Parte terza

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Anche ad Auschwitz il vento sospira

Sono nel mare che mi inebria nella sua vastità.
Le onde mi trasportano, il loro infrangersi contro gli scogli distende i miei poveri nervi. Sento i raggi del sole che riscaldano la mia pelle, mentre schizzi d'acqua mi solleticano il volto.
Apro gli occhi: il cielo si oscura, la pioggia rende il terreno tutto intorno a me fangoso, mentre un soldato mi spinge con il calcio del fucile. Sento le urla di dolore, le macerie che mi fanno lo sgambetto e il peso del lavoro che si fa incombente. Sulle mie labbra sento ancora il sapore della sua bocca.

Sorrido, sapendo che qualcuno metterà fiori bianchi sulla tomba di Uri Almeda.

In mezzo al sospiro del ventoWhere stories live. Discover now