DOMANDE

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"Pensavo saresti uscita presto."
Dice Tay.
"Non rompere, lo pensavo anche io."
Dissi facendo spallucce.
Marco era venuto a trovarmi, non sempre, lavorava tanto, e mamma diceva che non ne aveva il coraggio, invece Evan prendeva appuntamento appena ne aveva l'occasione.
Leonardo lo vedevo spesso, per parlare del mio caso, ma ogni volta era una brutta notizia. Non sapeva come aiutarmi. Forse si sta arrendendo.
"Dovresti dirlo al tuo ragazzo."
La guardai confusa.
"Dovrei dirgli cosa?"
Chiesi mentre mi mettevo sotto le coperte.
"Che sei incinta."
Rispose lei dal letto sotto di me.
Fissavo il soffitto.
E se avesse ragione lei?
"Insomma, sono passate tre settimane da quanto sei arrivata, non fai altro che vomitare, mangiare e rischiare svenimenti in pieno giorno, sei anche un tantino isterica a volte."
Dice ridendo.
Risi anche io, ed era la prima volta lì dentro.
"Allora sei capace anche tu!!"
Disse fingendosi sorpresa.
"Dovrei fare il test?"
Chiesi un po' in ansia.
"Certo che dovresti Sum."
Rispose seria.
Mi presi coraggio e decisi che avrei chiesto un test di gravidanza.
E se fosse uscito positivo?
Mi toccai la pancia.
Non posso avere un bambino, non adesso.
Non con tutto questo male.
Mi addormentai pensando a come avrei potuto dare una notizia del genere a Marco.

[...]

Evan mi guardava sconvolto quando gli chiesi di comprarmi un test.
"Sum ti prego dimmi che non serve a te."
Strizzai gli occhi.
"Serve proprio a me invece."
Lui si portò una mano sulla bocca, incredulo.
"Non ci credo."
"Si ma non dirlo a nessuno, non fin che non ne sono certa e ne ho parlato con Marco."
Lui avvicinò il mignolo e io lo strinsi con il mio.
"Lo giuro."
Disse serio.
"Comunque l'arancione ti dona un sacco, non te lo avevo ancora detto."
Disse scherzando.
"Donerebbe anche a te!"
Risposi io.

[...]

Passarono quattro lunghissimi giorni prima che Evan mi portasse il test, purtroppo non era consentito avere visite quando si voleva.
Dopo aver bevuto un litro d'acqua in pochi minuti, corsi in bagno impaziente.
Tay venne con me, avevo bisogno di lei in questo momento.
"Allora?"
Chiese.
"Ci vuole qualche secondo."
Dissi al di là della porta.
Aspettai di vedere le linee colorirsi sull'asticella.
Mi tremavano le mani e sentivo il cuore esplodermi.
Iniziai a pensare a cosa avrei detto a Marco, se lo avessi tenuto.
Non era così che immaginavo questo momento.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now