L'ISTINTO NON MENTE.

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Il silenzio fu interrotto dal cigolio della porta.
"Ci hanno avvertiti che ti sei svegliata. Ti senti bene?"
Chiede l'infermiera.
Avrei voluto chiedere a lei se stesse bene, data la sua carnagione pallida, più della mia.
"Si grazie, quando potrò uscire?"
Chiedo impaziente.
"Anche adesso se vuoi, ma prima devi fare una firma."
Sorrido e annuisco.
"Mi è stato riferito che c'è un ragazzo qui fuori ad aspettarti, non ti è consentito uscire da sola, meglio che oggi stai a riposo."
Dice lei, con una voce così dolce da essere fastidiosa.
Marco era rimasto.
"D'accordo."
"Allora si prepari pure, poi venga al banco che le faccio firmare il foglio, appena esci da qui, a sinistra sempre dritto."
Dice mentre socchiudeva la porta.
Dovevo delle scuse a Marco, mi sono comportata come una pazza.
Mi rimetto la felpa e le scarpe, prendo la borsa e seguo le indicazioni dell'infermiera.

"Salve."
Dice una signora anziana porgendomi dei fogli.
Non avevo assolutamente voglia di leggerli, così firmo per uscire il prima possibile da lì, odio l'odore che c'è qua dentro.
"Buona giornata."
Mi saluta sorridendo.
Appena fuori da quella porta, davanti a me si presentava un vastissimo parcheggio per lo più, vuoto.
Cerco la macchina di Marco e rimango perplessa nel vedere che lui non c'era.
Tiro fuori il telefono per chiamarlo, ma proprio quando stavo per premere il tasto, sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
"Mi sei mancata Summer."
Sento il cuore fermarsi, un brivido scuro mi percorre tutto il corpo. Non avevo la forza di voltarmi.
"Charlie..."
Sogghigna.
"Sono venuto a prenderti."
"Marco?"
Chiedo preoccupata.
"Se ne andato, sapevo non ti avrebbero fatta uscire senza essere accompagnata, lo sapeva anche lui, ma ti ha lasciata qui. Forse i tuoi dubbi non erano così stupidi come ti ha fatto credere."
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, ma feci di tutto per non cedere. Non poteva avermi tradita, non dopo quello che mi aveva detto in ospedale.
"Non ti credo, cosa gli hai fatto per obbligarlo a dirti tutto?"
Chiesi furiosa.
"Te l'ho detto, Marco se n'è andato."
Risponde lui.
"Cosa vuoi da me Charlie?"
"So che sei andata a trovare mio fratello in carcere, mossa sbagliata piccola detective."
Assunsi un espressione arresa alzando gli occhi al cielo. Beccata.
"Saliamo in auto."
Disse dandomi una piccola spinta. Io proseguii dritta, e solo lì mi accorsi che la sua macchina era parcheggiata proprio davanti ai miei occhi.
Appena dentro, misi la cintura, anche se ero sul sedile posteriore.
"Mi metto qui dietro perché hai i vetri scuri?!"
Lui sorrise, potevo vedere la sua espressione attraverso lo specchietto retrovisore.
"Sei diversa, qualche giorno fa staresti tremando e ora, riesci anche ad essere simpatica."
Non sapeva quanto in realtà fossi terrorizzata.
"Dov'è Marco?"
Chiesi di nuovo.
"Ti ho già detto che se ne andato."
"Non mi avrebbe lasciata qui."
Rispondo io.
"Sapeva che sarei venuto io a prenderti."
Ribatte.
"Non ti credo."
Ringhio io.
"Sapeva lo avresti detto, confesso che la sua decisione di incastrarti ha delle motivazioni validi, ma sono certo che tu non lo avresti lasciato, come lui ha fatto con te."
Dice sorridendo.
"Perché non lo chiami allora?"
Non dovevo lasciarmi scoraggiare dalle sue parole.
"D'accordo."
Disse arrivando lo stereo.
La chiamata partii in Bluetooth, sentivo il suono provenire da tutte le casse.
Rimasi in attesa qualche secondo, poi sentii la sua voce.
"Cosa vuoi ancora?"
Chiede Marco.
'Ancora'...
"Summer è uscita, non mi ha ancora visto, ti sta cercando, come pensi si sentirà quando capirà che l'hai incastrata e lasciata qui?!"
Chiede Charlie.
"Sai che non avevo altra scelta, smettila di mettere il dito nella piaga."
"Potevi sacrificarti, venire con me, una scelta l'hai avuta."
Ribatte Charlie.
Strinsi i pugni e il mio viso si riempì di lacrime.
"Dove la porti?"
Chiede Marco.
"In un posto davvero carino, ovviamente non ti dirò dove, pensi che sia così stupido?"
"Tranquillo, sto già tornando a Milano."
Poi attaccó.
"Bene Summer...."
"... Non dire niente!"
Ringhiai interrompendolo.
"L'amore può essere così crudele."
Disse lui per concludere.
Sapeva quando tenevo a Marco, e avrebbe fatto di tutto per distruggermi.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now