PERDONO

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Parcheggiai la Jeep, e aprii la porterà di Marco, forza scendi.
Lui aveva lo sguardo perso nel vuoto, ma mi ascoltò.
Mi seguii fino in casa.
"Bene, siamo soli, adesso ti slego, devi startene buono, va bene?"
Annuii leggermente con il capo.
Gli tolsi la benda e gli slegai le mani.
Le sue pupille erano così dilatate.
Lo portai in camera.
"Forza. Sdraiati lì."
Dissi indicando il letto.
Non era lui, pensavo, che appena lo avrei ritrovato, ci sarebbe stato un bacio, un abbraccio.
Invece niente, è come se non fossi insieme a Marco, ma insieme ad uno sconosciuto di cui non mi importa.
"Dormirò sulla poltrona."
Disse indicandola ai piedi del letto.
"Allora non sei completamente stupido."
Dissi un po' aggressiva.
Lui fece spallucce.
"Ho della droga in corpo, non mi hanno tagliato la lingua."
Strinsi i pugni.
"Allora capisci ciò che dico?!"
Lui annuii.
"Allora perché mi hai lasciata in quella stanza a morire? Se non fosse stato per te, Samanta sarebbe ancora viva!"
Gli sbottai addosso.
Ma lui non fece nessuna espressione particolare.
"Mi dispiace ma, in questo momento non provo nulla. Capisco quanto tu sia importante, so chi sei, ma ora non mi importa, voglio solo dormire."
Disse lui lasciandomi senza parole.
"Sei piena di sangue."
Disse guardandomi.
Il suo tono era pacato, sempre sulla stessa frequenza, sembrava un robot.
"Non è mio il sangue."
Risposi.
"Ah. Ma a te che importa?!"
Dissi ricordandomi che non poteva preoccuparsi se fossi ferita o no.
"È meglio se ti fai una doccia."
Disse.
"Certo, lo farò. Adesso dormi!"
Dissi spingendolo sulla poltrona.
Mi voltai e presi l'intimo dal cassetto per poi andare in bagno.
Decisi che non lo avrei più guardato negli occhi, fin quando non sarebbe tornato in sé.

Aprii il getto della doccia, e guardai il sangue scivolare via dalla mia pelle.
Appena chiudevo gli occhi, vedevo Samanta venire colpita e poi inginocchiarsi a terra.
Non volevo piangere e non lo avrei fatto. Ero troppo furiosa.
È tornata, aveva detto che avrebbe sacrificato chiunque per quel serio.
Ma non lo ha fatto, ha salvato me e Marco...
Ma come ha fatto?!

Dopo aver finito di lavarmi, restai in intimo e mi misi sotto le coperte.
Marco stava già dormendo, sembrava davvero lui ora, con gli occhi chiusi.
'Buonanotte Marco.'
Appena chiusi gli occhi e appoggiai la testa sul cucino, caddi in un sonno profondo.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now