UNA NUOVA VITA... QUASI

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Il balcone del nostro appartamento si affacciava sul lago del paese.
È molto diverso da Milano.
Qui si estendevano vaste aree verdi di prato e il paese organizzava una festa ogni giovedì sera.
C'erano le bancarelle dove le persone potevano spendere soldi per qualcosa che magari nemmeno gli serviva, c'era la musica per ballare e furgoncini di fastfood.
Qui tutti si conoscevano fra loro, facevano pettegolezzi ma erano davvero tutti amorevoli.
Io e mia madre dopo tanto tempo ci siamo riviste, ero così felice di poter stare vicino a lei.
"Buongiorno principesse."
Dice Marco accarezzandomi il pancione.
La gravidanza stava andando bene e ormai mancano solo 3 mesi alla nascita della piccola Samanta.
Ogni tanto andavo a trovare Tay, nonostante il viaggio fosse lungo, mi facevo forza, e salivo in auto.
Lei è stata l'unica persona a riuscire a farmi sorridere in quel periodo.
Di Charlie non abbiamo più avuto notizie, è ancora in prigione ma sappiamo tutti che può pagare la cauzione, ancora non sappiamo cosa stia aspettando a farlo.
"Buongiorno amore."
Dissi a Marco prima di baciarlo.
Con lui andava tutto bene, certo avevamo le nostre discussioni, ma niente di serio, non riuscivamo a tenerci il broncio per più di dieci minuti.
Abbiamo deciso di chiamare nostra figlia Samanta, perché senza di lei tutto questo non ci sarebbe mai stato.
Prego per lei ogni notte... Le chiedo scusa, ogni notte.
Marco aveva ripreso a fare i concerti, dato che Charlie era ormai fuori gioco, o almeno così vuole farci pensare.
Non faceva dei tour, ogni tanto organizzava qualche concerto, ma sta fuori solo una notte di solito, dice che non vuole perdersi la nascita della bimba, nonostante mancano ancora 3 mesi.
Evan ci faceva visita rare volte ma, ci chiamavamo tutti i giorni, non ci siamo mai persi di vista.
È tutti così perfetto che sembra incredibile, anzi no, è incredibile.
Vorrei solo poter non aver paura di Charlie.
Prima o poi uscirà da lì, e inizierà una guerra.

[...]

"Non smette di piangere, Marco passami il ciuccio."
Gli dissi mentre cullavo Samanta tra le mie braccia.
Lui corse da me in camera da letto e accese la TV.
Rabbrividii alla vista del suo volto.

"Ho scontato la mia pena, ho deciso che è momento dj uscire."
Dice Charlie al TG.
"Quindi ora sei libero?"
Chiede un giornalista.
"Sarò sorvegliato per un breve periodo, poi sarò libero davvero."
Spensi la TV mentre Samanta continuava a piangere.
"Cosa facciamo?"
Chiesi a Marco.
"Non ci troverà qui."
Sentii le gambe tremare. Non voglio tornare nel passato, non voglio tornare in quei momenti bui.
'Aiuto...'
Dissi a me stessa.
"Non voglio continuare a scappare."
Dissi.
"Summer..."
"Non dirlo, non dire che tornerai in quel posto."
Lo fermai prima che dicesse qualcosa di stupido.
"Lo troverò, e questa volta, lo ucciderò."

FINE.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Where stories live. Discover now