1 - Pisello a ore due

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Quanto era bello quel punto verde al centro della mattonella: sembrava un piccolo cerchio tracciato con un compasso

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Quanto era bello quel punto verde al centro della mattonella: sembrava un piccolo cerchio tracciato con un compasso. Quella chiazza spiccava sul bianco della superficie e con il suo fascino ipnotico attirava a sé Perla come se fosse un cadetto al ballo delle debuttanti. La ragazza immaginava cosa potesse essere quel tondo per evitare di pensare a ciò che stava per succedere.

"Mi scappa la pipì."

Sentì una voce lontana, ma continuò estasiata a fissare la piastrella.

"Mi hai sentito?"

All'improvviso udì qualcuno batterle sul braccio e si ridestò dai suoi pensieri, alzando gli occhi spaventata.

"Oh, bene. Andiamo in bagno?"

Perla aprì e chiuse le palpebre per riprendersi e la prima immagine che vide fu l'altare a pochi passi, con un vaso di rose bianche per lato. La musica che aveva sentito fino a poco prima fu sostituita da un concerto di voci che non aveva nulla da invidiare al mercato del pesce. D'altronde quel matrimonio destava molto scalpore e ogni invitato ci teneva a esprimere la propria opinione con il vicino.

"Ma sei sorda?"

Perla si sentì tirare a destra e si voltò verso la vocina.

"Ti ho detto che mi scappa la pipì!"

"Mirko" iniziò lei, alzando gli occhi verso il soffitto scuro della chiesa. "Sono le nove e hai già fatto pipì tre volte. Non hai il serbatoio vuoto?"

Lui abbassò la testa e strinse le gambe. "Devo andare. Non c'è un bagno qui?"

"Boh, so solo che a causa della tua pipì stavamo per fare tardi. Non potevi dirmelo prima di salire in macchina? Invece no, ci hai fatto tornare indietro." Lo sentì sbuffare e borbottare qualcosa, così sospirò e si voltò verso di lui. "Che succede? Sei agitato per mamma?"

Mirko annuì, passandosi una mano tra i capelli scuri pieni di gel.

"Ecco trovato il problema" commentò lei con un sorriso. "Anche a me scappa sempre la pipì prima di un esame o di un colloquio. Significa che a quella cosa ci tieni."

Lui alzò lo sguardo verso di lei e allargò gli occhi neri. "Mamma è felice?"

Il sorriso sul volto di Perla si spense. "Certo che è felice" si sforzò di dire, sistemandogli il papillon azzurro sul quale erano disegnate delle barchette. "E devi esserlo anche tu. Se sorridi, lei sorride. E sorridiamo tutti."

Lui increspò le labbra. "Tu non sei felice. Sembra che sei a scuola. Prima, in auto, stavi per andare contro un albero. E poco fa dormivi."

"Mirko, è il mio modo di essere agitata. C'è a chi scappa sempre la pipì e c'è chi rischia di sbattere contro un albero" spiegò a bassa voce mantenendo un certo contegno.

Doveva dare una bella immagine di sé e inveire contro il proprio fratellino non era nel decalogo della sorella perfetta.

"Vuoi ancora fare pipì?" domandò, così esausta da vedere ribaltate le immagini dei santi sulle pareti.

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