NUOVE EMOZIONI

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Quella notte mi addormentai tra una lacrima e l'altra. Non avevo mai avuto qualcuno così tanto a cuore, non sapevo gestire nessun tipo di discussione, l'unica persona per cui ero stata male, era Leonardo.
Sono sempre stata diffidente verso i maschi, forse per colpa di mio padre, di cui nemmeno conosco il volto...
"Summer, buongiorno."
Disse Leo appena andai in cucina.
"Tieni."
Dissi porgendogli un foglietto con il numero di Marco sopra.
"Chiamalo nel pomeriggio, almeno si salverà il tuo numero, così se ha bisogno sa a chi chiedere una mano."
Dissi svogliata.
Svogliata di affrontare quella giornata.
Dovevo incontrare Evan, ma l'unica cosa che mi va di fare ora, è stare a letto.
"D'accordo. Allora ci sentiamo, va bene?"
Chiese, per avere la sicurezza che non sarei sparita.
Leonardo non si faceva vivo da un anno; e così, da una notte, è diventato complice di questo casino.
Essendo avvocato, e molto estraneo alla faccenda, sapeva che non doveva fare domande, era lì solo in caso ne avessimo avuto bisogno.
"Si."
Dissi aprendogli la porta.
Lui mi salutò e finalmente, uscii da casa mia.
Non mi mancava questo silenzio assordante.
Chiamai mia madre, restammo al telefono una buona mezz'oretta, anche lei era stupita, di solito, cerco sempre di non superare i tre minuti di conversazione con lei.

Mi misi seduta sul letto e presi il biglietto giallo dal comodino.
Vorrà ancora vedermi a quel concerto?
Mancavano due settimane, spero di vederlo prima di allora.

[...]

Alzai la mano per attirare l'attenzione di Evan mentre mi cercava nel bar.
"Summer, ciao."
Disse sorridendo.
"Pronto per una nuova interrogazione?"
Chiesi.
Lui annuii.
"Beviamo qualcosa prima, poi andiamo al parco a parlare, ti va?"
Chiesi indicando il mio zainetto gonfio per via della coperta al suo interno.
"D'accordo."
Disse prendendo posto accanto a me.
Ordinammo entrambi un the freddo.
"Hai già trovato qualcosa sul caso?"
Chiese.
"No, a dirla tutta non ci ho nemmeno provato, ieri non è stata proprio la mia classica giornata vuota. Però oggi ci daremo da fare, non ho ancora parlato con Rey, ma non ho intenzione di dirgli che sono anche io, coinvolta."
Dissi tutto d'un fiato.
"Non preoccuparti, non voglio sapere in che guai sei ma, fai attenzione."
Sorrisi stanca.

Stesi la coperta sul prato, sotto ad un albero, e ci accomodammo sopra.
"Evan, posso entrare in confidenza con te?"
Chiesi.
Non bisogna mai farsi amici i propri clienti ma, lui era diverso.
"Certo, dimmi."
Si affrettò a rispondere lui.
"Non ho molto amici, al dire il vero, non ne ho nemmeno uno in questo momento. Hai mai avuto una relazione che ritenevi importante?"
Lui ci mise un po' a rispondere.
"Diciamo di sì."
"In che rapporti siete adesso?"
Chiesi, accorgendomi solo dopo di essere stata un po' invadente. Ma lui sembrava non farsi problemi.
"Non ci parliamo, però sono stato con una ragazza con cui sono rimasto in buoni rapporti."
Confessò sorridendo.
"Hai problemi d'amore?"
Chiese sorridendo.
"Ero molto affezionata al mio ex ragazzo, ma, non penso di averlo mai amato, non so nemmeno cosa si prova, a volte faccio fatica a distinguere i sentimenti."
Ammetto, più a me stessa che a lui.
"Non sai se provi qualcosa per questo tuo ex?"
Chiese confuso.
"No, assolutamente no, so benissimo di non provare niente per lui. Non capisco se mi piaccia un ragazzo, tutto qui."
Lui sorrise addolcito.
"Oh Summer, forse dovresti parlarne con lui."
Scossi la testa agitata.
"Non sono sicura, potrei rovinare tutto, quando poi in realtà magari non provo niente. Meglio non rischiare."
Lui si mise a ridere.
"Deve essere fortunato, se piace ad una ragazza come te."
Si, una ragazza piena di guai.
"Ci stai provando con me, Evan ?"
Chiesi sorridendo.
"No, ma forse nessuno te lo ha mai detto, io la penso così."
Mi aveva fatto piacere sentire quelle parole.
Forse io ed Evan saremmo diventati amici, quando avrei risolto il suo caso.
Lo ringraziai, ridemmo ancora un po', dimenticandoci di tutti quei pensieri bui.
Però poi, tornammo alla realtà.
"Non so niente di questa storia, i miei colleghi staranno parlando con i ragazzi che c'erano quella sera con te, e mi tengono all'oscuro di tutto."
Dissi lamentandomi.
"Ma noi sappiamo che sei coinvolta anche tu, loro no. E che quella ragazza ha fatto il tuo nome"
Aveva ragione.
"Mollo il caso."
Dissi.
Lui sgranò gli occhi.
"Rey mi ha affidato te, perché sei l'ultimo che c'entra li, dato che nemmeno eri amico di quelle persone, lo risolveranno loro, mentre io troverò una scusa per dichiararti innocente, quando troverò le parole giuste, tu le dirai al registratore, fino a quel giorno, sarai affidato a qualcun altro."
Dissi sdraiandomi a pancia in su sulla coperta.
"Funzionerà?"
Chiese.
"Certo che funzionerà."
Lo rassicurai.
Dovevo lavorare a quel caso, senza dover rendere conto a Rey, dovevo essere libera di spingermi fin dove volevo.
Alzai il braccio verso il cielo, e aprii la mano, come se potessi catturare le nuvole bianche che si spostavano lentamente.
Come se da sola, potessi fare l'impossibile.
Me ne stavo lì, a chiedermi cosa avrei dovuto fare per prendere Charlie, mentre in realtà ero terrorizzata.
Voglio credermi tanto forte, eppure... Forse dovrei davvero fare quello che dico, senza aver timore.
Charlie ha ottenuto quello che voleva, divedere me e Marco, e stando qui, sto solo facendo il suo gioco.
"Hai mai sentito una canzone di Marco Mengoni?"
Chiesi. Come se parlandone potessi sentirlo più vicino.
"Si, qualcuna."
Mi rimisi seduta legando i capelli biondi.
"Senti questa..."
Dissi mentre digitavo il titolo su YouTube.
Le note partirono, e io mi convinsi che, l'orgoglio avrebbe solo distrutto me stessa.

"Come quando avevo voglia di incontrarti anche per sbaglio
Per le strade di un paese che neanche conoscevo
Mi perdevo ed ero certo che ogni volta tanto, poi, ti ritrovavo
Come quella notte in cui mi hai detto, voglio andare via
Ho sbattuto questa porta ed ora basta e così sia
Un istante dopo ti eri persa e per le strade già io ti cercavo..."

Chiusi gli occhi, e mi feci cullare dalla sua voce.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now