama:

Cassandra, impiegata inesperta di una società di oggetti d'arte, e Ryou, un facoltoso mercante giapponese, si incontrano a Parigi per discutere della vendita di un oggetto molto raro. Lei vuole chiudere alla svelta la compravendita, pena il licenziamento, ma lui le farà una controfferta del tutto discutibile: concluderà l'affare solo se Cassandra volerà a Tokyo con lui fingendosi la sua fidanzata. Il motivo è cercare di sabotare un possibile matrimonio combinato. Cassandra si troverà, allora, di fronte a un bivio: essere licenziata, perdendo l'unica costante rimasta al momento nella sua vita, o far parte di quel folle piano mettendo in discussione, non solo i suoi principi, ma tutta la sua esistenza.

Copyright ©2015-2016 kaname125, tutti i diritti riservati.

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Che cos'è per te il femminismo?

Che cos'è per me il femminismo... vediamo.
Inizio col dire che non ho mai amato questi termini, denotano, troppo, la presenza di una discriminazione nei confronti dei rappresentati di essi.
Purtroppo, però, tali discriminazioni esistono e quindi non si può semplicemente ignorarle solo perché non approviamo, sarebbe come dire: "fate di me ciò che volete!".  Non possiamo, dunque, girare il viso dall'altro lato, no! Bisogna cercare di combatterle e fare in modo che non se ne creino di nuove.
Detto questo... è palese che la donna, nel corso degli anni, abbia fatto passi da gigante nella lotta per i propri diritti. Tuttavia, per quanto la figura femminile si sia evoluta, i pregiudizi contro di essa esistono ancora. Certo, in alcuni paesi più che in altri... ma ci sono! Quindi, molte volte, mi sono chiesta come si potrebbero estirparli del tutto e la mia risposta, come sempre, l'ho trovata nella storia. Difatti, mi sono resa conto che, per portare avanti la nostra battaglia, non dobbiamo fare altro che continuare il lavoro iniziato dalle nostre ave dell'antica Roma. Sì, sono state proprio loro le prime a dare una scossa alla posizione femminile nella società. In che modo? Beh, a differenza delle donne greche, hanno potuto usufruire di una cosa che ha permesso loro di crescere... l'istruzione!
Già, è stata proprio quest'ultima a fare in modo che le donne iniziassero a riscattarsi. Perché? Semplice! L'istruzione genera ciò che serve per combattere paura, pregiudizi e discriminazioni: la conoscenza!
Solo con la conoscenza, infatti, si possono avere le armi per poter affrontare tutti gli attacchi e uscirne vittoriosi!
Quindi, io dico: vogliamo eliminare le discriminazioni contro di noi? Bene! Allora alimentiamo la nostra fame di conoscenza, perché solo così possiamo affermare la nostra posizione nella società, nella vita e continuare a vincere!

Perché il mio personaggio può sposare questo progetto?

Cassandra, il personaggio della mia storia, può caratterizzare al meglio questo progetto perché è l'esempio di crescita e affermazione di una donna nella società e, soprattutto, nella vita.
Trentenne, laureata in archeologia, durante la contrattazione di un affare le verrà fatta una proposta da un facoltoso mercante giapponese che non potrà rifiutare. Cassandra è in un momento non proprio facile della sua vita, fa un lavoro che non la soddisfa e soffre per una storia d'amore andata male. La sua sofferenza è legata soprattutto al fatto che, proprio per quella relazione, ha rinunciato al suo vecchio lavoro di archeologa, che amava. La proposta del bel nipponico, che in un primo momento sembra poter rovinare ulteriormente la sua vita, è invece un trampolino di lancio per l'evoluzione della ragazza. Difatti, catapultata a Tokyo, si trova di fronte a una cultura molto diversa dalla sua e, di certo, molto più formale e severa. Deve confrontarsi con personaggi che cercano di metterla in difficoltà, ma proprio da ciò inizia la crescita di questa donna che, con intelligenza e diplomazia, riuscirà a surclassare la rigidità della cultura nipponica e delle persone che vorrebbero vederla al tappeto.
Da tutta questa situazione, e anche grazie al bel mercante, Cassandra capisce, inoltre, che niente e nessuno deve avere il potere di indurla a mettere la sua persona in secondo piano. Che l'amore di un uomo non porta a fare passi indietro, come è successo in passato, ma, invece, incoraggia a compierne molti avanti. E questo è ciò che farà lei, passo dopo passo, riuscirà a uscire vittoriosa in ogni in campo.

Estratto:

Ryou vide Cassandra accennare un mezzo sorriso e guardare dritto negli occhi sua nonna.
«In verità signora io la penso l'esatto contrario! Per me è segno di grande intelligenza poter cambiare idea, soprattutto su qualcosa che non conosciamo affatto. Poc'anzi ho fatto l'errore di storcere il naso su un qualcosa che non conosco. Come ha detto il mio fidanzato, le apparenze nella maggior parte dei casi ingannano e solo una profonda conoscenza può accaparrarci il diritto di decidere, infine, se qualcosa o qualcuno possa essere di nostro gradimento. Ergo...»
Non lasciando per un attimo lo sguardo della donna, Cassandra prese una ciotola e la porse a Ryou, che la guardava ammirato.
«Caro mi serviresti, gentilmente, un po' di questa zuppa? Voglio assaggiarla e constatare se i miei pregiudizi sulle zuppe possano essere messi a tacere.»
I due fratelli guardarono a bocca aperta quella splendida ragazza che stava tenendo testa a una delle donne che intimidiva, solo con uno sguardo, anche uomini potenti.
Ryou non si mosse, era ammaliato da quella femmina che in quel momento aveva rubato un pezzetto del suo cuore. Vederla con quello sguardo fiero e determinato gli fece venir voglia di prenderla tra le braccia e portarla a letto per continuare ciò che avevano iniziato la mattina. Poi la ragazza lo guardò per intimargli di fare come aveva detto, così si riscosse e le versò la zuppa.
Lei assaporò la zuppa e dopo averla ingoiata riportò lo sguardo sull'anziana signora.
Di nuovo le sorrise, mentre sua nonna assottigliò le labbra in segno di fastidio.
«Alla fine il mio pregiudizio era infondato, la zuppa è squisita. Quindi sottolineo ciò che ho detto prima: la stupidità non sta nel costringerci a conoscere qualcosa per vedere se è piacevole, dal momento che una volta conosciuto a fondo può essere davvero di nostro gradimento, ma sta nell'imporci a priori che non ci piacerà!»
Detto questo finì di mangiare la zuppa ricevendo sguardi diversi da ogni commensale; Yuki la guardava con un sorriso sulle labbra, la nonna con disapprovazione e Ryou non sapeva, o non voleva, dare un nome a ciò che stava provando in quel momento.
«Ryou mi servi anche le altre cose? Voglio provarle tutte!»
Su questa frase, l'uomo si rese conto che la nonna non ne poté più e con la scusa di dover sbrigare alcune commissioni si congedò.

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