IL CONCERTO.

96 6 0
                                    

Ero ancora intontita quando Evan venne a prendermi alle 06 del mattino.
Pensavo di essere la prima in coda. Invece c'erano già 20 persone ad aspettare.
"Quelle ragazze sono matte."
Bisbiglio a Evan mentre mi siedo nel prato.
"Amano Marco, che ti aspetti?"
Dice facendo spallucce.
"Non posso credere che staremo qui, a fare niente, fino all'apertura dei cancelli."
Dico già annoiata.
"Dai, vedrai che troveremo qualcosa da fare."
Mi copro il viso con le mani disperata.

Mi appisolai sul telo che avevo portato, con lo zaino sotto la testa e mi appisolai.

"Summer, svegliati!"
Bisbiglia Evan.
Quando riaprii gli occhi, il sole caldo mi stava bruciando la pelle, e i suoi raggi mi accecarono la vista.
"Cazzo Evan."
"Zitta!"
Mi metto seduta e cerco di focalizzare tutta la gente intorno a noi.
"Ma ci hanno rubato i posti."
Dico io indicando tutta quella gente che si era messa davanti.
"Tranquilla abbiamo i numeri scritti sulle mani."
Guardo la mia, N' 21.
"Ma quando?"
"Dormivi, sembravi in letargo."
Dice lui ridendo.
"Tanto quei numeri non servono a niente, alla fine vi ritroverete ultimi."
Dice una ragazzina seduta vicino a noi.
"Chi se ne frega, fatti gli affari tuoi."
Evan spalancò gli occhi.
"Da quando sei così antipatica?"
Chiede sorpreso.
Mi resi conto di quanto fossi cambiata, di quanto la mia timidezza fosse diminuita, quasi sparita. Tutto quello che era successo mi aveva trasformata e, a volte usciva fuori quel carattere da stronza.
"Perché mi hai svegliata?"
"Pensavo di aver visto Charlie, ma me lo hai solo descritto quindi, mi sono reso conto che per me potrebbe essere chiunque."
Confessa.
"E se fosse stato lui? Se Marco dovesse ferirsi sappi che è colpa tua."
Gli dico puntandogli il dito contro.
"Perché dovrebbe ferirsi Marco?"
Chiede, di nuovo quella ragazzina.
"Ora ti faccio passare la voglia di ascoltare quello che dico."
Dico alzandomi.
"Summer!"
Mi rimprovera Evan mentre mi tiene per un braccio.
"Avrà 15 anni, cerca di mantenere un po' di dignità."
E così, mi rimetto seduta.
È davvero fastidiosa!

[...]

"Quiz quando conosci Marco Mengoni. Lo facciamo?"
Disse la ragazzina fastidiosa dai capelli rossi alla sua amica, altrettanto fastidiosa.
"Si, vinceremo di sicuro!"
Esclama piena di sé.
"Va bene Clara, sei pronta?"
Chiede la ragazza rossa.
"Certo Charlotte, sono nata pronta."
Risponde lei.
Io mi porto una mano sul volto.
Ma dove sono finita?!
Almeno ora so il nome di quella ragazzina invadente.
"La canzone con cui ha vinto XFactor?!"
Se ne stavano lì, ignare di tutto, ignare di quello che in realtà Marco facesse nel tempo libero.
Eppure sapevano tutto di lui.
Conoscevano persino i nomi dei suoi genitori.
"Summer tutto bene?"
Mi chiede Evan.
"Le senti? Marco non ha segreti con loro, a parte la sua seconda vita, ovvio."
Lui fece spallucce.
"E allora?"
Chiese lui.
"Le persone che ci sono qui, ad aspettare, fanno tutto questo per dimostrare quanto tengono a lui..."
Preso una pausa.
"... Anche io ci tengo a lui, ma non so tutte queste cose, e l'ho sempre messo in pericolo."
Evan mi prende la mano.
"Summer, non ti serve conoscere tutto di una persona, per volerle bene. Tu hai cercato di proteggere Marco in tutti i modi. E ci sei sempre riuscita, ci riuscirai anche stasera."
Dice lui per rassicurarmi.
"E se dovesse succedere qualcosa di brutto? Qualcosa che nemmeno io posso fermare... Queste persone, starebbero malissimo. Le persone che lavorano con lui, la sua famiglia, i suoi amici, la sua ragazza... Io."
Prendo un grosso respiro prima di continuare.
"Il punto è che io... Evan se dovesse succedere qualcosa e io posso fermare 'quel qualcosa'... Insomma..."
Come posso dire a qualcuno che sarei morta, pur di salvarlo, che avrebbe visto cadere la sua migliore amica a terra inerme.
"Ho capito Summer, ho capito. Ma perché?"
Lui mi capisce sempre...
"Perché, insomma chi mi piangerebbe? Cosa mi trattiene? Mia mamma non la sento quasi mai, tu sei il mio unico amico....a chi altri importerebbe?"
Lui sorride intenerito.
"A Marco. Ma il punto non è a quante persone, se soffrono in milioni, non significa che il dolore sia più forte, io soffrirei tantissimo!"
Sorrisi.
"Ti voglio bene Evan."
"Anche io."
Disse abbracciandomi.
"Siete fidanzati?"
Chiede 'Charlotte.'
"Ora ti tiro un pugno, si ora te lo tiro, dritto in faccia."
Evan scoppia a ridere.
È così insopportabile.

[...]

Quanto manca? Sto impazzendo.
"Clara, forza alzati, fra poco aprono."
Grazie ragazzina.
Iniziammo a rimettere tutto nello zaino ed avvicinarci ai cancelli, per fortuna qualcuno qualcuno ci diceva di tornare indietro, avevamo il numerino da mostrare.
Avevamo due file di persone davanti. La speranza di essere alle transenne una volta dentro, era più viva adesso.
"Ma quella è la ragazza di Marco?"
Sento una tizia bisbigliare dietro di me.
"Ex, per precisione."
Dico io voltandomi.
Avrà circa la mia età.
"Mi dispiace non volevo farmi i fatti tuoi."
Io faccio spallucce.
"Non preoccuparti."
Lei mi sorride.
"Lui è Stefan il mio ragazzo."
"E mi ha costretto a venire."
Sorrisi a quella confessione.
"Come lui mi costringe ad andare ai concerti rap."
Dice tirandogli una gomitata al fidanzato.
"Non vedo l'ora che inizi."
Mi disse lei.
Eravamo tutti schiacciati come delle sardine, iniziavo a sentire l'aria mancarmi.
"Penso che la mia ragazza invidia molto il fatto che tu sia la ex di Mengoni."
"Stefan!"
Sbuffai.
"Non preoccuparti."
"Com'è ? Cioè com'è nella vita di tutti i giorni? È simpatico come fa vedere?"
Chiede la ragazza.
"Si, è anche molto permaloso e insicuro, però è dolce lui ..."
Accidenti.
"Scusatemi."
Dico mentre i miei occhi erano diventati evidentemente lucidi.
"Mi dispiace non avrei dovuto chiederti."
Disse la ragazza arrossendo.
Incredibile, ho pianto per giorni, le lacrime non finiscono mai?
Vorrei poter parlare di lui senza dovermi preoccuparmi di piangere, di starci male, vorrei solo diventasse un lontano ricordo... Credo.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now