UN COLPO DI PISTOLA.

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Ci bloccammo tutti, come se il tempo si fosse appena fermato.
Sentivo solo un forte fischio nelle orecchie.
La ragazza si portò le mani allo stomaco e dallo spazio tra le dita, vidi del sangue.
L'avevo colpita.
Alzò lo sguardo verso di me.
Era spaventata, terrorizzata all'idea di morire, di lasciarsi andare verso il buio.
Forse aveva le sue ragioni per fare quello che stava per fare, forse con il giusto aiuto sarebbe potuta cambiare, forse era solo incazzata con Charlie.
Ma non aveva più importanza, perché per lei non ci sarebbe più stato tempo.
La guardai negli occhi ormai spenti, e sentii il viso bagnarsi.
Quando pensavo stesse per dire qualcosa, in realtà, dalla sua bocca uscì solo del sangue, quasi nero, poi si accasciò a terra, un guscio vuoto, un corpo senza anima.
Lasciai cadere la pistola.
Non riuscivo a guardare Marco.
Non sentivo niente.
Vidi Charlie inginocchiarsi davanti a Ruby, i suoi occhi erano ancora aperti, fissi nel cielo stellato.
Marco si mise davanti a me, e mi strinse a lui, in modo da non riuscire più a vedere il corpo a terra.
Un senso di calore mi pervase il corpo, mi sentivo protetta ma, non potevo non pensare a quello che era appena successo.
Non potevo tornare indietro...
Iniziai a piangere, a liberarmi da tutti quei pensieri, e più piangevo, più Marco mi stringeva a sè.
Non so da dove ho trovato il coraggio di spararle, ma sentivo l'adrenalina lentamente svanire e io mi sentivo debole.
Ero ferma a questo istante, non potevo tornare indietro, ne andare avanti.
Sono bloccata in questa emozione.
"D'accordo Summer, hai vinto questa volta. Ma non pensare che sparirò, spero che tu possa vivere ogni giorno con la paura di ricevere una mia visita, perché prima o poi, io ti cercherò."
Mi disse.
Non lo guardai, non dissi niente.
Ero colpevole.
"Che ne sarà del corpo?"
Chiese Marco che ancora mi stringeva.
"Arriveranno a prenderlo quelli dell'organizzazione.
Un giorno Thomas uscirà di prigione, ti conviene non farti trovare Marco. Soprattutto ora che la sua ragazza è morta."
Morta...
Lui si avvicinò alla mia macchina e fece scendere i ragazzi, per farli salire sulla jeep.
Aveva preso le chiavi dal corpo, come se non gliene importasse niente, in realtà.
Era finita? Era davvero finito tutto!?
Marco non si mosse, rimase lì, stretto a me.
"Perché non hai chiamato i tuoi uomini?!"
Chiesi disperata.
Si sarebbe evitato tutto, non sarei stata io a sparare.
"Perché loro non si sarebbero fatti scrupoli ad ucciderli. Non pensavo avresti sparato."
Nemmeno io.
Il corpo giaceva li, ai miei piedi, volevo andarmene ma non riuscivo a muovermi.
Volevo solo chiudere gli occhi e dormire, ero così stanca.
Marco mi mise un braccio sulle spalle e mi accompagnò in auto, facendomi salire dalla parte del passeggero.
"Guarda me, Summer."
Disse per non farmi voltare verso Ruby stesa a terra piena di sangue.
Prese il telefono e disse ai suoi uomini di tornare indietro, che mi avrebbe portata a casa e si arrangiava da solo a tornare.
Quando lui si mise seduto sul sedile accanto al mio, chiusi gli occhi. Non volevo vederla. Mai più.
Lui accese il motore, e partì.
"Puoi aprirli gli occhi adesso, devi dirmi dove abiti."
Mi scese una lacrima, e quando guardai dritta davanti a me, vedevo tutto sfocato.
Scrissi l'indirizzo sul telefono e glielo diedi in mano.
Non avevo la forza di parlare.
Ruby non avrebbe più visto sole, per lei sarebbe rimasto estate per sempre.
"Questa sera dovevamo arrestare Charlie. Sapevo sarebbe venuto lui... Era l'ultima cosa da fare prima di tornare sul palco."
Nonostante tutto, sentii una scintilla di felicità per quelle parole.
"Tornerai a cantare?"
Chiesi con la voce tremolante.
"Sì."
Disse sorridendo.
Iniziai a piangere e non capivo se era per felicità o per tristezza.
"Summer smettila di piangere, così finirai per allagare tutto."
Aveva appena fatto una battuta? In un momento così?!
Finsi un sorriso.
"Che ne sarà di me?"
Chiesi.
"Charlie sparirà per un po' ma, con loro non è mai un capitolo chiuso. Prima o poi tornerà, ma stai tranquilla, non sarà per te, probabilmente quando Thomas sarà libero, verranno a cercare me, sarò pronto, sono già pronto."
Rabbrividii. Come faceva a vivere con quel peso?
"Mi licenzio."
Dissi.
"Non posso più lavorare lì. Non ne ho le forze e, a quanto pare, sono un'assassina."
Conclusi.
"Nessuno verrà a sapere che sei stata tu, l'Onda sa come nascondere un crimine."
Feci spallucce.
"Ma io lo so, non posso reggere questo stress, ho perso tutto, proprio ora che ero stata promossa. Ma è meglio così, voglio avere una vita normale."
Marco sorrise.
"Anche io, per quando possa esserlo facendo il cantante."
Lui mi vide cupa e mi disse "Verrai a vedermi, spero per te."
Mi scappò un sorriso.
"Forse si, forse no."
Lui ricambiò il mio sorriso.
Come avrei fatto a superare quel peso, vivere per sempre con la coscienza sporca.
Cosa dirò a mia madre?!
Cosa dirò a Rey?!
Marco avrebbe custodito questo segreto con me per sempre.
Eravamo legati da una serie di brutti eventi.
"Siamo arrivati."
Disse parcheggiando la macchina sotto il palazzo in cui vivo.
"Come torni indietro?"
Chiesi.
"Troverò una soluzione."
Dai Summer, dai!
Non volevo restare sola. Non questa notte.
"Ho un divano, molto comodo."
Marco sorrise.
"Mi stai invitando a dormire a casa tua?"
Certo, stupido.
"Non voglio restare da sola..."
Dissi.
"D'accordo andiamo."
Marco scese dalla macchina insieme a me, e ci avvicinammo alla porta.
"Che piano sei?"
Chiese.
"Tranquillo, sono al primo, non dovrai fare molte scale."
Dissi sforzandomi di sorridere.
Non ero ancora sicura della mia decisione riguardo il licenziamento, ma, in quel momento non riuscivo a pensare ad altro che a Ruby.
Ai suoi occhi spenti e a tutto quel sangue che la soffocava.
Avrebbe voluto respirare di più, prendere una grossa boccata d'aria, invece, il suo cuore batteva sempre più lento, abbandonandola.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now