PUNTI DI VISTA.

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Il cameriere ci portò una bottiglia di vino bianco, e dopo averla versata nei bicchieri si dileguò nell'attesa che lo chiamassimo per l'ordine.
"Volevi parlarmi del caso, quindi?"
Chiese Charlie.
I suoi occhi sono ghiaccio.
Vuoti, non mostrano emozioni.
"Vorrei sapere cosa ne pensi."
Rispondo.
"Non so se continuare a proteggere Marco."
Confessò.
"Perché no?!"
"Non riesco a trovare prove che possano scagionarlo. Insomma, sono tutti delusi da lui, che se anche trovassi qualcosa, probabilmente non servirebbe a nulla."
Delusi? Di chi parla.
"I fan sono, spaventati, sconvolti. Ha rilasciato una dichiarazione pubblica, dove ha detto che in ogni caso, non sarebbe tornato a cantare."
Marco...
"Forse a te non importa ma, per molte persone è importante, come può mollare tutto così?"
Chiede lui.
D'accordo.
"Smettila, il tuo dovere è farlo uscire da lì, e non puoi pensare di mollarlo, solo perchè non vuole più fare musica."
Sorride.
"Quindi, ci tieni proprio a tirarlo fuori?"
Colpita e affondata.
Merda.
Profilo basso, Summer.
"Dico solo che la tua non è una motivazione valida. Forse non hai più voglia di impegnarti."
Dissi mentre sorseggiava vino.
"Conosci per caso, l'Onda?"
Non avevo tempo di girarci intorno.
Avvicinai la mano alla tasca dei miei pantaloni, e senza insospettirlo, feci partire la registrazione.
"Tu come la conosci?"
Chiese.
"Non ti agitare Charlie, sai è interessante, perché io la conosco bene."
Lui alzò la mano, e il cameriere si avvicina a noi.
"Ci porti il primo piatto di pesce, il migliore."
Il signore in bianco, annuii.
"Odio il pesce."
Dissi.
"Questa sera te lo fai andare bene."
Che modi, era forse agitato?
"Devi stare fuori dalle cose che non ti riguardano."
Dice con tono minaccioso.
"Mi riguardano, fin che c'è di mezzo Marco."
Lui fa un sorriso beffardo.
"Ti fidi così tanto di lui?"
Mi chiede.
"Sicuramente non mi fido di te."
"Sai come posso permettermi posti di lusso come questo, Summer?! Lavorando con l'Onda."
Incrociai le braccia.
"Ti piace spendere soldi sporchi, quindi!?"
Lui fece spallucce.
"Ho le prove, che Marco sia innocente, e non m'interessa se la tua organizzazione del cazzo va a puttane, insieme a quella di Marco, lo tirerò fuori da lì, e se tu non vuoi collaborare, sarai presto dietro le sbarre."
"Stai mentendo, non hai nessuna prova."
Sorrisi.
"Sto registrando tutto, ho video, ho testimonianze, Marco è un cantante con nessun precedente, pensi non lo faranno uscire?!"
Lui iniziò a picchiettare le dita sul tavolo.
È alle strette.
"Facciamo un patto."
Mi disse.
"Tiro fuori Marco, ma lui deve stare alla larga dalla mia organizzazione, non deve più metterci il naso, e tu devi sparire."
Feci spallucce.
"Era così facile?"
Lui sorrise.
"Non pensare che lo sia Summer, sarai osservata, fin che non sarai nella tomba, e se cercherai di mettermi i bastoni fra le ruote, ti faccio fuori. Non me ne frega un cazzo della registrazione, perché se non sarò io, ci sarà qualcun altro che penserà a disfarsi di te."
Sentii il sangue congelarsi.
Il cuore sembrava volesse uscirmi dal petto.
"Io e Marco spariremo, e cancellerò le prove, quando sarà fuori."
Dissi cercando di non far tremare la voce.
"Come posso sapere che sarà così!?"
Chiese.
"Se dovessi farti causa, uccidimi. Ma non sono responsabile delle azioni di Marco."
Risposi.
"D'accordo, ma, ho un'idea migliore."
Ho davvero tanta paura di quest'uomo.
"Sembra che tu e Marco siate tanto uniti.
Lo tiro fuori, ma tu, lavorerai per noi, hai il permesso di arrestare, interrogare, e sei brava a parlare con le persone, ci farebbe comodo una come te."
Sta scherzando?!
"Non posso fare due lavori."
Dissi.
"Invece puoi, così ho la certezza che Marco ci lascerà in pace. Anche io devo avere delle sicurezze, cosa mi viene in tasca?"
Presi un lungo respiro.
"D'accordo."
Dissi porgendogli la mano.
La strinse forte.
Sarebbe stata la mia condanna a morte.
"Ricordati che anche quando penserai di essere sola, qualcuno in realtà ti sta tenendo d'occhio."
Deglutii a fatica, avevo la gola completamente secca.
"Perché rovinarti la vita per lui?"
Già, perché ?!
"Non lo faccio per lui, lo faccio per me, devo concludere la causa, o non verrò promossa di grado."
Mentii.
Era vero ma, quello di cui mi importava ora, era Marco.
Il mio lavoro è aiutare le persone, ma forse, per Marco provo un particolare affetto, non voglio vederlo chiuso li.
Non avrei mai rischiato tanto, se non fosse stato lui, quello dietro le sbarre.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now