X - Il cuore di Vahrel (pt.4)

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Nel preciso istante in cui Kala riuscì a vedere distintamente l'armatura nera, le immagini della sua famiglia trucidata le danzarono davanti agli occhi

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Nel preciso istante in cui Kala riuscì a vedere distintamente l'armatura nera, le immagini della sua famiglia trucidata le danzarono davanti agli occhi. Erano solo inganni, illusioni del Succubo, si ricordò, eppure non poteva negare che il dolore che allora aveva provato era stato ben reale. Anzi, sentiva ancora pulsare dentro di sé le ferite lasciatele da quel momento in cui aveva creduto di avere perso tutto, e la presenza dello Stregone non faceva che aumentare il bruciore della mancanza. Quando la lama catturò i bagliori delle fiamme, all'adolescente quei riflessi aranciati parvero spettrali macchie rossastre. Il sangue di Teucer.

Gli occhi vermigli del Negromante dardeggiarono verso i monoliti, esplorando velocemente la sala, poi si posarono su Kian. «E così, ci incontriamo di nuovo», mormorò con quella voce simile al metallo.

Di nuovo? La ragazza cercò smarrita lo sguardo del uomo, ma quello aveva le iridi cerulee puntate sull'avversario. Il suo corpo vibrava di pura tensione, tuttavia la sua presa sulle due armi era salda. Lui, a differenza della giovane, non aveva paura: la sua apparente calma era come il momento di quiete prima dello scatenarsi di un uragano.

Come se stessero ubbidendo a un muto segnale, i due sfidanti cominciarono a muoversi cauti in direzioni opposte, scrutandosi a vicenda alla ricerca di un punto debole per sfruttare. Camminavano entrambi con una grazia simile a quella di un felino, tuttavia agli occhi della diciassettenne parvero due bestie feroci pronte ad azzannarsi. Per qualche istante il tempo parve cristallizzato da quella fase di stallo, ma fu sufficiente un solo istante per spezzare il fragile equilibrio.

Nonostante l'adolescente non riuscì a vedere il gesto fulmineo dell'Incantatore, il crepitio dei lampi color avorio riverberò con potenza nelle sue orecchie. In quel battito di cuore in cui il Nemico deviò i dardi, Kian si gettò in avanti. Non diede tempo al suo avversario di utilizzare nessun incantesimo: le lame evanescenti cozzarono contro il brando d'ossidiana, sprigionando scintille.

Il mago attaccò ancora e ancora, e a ciascun fendente la sostanza simile a cristallo liquido si plasmava in un'arma diversa. Spada, lancia, scudo, spada, bastone, pugnale: le trasformazioni si susseguivano a un ritmo talmente serrato che spesso era impossibile distinguere una forma dall'altra. L'uomo vestito d'azzurro danzava con quei colpi, guizzando di lato per evitare i fendenti dell'altro e incalzando il suo opponente con gesti fluidi quanto brutali. In quel turbinio di scatti e lembi di stoffa svolazzanti, lui era come un lupo nel cuore della caccia: inarrestabile

Kala era paralizzata da quello spettacolo terrificante. Lo scontro a cui stava assistendo aveva lo stesso fascino pericoloso di... neppure lei sapeva cosa. Ciascuno dei due duellanti scattava con un'agilità inimmaginabile, sovrumana: perfino la migliore guardia scelta del re sarebbe stata annientata da un avversario del genere. A ogni clangore di armi, a ogni scintillio di una lama affilata, le viscere della ragazza si contraevano per l'ansia e il cuore palpitava con una forza tale da farle male al petto. Eppure, lei non riusciva a fare altro che ammirare. Sì, ammirare era la parola corretta: in fondo, uno degli sfidanti era un personaggio emerso dalle nebbie della leggenda. Anzi, era il male stesso contro cui il Giovane Mago aveva combattuto e a causa del quale si era sacrificato per proteggere Alethia. Lui era l'antagonista che aveva permesso a uno dei più grandi eroi di sorgere.

I Lacci dell'Araldo  [Il Libro di Alethia, vol. I]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن